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"Sostiene Pereira"

Vivere tranquillo e in pace con i suoi libri. In fondo Pereira non chiede molto. Un uomo di cultura, uno studioso di letteratura, fine conoscitore dei movimenti europei e non, amante degli scrittori francesi di cui traduce i testi, alcuni dei quali pubblica sulla pagina culturale del giornale per cui lavora. E’ rimasto solo, dopo la morte dell’amata moglie, affronta spesso il tema della morte, riflette sulla malinconia . Affronta la vita, nella mezza età, in modo amaro, solitario, ma comunque abbastanza sereno. Senza addentrarsi nei problemi politici del tempo.
Siamo nella Lisbona salazarista degli anni ’30, c’è la guerra di Spagna in cui brigate fasciste portoghesi combattono ed il governo esercita un forte controllo sulla società e sulla stampa. Il direttore del giornale ha lasciato una certa libertà a Pereira perché conosce il suo non impegno.
Poi avviene l’incontro con il giovane Monteiro Rossi e la sua compagna Marta, giovani attivisti antifascisti, con cui comincia a dialogare e dai quali inconsciamente comincia ad essere sollecitato intellettualmente. Il tarlo del dubbio si insinua nella sua coscienza. Il successivo incontro con il dottor Cardoso, alle terme di Coimbra, contribuisce al suo risveglio, alla presa di coscienza.
Tutto ciò non avviene in modo convulso, ma con l’andamento placido di Pereira, nell’agosto del 1938, e comunque è lo sconvolgimento della sua vita. Quello che sembrava un ritmo esistenziale definitivo, stabile, consolidato, nel volgere di un’estate diventa precario, insostenibile, ma soprattutto inadeguato alle nuove esigenze culturali di Pereira. E’ bastato aprire gli occhi per rendersi conto della realtà che lo circonda, gli avvenimenti gli vengono incontro, lo coinvolgono e la sua coscienza non oppone resistenza alla verità.
Pereira è un personaggio colto, tanto bonario e pigro nell’approccio alla vita quotidiana, quanto aperto al rinnovamento culturale e ideale del suo tempo. La scelta radicale che fa alla fine è il naturale epilogo di un percorso personale che riflette una necessità collettiva.
Un bisogno che si ricrea nel tempo e nelle circostanze per ognuno di noi.

Ciao