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Discussione: Oscar e la dama in rosa - Éric-Emmanuel Schmitt

          
  1. #1
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    Oscar e la dama in rosa - Éric-Emmanuel Schmitt

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    Oscar è un bambino di dieci anni. In ospedale, riceve le visite di un'anziana signora, che stringe con lui un formidabile legame d'affetto e lo invita a fare un gioco: fingere che ogni giorno duri dieci anni, e scrivere ogni giorno una lettera a Dio in cui raccontare le avventure e le esperienze.

    Sono solo 90 pagine, si legge in un'ora, con linguaggio delicato affronta il tema della vita e della morte. Un colpo al cuore. Consigliatissimo!


    “Ho cercato di spiegare ai miei genitori che la vita è uno strano regalo. All’inizio lo si sopravvaluta, questo regalo: si crede di aver ricevuto la vita eterna. Dopo lo si sottovaluta, lo si trova scadente, troppo corto, si sarebbe quasi pronti a gettarlo. Infine ci si rende conto che non era un regalo, ma solo un prestito. Allora si cerca di meritarlo. Io che ho cent’anni, so di che cosa parlo.”

    "L’ospedale è molto gradevole se sei un malato gradito. Io non faccio più piacere. Da quando sono stato sottoposto al trapianto di midollo osseo, sento proprio che non faccio più piacere. Quando il dottor Düsseldorf mi visita, la mattina, lo fa di malavoglia, lo deludo. Mi guarda senza dire nulla, come se avessi commesso un errore. Eppure ho affrontato con impegno l’operazione; sono stato bravo, mi sono lasciato addormentare, ho avuto male senza gridare, ho preso tutte le medicine. (...). Più il dottor Düsseldorf tace con il suo sguardo sconsolato, più mi sento colpevole. Ho capito che sono diventato un cattivo malato, un malato che impedisce di credere che la medicina sia straordinaria."

    “Quando mi sono svegliato, ho visto che, naturalmente, mi avevano portato dei regali. Da quando sono ricoverato in permanenza all’ospedale, i miei genitori hanno qualche difficoltà con la conversazione; allora mi portano dei regali e trascorrono dei pomeriggi schifosi a leggere le regole del gioco e le istruzioni per l’uso. Mio padre si accanisce nello studio dei foglietti illustrativi: anche quando sono in turco o in giapponese, non si scoraggia. E’ campione del mondo del pomeriggio domenicale sciupato.”


    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  2. #2
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    Non ricordo il motivo, ma per un periodo avevo sentito tanto parlare di questo libro.
    L'ho messo nel kindle
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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  4. #3
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    Sono andata a vedere tra i miei libri in anobii ed ho scoperto di aver letto "Oscar e la dama in rosa" nel 2005!
    Non ho messo un commento aihmè, ma gli ho dato 2 su 5.
    Mi sono proprio incuriosita. Chissà se dopo averlo riletto la sensazione cambia. Forse dopo 10 anni troverò qualcosa di diverso nel libro.
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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  6. #4
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    Ho ricominciato a leggere il libro e sono circa a metà.
    E' vero, è molto scorrevole.
    Lo sto leggendo con una maturità diversa rispetto alla prima lettura.
    Trovo la storia molto toccante, ogni tanto mi fermo e mi metto a pensare a come un bambino piccolo può vedere la sua piccola vita avvicinarsi così presto alla morte.

    Piccola citazione:
    I pensieri che non dici sono pensieri che pesano, che si incrostano, che ti opprimono, che ti immobilizzano, che prendono il posto delle idee nuove e che ti infettano. Diventerai una discarica di vecchi pensieri che puzzano, se non parli.
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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  8. #5
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    Ho visto che le recensioni negative (molto poche) su questo libro si possono riassumere in: "un libro pieno di ovvietà, fintamente filosofico, fintamente zen". Le stesse critiche che alcuni rivolgono a Il piccolo principe, e a Va' dove ti porta il cuore.
    A me questi libri sono piaciuti moltissimo. Non so dire se sono "fintamente" filosofici, a mio parere sollevano quesiti essenziali in modo molto semplice.
    Forse però molti non amano le riflessioni sulla morte, per quanto lievi siano.


    (tra poco ve lo copio tutto, frase dopo frase )

    “Di che cosa li accusi?”
    “Hanno paura di me. Non osano parlarmi. E meno osano, più ho impressione di essere un mostro. Perché li terrorizzo? Sono così brutto? Puzzo? Sono diventato idiota senza rendermene conto?"
    “Non hanno paura di te, Oscar. Hanno paura della tua malattia”
    “La mia malattia fa parte di me. Non devono comportarsi in modo diverso perché sono malato. O possono amare solo un Oscar in buona salute?"
    “Ti amano Oscar. Me l'hanno detto”.



    “Solo Dio ha diritto di svegliarmi. Oscar”


    Nel 2004-2005 è stato realizzato l’allestimento teatrale di Oscar e la Dama in Rosa per la regia di Jurij Ferrini e Oliviero Corbetta.
    Nel 2009 l’autore ha diretto il film Oscar et la dame rose.

    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  10. #6
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    Anche io adoro "il piccolo principe" e "va' dove ti porta il cuore"!
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  12. #7
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    Ho finito ora di leggere il libro.
    Mi ha commosso molto questa volta.
    Queste tipo di storie vanno prese così, senza analizzare, senza soffermarsi su qualche ovvietà (come dicono alcuni).
    Queste storie vanno prese d'un fiato, come un bicchierino. All'inizio si sente a malappena il sapore e dopo un po' brucia tutta la bocca, la gola, il petto.
    Oscar e la dama in rosa arriva a bruciare fino al cuore.

    Quote Originariamente inviato da daniela Visualizza il messaggio
    “Solo Dio ha diritto di svegliarmi. Oscar”
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