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Discussione: Josč Saramago

          
  1. #1
    Outsider Member L'avatar di Tregenda
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    Josč Saramago

    Il mio primo incontro con Saramago non č stato un incontro fatale, non č stato un fulmine a ciel sereno come quello con Bukowski. Con Bukowski č stato un incendio. Fuoco al primo sguardo, e da allora č un’inesauribile tempesta solare.
    Saramago ho cominciato ad amarlo teneramente un po’ alla volta.
    L’ho incontrato per caso. Pių o meno un anno fa ero al supermercato, c’era uno scatolone di libri in offerta, ero in vena di nuove esperienze, cosė ho comprato Cecitā, per la curiositā di leggere un autore che fino a quel momento avevo solo sentito nominare.
    Su Ibs la stragrande maggioranza dei commenti lo definiva il suo capolavoro, ma confesso che inizialmente ho pensato: se questo č il suo capolavoro, non oso immaginare le altre cose che ha scritto.
    Ci ho messo un po’ a superare lo sgomento per quel suo modo di scrivere i dialoghi senza punteggiatura, lo trovavo un fastidioso vezzo intellettualoide. Io che sono cosė sintatticamente pignola poi!
    Avevo addirittura pensato di mollarlo dopo qualche pagina, ma per fortuna non l’ho fatto!

    Saramago č cosė: ti narcotizza un po’ per pagine e pagine in cui se la dice, se la commenta, prende in giro i suoi personaggi, piomba all’improvviso nel bel mezzo della storia, confonde i piani narrativi, personifica concetti astratti, li fa sedere in macchina di fianco ai personaggi e dialogare con loro, tergiversa, si impantana, perde il filo del discorso… Insomma, cazzeggia.
    Poi all’improvviso, quando meno te lo aspetti, ti folgora con un gioiello di una bellezza che acceca, un brano celestiale.
    E l’incantesimo č compiuto.
    Mi ricorda tanto i pezzi pių vecchi dei Pink Floyd, quelli che preferisco. Come Echoes, o A saucerful of secrets. Dopo 10 minuti di tortura acustica parte una musica che sembra scesa direttamente dal paradiso, o dalle profonditā dello spazio siderale.

    Ad ogni modo Saramago mi ha definitivamente conquistata con il Saggio sulla luciditā, illuminante riflessione sulla contemporaneitā che, a dispetto del titolo, č un romanzo. Dal finale sconcertante com’č nel suo stile. Mi ci sono voluti due giorni durante i quali non sono riuscita ad iniziare nessun nuovo libro, per elaborare lo shock di quel finale.
    Sconvolgente e tremendo L’uomo duplicato, sempre con un finale a supersorpresa.
    E poi, splendido, La caverna, appena terminato. Il mito platonico della caverna come attualissimo monito: cosa siamo diventati? Cosa stiamo combinando? Se vogliamo siamo ancora in tempo a sciogliere le catene e uscire dalla caverna.
    E la poesia infinita della seconda parte di Le intermittenze della morte, quasi un piccolo racconto a sé stante che si puō leggere anche da solo. Una vera perla, sul serio.
    Per farla breve, ho comprato tutta la sua bibliografia, e siccome č piuttosto consistente, ci sto ancora lavorando.
    E ora amo anche quelli che in un primo momento consideravo dei difetti. Adoro il suo tergiversare, mi ci crogiolo beatamente pregustando il momento della folgorazione.

    Peccato che se ne sia andato. Ho guardato su YouTube la sua intervista alla trasmissione della Dandini e quasi non potevo credere ai miei occhi. Quel tenero vecchierello che non smetteva pių di parlare, che si commuoveva ripensando a suo nonno, e che avrei potuto tranquillamente incontrare nella sala d’aspetto del dottore senza distinguerlo dagli altri, era lo stesso che aveva scritto le pagine che stavo leggendo. Pagine eccezionalmente lucide, giovani, brillanti, piene di ironia e intelligenza.
    Quel fragile vecchietto era in realtā un Titano, al cui cospetto la morte sarā sicuramente arrossita di vergogna, quando č venuta a prenderlo.

  2. #2
    Senior Member L'avatar di zio fred
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    Gran bella dichiarazione di amore.
    In modo decisamente pių leggero il Viaggiatore (che in quest caso sarei io) ha incontrato Saramago nel Viaggio in Portogallo.
    Anche il Viaggiatore ne č rimasto affascinato, come dalla cittā di Lisbona


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  3. #3
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    Il mio incontro con José Saramago č stato casuale. Mi trascinavo per gli affollati scaffali di una libreria quando vidi un titolo che mi sedusse immediatamente perchč conteneva delle parole e dei nomi che mi hanno sempre attratto "Storia dell'assedio di Lisbona". Poi leggendo il libro mi accorsi subito di fare la conoscenza con un autore pieno di inventiva e di coraggio. Nel suo libro un correttore di bozze con un solo tratto di penna cambia la storia decidendo che i crociati NON aiutarono i portoghesi durante la Reconquista portoghese, contrariamente a quanto scritto nei libri di Storia. E questo atto sovversivo avrā incredibili ricadute sulla vita di tante persone. Decisi in quel momento di considerarlo un genio assoluto.

  4. #4
    Master Member L'avatar di maureen
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    Io ho amato moltissimo "Viaggio in Portogallo" per la capacitā sublime di Saramago di mettere sullo stesso binario la vita e il viaggio.

  5. #5
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Commento completamente personale (scusatemi)

    Magari lo avessi incontrato... di persona!
    Stavo progettando pių volte un modo per avere ALMENO uno dei suoi libri autografati, ma č stato inutile. La morte lo ha preso per prima.

    Piansi quando morė. Non č logico lo so, ma piansi come si piange un parente o un amico.
    Feci un anno di lutto a modo mio. Per me che amo pių messenger che facebook ho tenuto l'avatar nero ed un saluto per lui come messaggio personale per pių di un anno.

    L'incontro letterario fu grazie al primo Gruppo di Lettura di qlibri.
    L'avevo proposto, mi avevano aperto la sezione e tutta emozionata insieme ad altre persone ero pronta a leggere un libro nuovo che non sceglievo io: cecitā!
    Fu, a parer mio, uno dei gruppi di lettura pių interessanti. Ne parlammo per lungo tempo!
    Leggemmo il libro, la analizzammo, lo criticammo, lo rivoltammo come un calzino, lo AMAMMO!

    Da quel momento per me Saramago era uno scrittore diverso dagli altri.
    Qualcuno ripropose "il vangelo secondo Gesų Cristo" per il terzo Gruppo di Lettura e vinse!
    Non piacque a tutti, ma io me ne innamorai definitivamente.

    Per me Saramago č qualcosa di pių di uno scrittore, non saprei come definirlo, ho un'adorazione vera e propria.

    Quando ho un suo libro in mano č un'emozione continua. Per non parlare di quando lo acquisto.
    Esagerata? Si, molto probabilmente si.... ma chissenefrega! Ognuno ha le sue debolezze e per me lui ne č una!
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  6. #6
    Outsider Member L'avatar di Tregenda
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    Dark, se non č personale non ci interessa.

    Bene bene bene. Josč Saramago amava l'Italia, č bellissimo vedere quanto il suo amore sia corrisposto.
    Chomsky ha parlato di coraggio. Esatto. Saramago era un uomo coraggioso. L'ha pagato con l'esilio il suo coraggio. La parte pių beghina del suo Portogallo non gli ha mai perdonato il Vangelo secondo Gesų Cristo, e quella frase di Gesų morente che riassume il senso di tutto il libro.
    Coraggioso, sė. E' stato l'unico del mondo della letteratura che ho sentito pronunciarsi pubblicamente su Israele con una dichiarazione che sarebbe tanto semplice, tanto banale, se non fosse cosė tanto scomoda.
    Quando l'ho letta mi č parso di sentire come un'eco al mio "Finalmente...".
    Ma la dote principale di Saramago č quella che rende grandi i grandi: l'umiltā.

  7. #7
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    Dici bene, il coraggio č stata una delle qualitā principali di Josč Saramago. Coraggio di rompere gli schemi, coraggio di esprimere liberamente le proprie opinioni senza avere paura delle ritorsioni che sarebbero scattate, come nel caso della raccolta degli scritti del suo blog che fu censurata da Einaudi per il suo contenuto di aspra critica a Berlusconi e che fu in seguito pubblicata da Bollati Boringhieri. Uno dei suoi romanzi pių attuali č certamente "Saggio sulla luciditā" che riflette sul tema del potere e della sua arrogante preponderanza.

  8. #8
    Member L'avatar di Milodragovitch
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    Al momento ho letto solamente "Vangelo di Gesų Cristo".
    L'ho trovato un libro ben fatto, geniale per quanto riguarda la volontā di mettere Gesų e la sua storia in un contesto pių umano e storico piuttosto che divino.
    Il modo di scrivere di Saramago č davvero particolare, ho fatto fatica le prime 20 pagine, ma poi entrato nel ritmo tutto č filato liscio.

  9. #9
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    "C'č chi passa tutta la vita a leggere senza mai riuscire ad andare al di lā della lettura, restano appiccicati alla pagina, non percepiscono che le parole sono soltanto delle pietre messe di traverso nella corrente di un fiume, sono lė solo per farci arrivare all'altra sponda, quella che conta č l'altra sponda."

    Josč Saramago

  10. #10
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    Se potessi avere due firme la seconda sarebbe questa:

    "Sono nato con una testa che soffre dell'incurabile malattia di preoccuparsi proprio di ciō che sarebbe o di ciō che potrebbe essere stato."

    Josč Saramago

  11. #11
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Si dice che ogni persona č un'isola, e non č vero, ogni persona č un silenzio, questo sė, un silenzio, ciascuna con il proprio silenzio, ciascuna con il silenzio che č.
    (La caverna)
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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  13. #12
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    Ho scelto questa poesia tanto per ricordare cosa pensave della religione...

    Creazione


    Dio non esiste ancora, né so quando
    se ne imporrā un abbozzo, un tono almeno
    nel disegno confuso del passaggio
    di stirpi senza fin su questa sfera.

    Nessun tratto si perde, nessun gesto,
    che il senso della vita č solo questo:
    far della Terra un Dio di noi degno,
    e dare all'Universo il Dio che spera.

    José Saramago
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    far della Terra un Dio di noi degno,
    e dare all'Universo il Dio che spera.

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  17. #14
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    Non le acque del mare

    Non le acque del mare, ma queste altre,
    i lenti mulinelli ove le foglie
    venute gių si dondolano morte;
    il gorgogliante gas iridescente,
    che il respiro del fango emette lento,
    questi la vita agli uomini hanno dato
    d'ombra e di mistero amalgamata.

    Nel vasto mare nacquero gli dei:
    noi siam frutti del fango, acqua ammorbata.

    José Saramago
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    Giuda

    Dal pane, il corpo; il sangue, qui dal vino;
    dalle umane miserie, deitā:
    di sé gli inani dči nulla ci mettono.
    Alla mensa terrena si ristorano,
    tutto li nutre, mangiano di tutto,
    e tutto ne prolunga la durata.

    Un corpo d'impiccato č alimento,
    e scala per il cielo č una forca,
    un fico č trono, e luce i denari:
    non era dio Gesų, senza Giuda.

    José Saramago
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