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Discussione: Il maestro di go - Kawabata Yasunari

          
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    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Il maestro di go - Kawabata Yasunari

    KAWABATA YASUNARI, Il maestro di go, recensione
    1942
    Titolo originale, Meijin

    Nome:   kawabata.jpg
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Grandezza:  14.7 KB



    Kawabata ha seguito come cronista la partita del ritiro del maestro Shūsai.
    Le sue cronache ottennero un vasto consenso da parte del pubblico tanto che i suoi "pezzi" occupavano uno spazio molto ampio (tre pagine e mezza).
    Il successo degli articoli probabilmente va imputato al suo essere scrittore e non un giocatore di go professionista. Questa peculiarità l'ha spinto a guardare anche oltre alla semplice riproduzione del gioco, dando ombreggiature ai volti, agli atteggiamenti, spingendo la cronaca a dilungarsi sulla descrizione della figura del maestro e del suo avversario Ōtake.
    I giorni effettivi di gara furono quattordici o quindici, ma fra pause di riposo e interruzioni, i due giocatori restarono impegnati per circa sei mesi.
    Il maestro di go fu scritto anni dopo quell'esperienza e Kawabata infuse al romanzo ciò che non aveva potuto nei suoi articoli.
    Pagina dopo pagina si ha l'impressione di non trovarsi di fronte a un gioco, quanto a un'opera d'arte. La penna di Kawabata è straordinaria poiché riesce a catturarci trasportandoci in una dimensione in cui il tempo sembra se non fermo per lo meno rallentato.
    Il maestro è calmo, avvolto in una quiete, una pace, in cui sembra che il suo essere sia annullato. Il suo approccio al go è diverso dal suo avversario, ma non solo, la partita diventa lo specchio della società giapponese. Così come il gioco sta mutando così il Giappone sembra aver ormai intrapreso una strada che si allontana sempre più dalla tradizione.
    Il maestro Shūsai, minato nel corpo da una debolezza cardiaca che lo consuma lentamente, appare come simbolo, vestigia di un mondo di valori che s'infrange sul goban alla mossa del 121 nero in busta chiusa. Alla sua creazione di un capolavoro, quale è l'arte del go, un'arte del sublime, la riposta di Ōtake svilisce l'essenza del gioco. Una mossa corretta, come lo sono le innumerevoli rigide nuove regole a cui il maestro deve sottostare nonostante la sua "altezza", un mondo insomma nuovo, con nuovi eroi, destinati a brillare di meno, e a essere presto dimenticati.
    Un libro povero di eventi eppure capace di far percepire la purezza luminosa dell'arte, ormai per noi inafferrabile.

    L'edizione Einaudi tascabili si chiude con un bel saggio sul gioco del go di Raffaele Rinaldi.

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    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Bella recensione! Mi hai fatto venire la voglia di leggerlo!
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    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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