Thanks Thanks:  0
Likes Likes:  0
Pagina 3 di 5 primaprima 12345 ultimoultimo
Visualizzazione dei risultati da 31 a 45 su 64

Discussione: Segnalazioni e divagazioni di letture

          
  1. #31
    Senior Member L'avatar di Cecilia (Teresa)
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    402
    Post Thanks / Like

    Dan Wells - Non sono un serial killer



    Quando ho visto la copertina, non ho potuto esimermi dal sorridere alla vista della mosca cappottata, perché è alquanto originale rispetto a molte immagini che possono essere scelte per la copertina di un thriller.
    Ed è con questa immagine che Fazi Editore ha pubblicato - sarà disponibile in libreria dal 17 febbraio, il libro di Dan Wells.

    Il New York Times ne parla così:
    Con Le iene Quentin Tarantino ha impiegato un'ora e trentanove minuti per polverizzare i limiti del genere e fare di tutti i grandi nomi del thriller dei personaggi obsoleti. Con Io non sono un serial killer Dan Wells riesce nel medesimo intento in meno di trecento pagine».


    Volete leggere la trama? Eccola!
    John Wayne Cleaver è un ragazzo potenzialmente pericoloso. Giudicate voi stessi: un bambino che passa il suo tempo dentro casa – un vero sociopatico-, che vive tra i cadaveri dell'obitaorio locale, amministrato dalla madre e dalla zia, che ha una tendenza a uccidere gli animali e da quando è piccolo nutre un'autentica passione per gli assassini seriali. Visto così, il suo destino è segnato. Ma consapevole di questa sua propensione e non molto eccitato all'idea di diventare un serial killer, John ha deciso di parlare con uno psicologo e di seguire alcune regole precise: avere solo pensieri positivi verso le persone che lo circondano; non avvicinarsi agli animali; evitare le scene dei crimini. Ma quest'ultimo proposito diventa molto difficile da rispettare quando, proprio vicino casa, vengono ritrovati molti corpi atrocemente mutilati.

    Il romanzo d'esordio fa parte di una trilogia e abbatte tutti i cliché del genere thriller grazie a uno stile crudo e grottesco.

    Sul sito di Fazi Editore tutte le altre informazioni e..che dite di leggere un estratto?
    Ecco qui: http://www.fazieditore.it/SfogliaLib...t.aspx?id=1196

    Ciao!
    Cecilia

  2. #32
    Senior Member L'avatar di Cecilia (Teresa)
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    402
    Post Thanks / Like
    Ciao Aurelio! Curiosissima di sapere tue impressioni.. Secondo me è proprio questo il punto di forza del romanzo, essere fuori dagli schemi..

  3. #33
    Member L'avatar di Standbyme
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    38
    Post Thanks / Like
    In effetti... necessita di un approccio diverso dagli altri romanzi... è necessario un periodo di "assestamento"
    I libri sono come le fanciulle ti affascinano, non ti fanno dormire, ti fanno ridere, ti fanno piangere, ti prendono, dimentichi tutto per loro, ne sei geloso, ti abbagliano con la solarità, ti tradiscono ma alla fine le/li perdoni sempre.

  4. #34
    Senior Member L'avatar di Cecilia (Teresa)
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    402
    Post Thanks / Like

    Intervista a Massimo Rainer

    Massimo Rainer, quarantadue anni, è un avvocato penalista milanese che, per ragioni legate alla sua professione, ha scelto di scrivere sotto pseudonimo.
    Nel 2007 è uscito il suo primo libro Rosso italiano (Barbera Editore) e, negli anni successivi, ha pubblicato diversi racconti per il Giallo Mondadori.
    “Chiamami Buio” (Todaro Editore) è il suo secondo romanzo.
    Grande appassionato di sport (anche da praticante, impegni permettendo), ha una autentica venerazione per il cinema: noir, hard-boiled, thriller, soprattutto americano.
    Bevitore e fumatore accanito, considera la musica, tutta la musica, la sua vera dipendenza.
    Lettore vorace, ha i suoi punti di riferimento in Alan D. Altieri e Jean-Cristophe Grangè, ma ama cercare qualcosa di nuovo e valido nella piccola produzione italiana.
    (biografia di Todaro Editore)




    La trama:
    Sullo sfondo della torrida estate milanese la Dea pagana, un’assassina dall’identità sconosciuta,
    miete vittime tra le forze dell’ordine e della magistratura con macabra ferocia. Sono sulle sue tracce Annibale e Vallesi, due poliziotti agli antipodi, sia politicamente che operativamente…

    Nel frattempo, da Tokio sbarcano tre misteriosi giapponesi, tutti con il mignolo tagliato, segno inequivocabile della loro appartenenza alla Yakuza. Che cosa ci fanno in Italia?
    E chi è Aska, la ragazza cui danno la caccia?

    Rainer descrive un’ Italia feroce e violenta, quale forse essa è diventata. Dove l’unica legge è quella del più forte. Dove la redenzione non è che una flebile luce in una distesa di oscurità.

    Un romanzo veloce, di grande atmosfera e spietato realismo. Una trama complessa, magnificamente orchestrata, sorprendentemente credibile. Un noir che colpisce dritto al cuore,
    rosso e pulsante. Rosso italiano.




    La trama:
    Chiamami Buio non è un romanzo per tutti ma una storia adatta a lettori che amano i sapori forti. Il protagonista, un poliziotto borderline e cocainomane, si muove in una Milano abitata da personaggi che non vorremmo conoscere. Il linguaggio è crudo, lo stile spesso ironico, ma di un’ironia un po’ malata, che spaventa.
    A tutti coloro che cercano una lettura “rilassante”, una “bella storia”, un finale rassicurante dove il Bene trionfi sul Male, consigliamo un altro libro. Chi invece cerca una lettura fuori dai soliti percorsi, una storia inquietante e destabilizzante, un finale alla Rambo e, soprattutto, un personaggio, a modo suo, indimenticabile, ha trovato il libro giusto.


    C
    iao!
    Cecilia

  5. #35
    Io L'avatar di dolores
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    855
    Post Thanks / Like
    Ho acquistato "Rosso italiano" influenzata dall'entusiasmo dei "Corpi Freddi" aNobiiani, ma sta lì tra i miei libri da qualche mese e non mi sono ancora decisa ad iniziarlo.
    Ho letto la tua bella intervista, Cecilia (complimenti, sei sempre brava), ma Rainer mi è sembrato piuttosto presuntuoso (si può dire?): ha pubblicato due libri e già fa lo scopritore di talenti e insegna i "segreti del mestiere"...
    Sulla sua abilità di scrittore naturalmente non mi pronuncio, ma appena avrò letto "Rosso italiano" dirò sicuramente le mie impressioni.



    La sua descrizione di Buio ("Buio è uno sbirro alcolizzato, cocainomane, pervertito e corrotto che usa la divisa per soddisfare le sue esigenze economiche e i suoi istinti più bassi. È l’uomo più lontano del mondo dal concetto di Giustizia ma si trova a servirla, assolutamente suo malgrado") mi ha fatto venire in mente il poliziotto più cattivo e più abietto che io abbia visto in un film: "Il cattivo tenente", del 1992, un film bellissimo di Abel Ferrara, con uno stratosferico Harvey Keitel nella parte del protagonista.
    "Niente di nuovo sotto il sole"...
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  6. #36
    Senior Member L'avatar di Cecilia (Teresa)
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    402
    Post Thanks / Like
    Ciao dolores, grazie di aver letto la mia intervista e, se avrai notato, sono stata io a definire Rainer "talent scout", mentre lui specifica che in realtà si è trattato di un caso aver scoperto del talento in una scrittrice, il cui libro uscirà verso aprile/maggio e con la quale ho già realizzato altra intervista, che pubblicherò più avanti.
    Tra l'altro, non è l'unico ad essersi espresso positivamente nei suoi confronti e, sull'insegnare qualche "trucco del mestiere", immagino che uno che è riuscito a farsi pubblicare due libri e aver scritto alcuni racconti per Mondadori, possa farlo..a mio avviso.

    Ma interessante anche il tuo punto di vista

    Ciao!
    Cecilia

  7. #37
    Senior Member L'avatar di Cecilia (Teresa)
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    402
    Post Thanks / Like

    Longanesi e Carlo A. Martigli

    Primo esperimento del genere lanciato dalla casa editrice Longanesi, sull'organizzare un incontro che coinvolgesse blogger, internauti, responsabili o collaboratori di testate online e lo scrittore CARLO A. MARTIGLI.

    Lo scrittore è molto attivo su internet e questa iniziativa mi incuriosiva parecchio, quindi ho accettato subito.
    Inizio del meeting ore 18.30 nella sede di Longanesi, un palazzo d'epoca a due passi dall'Arco della Pace, logicamente a Milano.

    C'è fermento tra noi, mentre aspettiamo che Martigli finisca una registrazione e ci si presenti. Ognuno prepara i propri strumenti: macchine fotografiche, telecamere, registratori..
    Chi, come me, ripassa le domande che ha potuto mettere insieme, non avendo ancora concluso la lettura del libro.
    Lo scrittore, avvezzo al pubblico, affabulatore e molto simpatico, comincia con il raccontarci un aneddoto particolare, che ha davvero dell'incredibile!

    Spero, a questo punto, di avervi interessati e, se aveste voglia di leggere il seguito, ne scriverò prossimamente.
    Nel frattempo, un plauso ad una iniziativa che spero venga copiata da altre case editrici, che capiscono quanto "lavoro" c'è da parte di chi, come me e (tantissimi, vi assicuro) altri, ha creato uno spazio sul web e quanta potenzialità ci sia in questo canale, in un momento in cui l'editoria è fortemente in crisi e ha bisogno di supporto da parte di tutti, in primis dei lettori.

    Ciao!
    Cecilia

  8. #38
    Senior Member L'avatar di Cecilia (Teresa)
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    402
    Post Thanks / Like
    Ciao Syd, ogni commento è assolutamente ben accetto..
    Parto dal presupposto che non ho letto "999" e ho appena cominciato questo romanzo, quindi non posso esprimermi in merito ai contenuti. In verità, l'incontro che abbiamo avuto in Longanesi era sì per parlare del suo libro, ma in verità ciò che ci ha raccontato riguardava il romanzo "trasversalmente".
    Riguarda alcuni "sassi" che ha ricevuto in eredità da suo nonno molti anni fa, che riportavano alcune scritte. Martigli ha inviato le foto al dipartimento di archeologia di Bologna per cercare di decifrarle, ma senza esito positivo.
    Lo scrittore pensava avessero provenienza libica, secondo i racconti di suo nonno, morto ormai da cinquant'anni che partecipò alla guerra italo turca combattuta in Tripolitania nel 1911/12.
    Dopo altri accertamenti, è stato appurato che le scritture sulle pietre sono quasi sicuramente di origine tibetana.

    A questo punto Martigli è rimasto colpito particolarmente, per il fatto che il suo romanzo parla del Tibet

    Per il resto Syd, ne riparleremo quando finirò di leggere il libro, anche se, a mio avviso, come successe anche per Dan Brown, bisogna considerare i romanzi storici per quello che sono: storie di fantasia.
    Poi, se ognuno di noi ha delle certezze, non credo potranno essere messe in discussione, no?
    O almeno, questo è il mio pensiero..

    Ciao!
    Cecilia




  9. #39
    Sydbar L'avatar di sydbar
    Registrato dal
    Nov 2011
    Messaggi
    131
    Post Thanks / Like
    Ovvio ma Martigli non mi incanta...questa è la mia unica certezza.
    Buona lettura. Attendo la tua recensione Cecilia.
    Syd
    Vanità, decisamente il mio peccato preferito...

  10. #40
    Io L'avatar di dolores
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    855
    Post Thanks / Like
    BIBLIOGRAFIA

    1987 – Nella nebbia e altri racconti
    1998 – Mal'aria (Premio Fregene)
    1999 – Faccia di sale (Premio Serantini)
    2000 – Gotico rurale (Premio Settembrini)
    2001 – Terra di nessuno
    2001 – Tre mani nel buio
    2002 – Bambine
    2002 – Medical Thriller (con Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi)
    2003 – Bambini, ragni e altri predatori
    2004 – Nebbia e cenere
    2006 – Come il lupo (Premio Predazzo 2006)
    2006 – Halloween (con Giuseppe Bellosi)
    2007 – Le notti gotiche (con Massimo Cotto)
    2007 – Melma
    2008 – Quell'estate di sangue e di luna (con Alessandro Fabbri)
    2011 – L'uomo nero e la bicicletta blu
    2011 – Nostra Signora delle patate




    Ecco il link a un'intervista a Eraldo Baldini:

    http://omardimonopoli.blogspot.com/2...o-baldini.html
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  11. #41
    Senior Member L'avatar di Cecilia (Teresa)
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    402
    Post Thanks / Like

    Charlotte Link

    Charlotte Link, nata nel 1963, è una delle scrittrici tedesche contemporanee più affermate. Deve la sua fama soprattutto alla sua versatilità: conosciuta inizialmente per i suoi romanzi a sfondo storico e dei gialli psicologici è soprannominata “Lady bestseller” in patria, dove i suoi libri sono tutti immancabilmente al primo posto delle classifiche a pochi giorni dall’uscita.



    La sua biografia è lunghissima e questi sono i romanzi che ha pubblicato con la casa editrice Corbaccio: Da marzo 2012, uscirà in libreria il nuovo romanzo, "Oltre le apparenze" e questi sono copertina e trama:




    Osserva le vite degli altri. Osserva la vita delle donne. Le osserva e finge di vivere al loro fianco. Conosce tutto di loro mentre fugge da se stesso. Da osservatore si innamora di Gillian Ward, donna in carriera, un matrimonio felice, una bellissima bambina. L’osservatore vive una perfetta e felice vita illusoria con lei, a distanza. Finché si accorge dell’inganno che egli stesso ha ordito, finché si accorge che niente è come sembra. Intanto Londra è sconvolta da una serie di efferati omicidi. Le vittime sono donne, uccise in modo sadico. La polizia cerca uno psicopatico, un uomo che odia le donne, uno che le osserva...

    L'autrice sarà in Italia dal 20 al 22 marzo.


    «L’ultima frontiera del nord Europa – Dopo il successo degli scandinavi, la
    nostra editoria guarda agli autori tedeschi bestseller in patria: Link, Dorn e Meuhaus. Charlotte Link ha già sedotto gli appassionati di crudeltà con Nemico senza volto e il bestseller Nobody»
    L’Unità

    «È in grado di entrare nella psicologia dei personaggi, di introdursi nei contesti più aspri e di scavarne in profondità. Una primadonna nel panorama editoriale europeo»
    Panorama

  12. #42
    Io L'avatar di dolores
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    855
    Post Thanks / Like
    BIOGRAFIA

    Cornell Woolrich. Il maledetto
    (di Fabio Giovannini)





    Il nero ha avuto il suo poeta. Quel genere in parte sfuggente e poliedrico che viene definito "noir", ben diverso dalla detective story, ha uno dei suoi autori leggendari in Cornell Woolrich. Il nero (black) appare, del resto, in molti titoli dei suoi romanzi, la cosiddetta "serie nera", da The Bride Wore Black (La sposa era in nero), a Black Alibi (L'alibi nero) e Rendevous in Black (Appuntamenti in nero).
    Woolrich, come tanti scrittori del suo tempo, ha attraversato le riviste pulp con le sue storie brevi, è approdato ai romanzi in edizione tascabile e presto è stato adottato da Hollywood: dalle opere di Woolrich sono stati tratti molti film, firmati da registi come Robert Siodmak, John Farrow e Alfred Hitchcock. Anche se il suo successo ha cominciato a opacizzarsi negli anni Cinquanta, le sue invenzioni continuano a ispirare l'immaginario, come dimostrano le ricorrenti trasposizioni televisive dei suoi racconti, anche in anni recenti.



    Woolrich sapeva usare con abilità i meccanismi della paura e del suspense, creando un clima di angoscia dove sublimava i suoi tormenti personali. Al contrario di altri suoi contemporanei non amava il poliziesco. I suoi personaggi non sono detective o poliziotti, ma individui fragili, ossessionati, vittime di minacce sconosciute, spesso immersi in contesti ai limiti del fantastico. Woolrich non si mette dal punto di vista dell'investigatore, ma da quella degli uomini e delle donne comuni, dei piccoli criminali o di chi ha disturbi mentali. Per questi uomini e donne, l'avvenimento più banale può trasformarsi improvvisamente in un dramma o rivelarsi tragicamente profetico. Le loro vite sono dominate dal caso, la morte è dietro l'angolo e li costringe talvolta a spasmodiche corse contro il tempo.
    Nonostante abbia ispirato anche sceneggiature di film dai grandi incassi, Woolrich non apparteneva al novero degli autori vezzeggiati dallo show business. Era, nel vero senso della parola, un autore maledetto. Nato a New York nel 1903, Woolrich ha vissuto delle relazioni interpersonali estremamente tormentate. Omosessuale, si sposa nel 1929 e il matrimonio va incontro inevitabilmente al naufragio: Woolrich, legato indissolubilmente alla madre, tornò a vivere con lei dopo il fallimento del matrimonio. Le guance scavate e lo sguardo un po' allucinato con cui appare nelle poche fotografie che sono giunte sino a noi, spiegano più di molte parole le sue sofferenze e le sue inquietudini.



    Stimato a Hollywood, non divenne mai un esponente del bel mondo hollywoodiano. Restava rintanato nella sua stanza d'albergo, non cercava i suoi partner in feste danzanti di Beverly Hills, ma tra i marinai di passaggio. Le sue ossessioni non le esibiva, non ne faceva spettacolo. I tempi sono cambiati. Oggi per vendere un autore noir è necessario trovargli una biografia maledetta o almeno bizzarra. Vediamo scrittori esibire il proprio alcolismo, impugnando sempre una birra, altri dare pubblicità ai propri drammi familiari, altri ancora vendere la propria immagine di ex detenuti che hanno sfiorato il braccio della morte o di ex terroristi in procinto di rocambolesche fughe. Woolrich era ben diverso da questi approdi della società dello spettacolo. Era maledetto davvero, inviso e agli editori e non vezzeggiato, sofferente e tormentato, costretto a rendere clandestina la propria sessualità.
    I tempi sono cambiati, davvero. Le ossessioni di Woolrich, almeno quelle trasfuse nei suoi romanzi e racconti, parlano ancora alle nostre emozioni. Ma il suo stile di vita, la sua lontananza da flash e riflettori sembrano fuori tempo. Guai, oggi, a non esporre le proprie tragedie o a non sbandierare le proprie credenziali televisive (se si è stati comici di successo sul piccolo schermo pare più facile diventare "il più grande scrittore italiano").
    Woolrich non era mai presente sulle rubriche scandalistiche dei rotocalchi, non ha mai fatto parte degli scandali di Hollywood Babilonia, nonostante i suoi comportamenti "devianti" si prestassero al gossip. Ma lui non era una star, nemmeno della carta stampata. Si nascondeva dietro pseudonimi (soprattutto William Irish e George Hopley), e non inventava generalità fittizie per poi svelarle clamorosamente e farsene bello. Non giocava con le identità collettive, non era un dandy moderno.



    Veramente da maledetto è stata anche la sua fine. Solo, orfano della madre che adorava, senza una gamba e costretto sulla sedia a rotelle, malato, alcolista, in volontaria prigionia tra le pareti di un hotel. Quando è morto nel 1968, nessuno si ricordava nemmeno che fosse vivo. Non partecipava a festival cinematografici, non riceveva premi letterari. Quella sua ritrosia, quella sua distanza dalle "luci della ribalta" lo hanno oscurato ai più. Eppure le sue storie (il cui numero è colossale) restano immortali.
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  13. #43
    Io L'avatar di dolores
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    855
    Post Thanks / Like
    BIBLIOGRAFIA






    Romanzi scritti come Cornell Woolrich


    1926, Cover Charge

    1927, Children of the Ritz
    1929, Times Square
    1930, A Young Man's Heart
    1931, The Time of Her Life
    1931, Manhattan Love Song (Manhattan Love Song)
    1933, I Love You, Paris
    1936, Le due morti di Barney Slabaugh (The Two Deaths of Barney Slabaugh)
    1938, L'impronta dell'assassino (I Wouldn't Be In Your Shoes)
    1939, Gli occhi che parlano (New York Blues)
    1940, Per l'ultima volta, Kathleen (I'll Take You Home, Kathleen)
    1940, La sposa era in nero (The Bride Wore Black)
    1941, Sipario nero (The Black Curtain)
    1941, L'ultimo strip-tease (The Fatal Footlights)
    1942, L'alibi nero (Black Alibi)
    1943, Se i morti potessero parlare (If the Dead Could Talk)
    1943, L'angelo nero (The Black Angel)
    1944, L'incubo nero (The Black Path of Fear)
    1945, La notte ha mille occhi (Night Has a Thousand Eyes)
    1947, La settima moglie di Barbablù (Bluebeard's Seventh Wife)
    1948, Appuntamenti in nero (Rendezvous in Black)
    1950, Frontiera sconosciuta (Savage Bride)
    1950, Vortice di paura (Fright)
    1950, Sei notti di mistero (Six Nights of Mystery)
    1958, Hotel Room
    1959, La morte danza con me (Death Is My Dancing Partner)
    1960, La pietra maledetta (The Doom Stone)
    1987, Dentro la notte (Into the Night) (completato da Lawrence Block)
    1989, Incubo, La morte sulla poltrona del dentista, La stanza maledetta (Nightmare, Death Sits in the Dentist's Chair, The Room With Something Wrong)
    1990, Delitto in prestito, Il capo triangolare, Agente investigativo William Brown (Borrowed Crime, The Cape Triangular, Detective William Brown)
    1990, Marijuana, Murder story, Morte in ascensore, Una mela al giorno (Marihuana, Murder Story, After-Dinner Story, An Apple a Day)



    Romanzi scritti come William Irish

    1942, La donna fantasma (Phantom Lady)

    1944, Si parte alle sei (Deadline at Dawn)
    1947, Vertigine senza fine (Waltz into Darkness)
    1950, Ho sposato un'ombra (I Married a Dead Man)
    1951, Dinastia di morti (Strangler's Serenade)



    Romanzi scritti come George Hopley

    1945, La notte ha mille occhi (Night Has a Thousand Eyes)

    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  14. #44
    Senior Member L'avatar di Cecilia (Teresa)
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    402
    Post Thanks / Like

    Alessia Gazzola rilancia

    Come ogni segnalazione che si rispetti, vi informo che Alessia Gazzola rilancia, dal 19 aprile, con il secondo romanzo intitolato "Un segreto non è per sempre" e i lettori hanno la possibilità (ancora per poco) di richiedere l’assaggio d’autore (un capitolo del nuovo romanzo) di Alessia in esclusiva scrivendo subito a alice@allieva.it. Per chi non è rimasto soddisfatto del primo romanzo, per chi invece lo ha apprezzato e vuole leggere il seguito, insomma per chiunque abbia voglia di accettare la sfida! Leggendo il primo capitolo, si ha la possibilità di farsi un'idea, vi pare?


    Nome:   Gazzola_Un segreto non +¿ per sempre.jpg
Visite:  248
Grandezza:  42.0 KB

    Questa la trama del libroura la vita per Alice Allevi, che ha appena superato la delusione per non aver vinto un micro seminario di Scienze Forensi. Non che le interessasse tantissimo l’argomento: il fatto è che il seminario si sarebbe tenuto a Parigi, e a Parigi vive Arthur. Ma tant’è, si sa che per lei l’Istituto di Medicina Legale «è un amante malfidato che prende senza dare»… Ma la vita lavorativa ha in serbo per lei altre sorprese, e nello specifico una causa d’interdizione. Lui è Konrad Azais, un famosissimo scrittore, best seller in tutto il mondo, grande esperto di enigmistica. A richiedere l’interdizione sono i figli, che ritengono il padre ormai vittima della demenza senile visto che ha dichiarato di voler lasciare tutti i suoi beni a una sconosciuta.Quando poi Azais muore in circostanze misteriose, che nemmeno l’autopsia riesce a chiarire, Alice inizia un’indagine combinando le sue conoscenze di medicina legale, l’intuito e la ricerca tra librerie e le opere di Azais…

    Alessia Gazzola
    è nata a Messina nel 1982. Medico chirurgo dal 2007, si è specializzata in Medicina legale nel luglio 2011. Ha scritto il suo primo racconto all’età di cinque anni e da quel momento non ha più smesso. L’allieva, il romanzo con cui ha esordito nel 2011, ha avuto un grandissimo successo: 4 edizioni, 60.000 copie vendute, in corso di pubblicazione in 4 paesi europei (Germania, Spagna, Turchia e Francia) e diritti venduti per la produzione di una serie televisiva. Con questo secondo romanzo risponde finalmente alle richieste dei lettori che reclamavano a gran voce una nuova indagine di Alice Allevi, la sua eroina.

    «
    Una Kay Scarpetta di nome AliceBrunella Schisa, Il Venerdì di Repubblica

    «
    Una detective come noiBenedetta Marietti, D - la Repubblica

    «L’allieva, thriller italiano che sembra scritto negli USA
    Emanuela Meucci, Libero


  15. #45
    Io L'avatar di dolores
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    855
    Post Thanks / Like
    RACCONTI: Cornell Woolrich - "La luce alla finestra" - Mondadori



    Dal risvolto di copertina:
    Ritorna un autore di culto con otto storie cupe e sinistre, cariche di tensione e di angoscia, alcune delle quali possono considerarsi dei veri e propri romanzi in miniatura. La galleria dei personaggi e delle situazioni è quella a cui il maestro del noir ci ha abituato nelle sue prove migliori: ballerine da night alle prese con maniaci omicidi che amano ballare con le proprie vittime prima di sopprimerle; soldati che tornano dal fronte distrutti nel corpo e nello spirito e si trovano abbandonati e traditi; amori nati sotto un segno disperato e destinati ineluttabilmente alla rovina; amicizie che crollano a poco a poco distrutte dal tarlo del sospetto... Ma la tavolozza di Woolrich è inesauribile, c'è posto persino per qualche storia dal tono leggero, quasi ironico. Il racconto finale, poi, è un capolavoro di humor nero, che avrebbe incantato persino un grande esperto del genere come Stanley Ellin. Insomma un Woolrich al vertice della forma, capace di incatenare letteralmente il lettore alla pagina. Come ebbe a dire una volta Isaac Asimov: "Quando il maestro della suspense decide di lasciarvi col fiato in sospeso, potete scommettere che ci riuscirà".



    Indice:
    - Il detective danzante
    - Due amici in una camera ammobiliata
    - La luce alla finestra
    - Muta come una tomba
    - Dilemma
    - La pelliccia
    - Galoppino
    - L'unghia
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

Segnalibri

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •