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Discussione: Poesia da Nobel

          
  1. #46
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    Qui nel cuore, forse, o meglio ancora:
    una ferita inferta col coltello,
    da cui sfugge la vita, sperperata,
    in tutta la coscienza ci ferisce.
    Desiderare, volere, non bastare,
    disillusa ricerca del motivo
    che spieghi il nostro esistere casuale,
    questo è che duole, forse qui nel cuore.

    José Saramago
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  2. #47
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    IMPARIAMO, AMORE...

    Impariamo, amore, da questi monti
    Che, così distanti dal mare, sanno il gesto
    Di bagnare nell'azzurro gli orizzonti.

    Facciamo ciò che è giusto e diretto:
    Da desideri occulti altre fonti
    E scendiamo al mare dal nostro letto.

    José Saramago
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  3. #48
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    LUOGO COMUNE DEL QUARANTENNE

    Quindicimila giorni secchi sono passati,
    Quindicimila occasioni che si sono perse,
    Quindicimila soli inutili che sono nati,
    Ore su ore contate
    In questo solenne ma grottesco gesto
    Di dare corda ad orologi inventati
    Per cercare, negli anni smemorati,
    La pazienza di andar vivendo il resto.

    José Saramago
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #49
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    Ritaglio la mia ombra...

    Ritaglio dal muro la mia ombra,
    le do corda, calore e movimento,
    due mani di colore e di tormento,
    quanto basta di fame, sete, suono.

    Resto lontano a vederla ripetere
    le parole e i gesti che io sono,
    figura sdoppiata e confusione
    di verita' vestita da menzogna.

    Sulla vita degli altri si proietta
    questo gioco delle due dimensioni
    dove nulla si prova con ragioni
    simile a un arco teso senza freccia.

    Forse mi assolvera' un'altra vita
    della mezza umanita' che perdura
    in quest'ombra priva di spessore,
    nello spessore informe che lo estingua.

    José Saramago
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  5. #50
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    Tramonto


    Che puoi ancora dirmi che non sappia,
    vena di sole esangue sulla terra,
    lieve garza di nebbia che si sfrange
    tra l’azzurro del mare e il cielo ardente?
    Ormai tanti tramonti nel ricordo,
    tante dita di fuoco sulle acque,
    che tutto si confonde quando, a notte,
    calato il sol, si chiudono i tuoi occhi.

    José Saramago
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  6. #51
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    Fratellanza

    Chi di noi due inganno se fratello
    ti chiamo in questi versi?
    Non son sorelle le foglie che da terra
    guardano l'altre sui rami.

    Meglio accettare questa solitudine,
    viver rabbiosamente come un cane
    che azzanna la museruola.


    José Saramago


    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  8. #52
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    2 Febbraio 2012

    Addio a Wisława Szymborska , grande poetessa polacca, premio Nobel "per la capacita' poetica che con ironica precisione permette al contesto storico e ambientale di venire alla luce in frammenti di umana realta"'.

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    "...Non c'è vita
    che almeno per un attimo
    non sia immortale.
    La morte
    è sempre in ritardo di quell'attimo.
    Invano scuote la maniglia
    d'una porta invisibile.
    A nessuno può sottrarre
    il tempo raggiunto."

    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  9. #53
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    Uve di mare

    Quella vela che s’appoggia alla luce,
    stanca delle isole,
    una goletta che percorre i Caraibi

    verso casa, potrebbe essere Odisseo,
    diretto a casa sull’Egeo;
    quella brama di marito

    e padre, sotto acini aspri e raggrinziti,
    è come l’adultero che sente il nome di Nausicaa
    in ogni grido di gabbiano.

    Questo non porta pace a nessuno. L’antica guerra
    fra ossessione e responsabilità
    non finirà mai ed è stata la stessa

    per il navigante o per chi è a terra
    e ora calza i sandali per incamminarsi verso casa,
    da che Troia emise la sua ultima fiamma,

    e il masso del gigante cieco sollevò la marea
    dalla cui onda lunga i grandi esametri arrivano
    alle conclusioni della risacca esausta.

    I classici consolano. Ma non abbastanza.

    Derek Walcott, premio Nobel 1992 per la letteratura
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  10. #54
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    Il negro rosso che ama il mare

    Io sono solamente un negro rosso che ama il mare,
    ho avuto una buona istruzione coloniale,
    ho in me dell’olandese, del negro e dell’inglese,
    sono nessuno, o sono una nazione.

    Derek Walcott


    Tempo verrà
    in cui, con esultanza,
    saluterai te stesso arrivato
    alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
    e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,

    e dirà: Siedi qui. Mangia.
    Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
    Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
    a se stesso, allo straniero che ti ha amato
    per tutta la tua vita, che hai ignorato
    per un altro e che ti sa a memoria.
    Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
    le fotografie, le note disperate,
    sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
    Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.

    Derek Walcott
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  11. #55
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    Il pugno

    Il pugno stretto intorno al mio cuore
    si allenta un poco, e io respiro ansioso
    luce; ma già preme di nuovo.
    Quando mai non ho amato
    la pena d'amore? Ma questa si è spinta

    oltre l'amore fino alla mania. Questa
    ha la forte stretta del demente, questa
    si aggrappa alla cornice della non-ragione, prima
    di sprofondare urlando nell'abisso.

    Tieni duro allora, cuore; così almeno vivi.

    Derek Walcott


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  12. #56
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    Boris Pasternak 1890 - 1960


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    Premio Nobel per la Letteratura 1958

    IN OGNI COSA

    In ogni cosa ho voglia di arrivare
    sino alla sostanza.
    Nel lavoro, cercando la mia strada,
    nel tumulto del cuore.
    Sino all’essenza dei giorni passati,
    sino alla loro ragione,
    sino ai motivi, sino alle radici,
    sino al midollo.
    Eternamente aggrappandomi al filo
    dei destini, degli avvenimenti,
    sentire, amare, vivere, pensare
    effettuare scoperte.

    Boris Pasternak
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  13. #57
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    DICHIARAZIONE

    Essere donna è un gran passo,
    fare impazzire, eroismo.
    E io dinnanzi al miracolo di mani,
    schiena, spalle e di un collo di donna
    con devozione di servo
    la vita tutta riverisco.
    Ma per quanto la notte m'incateni
    con un anello d'angoscia,
    più forte è al mondo l'aspirazione ad evadere
    e la passione attira alle rotture.

    Boris Pasternak
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  14. #58
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    Poesia D'amore

    Nessuno sarà a casa

    solo la sera. Il solo
    giorno invernale nel vano trasparente
    delle tende scostate.
    Di palle di neve solo, umide, bianche
    la rapida sfavillante traccia.
    Soltanto tetti e neve e tranne
    i tetti e la neve, nessuno.
    E di nuovo ricamerà la brina,
    e di nuovo mi prenderanno
    la tristezza di un anno trascorso
    e gli affanni di un altro inverno,
    e di nuovo mi tormenteranno
    per una colpa non ancora pagata,
    e la finestra lungo la crociera
    una fame di legno serrerà.
    Ma per la tenda d'un tratto
    scorrerà il brivido di un'irruzione.
    Il silenzio coi passi misurando
    tu entrerai, come il futuro.
    Apparirai presso la porta,
    vestita senza fronzoli, di qualcosa di bianco,
    di qualcosa proprio di quei tessuti
    di cui ricamano i fiocchi.

    Boris Pasternak
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  15. #59
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    Sully Prudhomme 1839 - 1907
    premio Nobel per la Letteratura 1901



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    L’appuntamento

    E' tardi. Sulla torre l'astronomo si ostina
    a scandagliare il cielo che esilia ogni rumore.
    Cerca isole d'oro: confitto nelle tenebre
    lo sguardo cerca il brivido di illimitate aurore.

    Fuggono i mondi, simili a semi sotto il vaglio,
    e splende agglomerata la densa nebulosa;
    ma lui, fisso alla corsa sfrenata del suo astro
    gli intima: "Ritorna fra mille anni a casa".

    E l'astro obbedirà. Né un passo né un istante
    vorrà all'eterna scienza nei secoli rubare.
    Gli uomini passeranno, l'umanità lo attende.

    Essa sta a guardia, l'occhio cangiante ma sicuro.
    Se al ritorno dell'astro estinta si sarà,
    veglierà sulla torre, sola, la Verità.

    Sully Prudhomme
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  16. #60
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    Séamus Heaney 1939 poeta Nordirlandese


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    Premio Nobel per la Letteratura nel 1995
    " ... come poeta tendo verso la ricerca di un ritmo, nel senso che il mio sforzo è affidarmi alla stabilità conferita da un ordine di suoni musicalmente soddisfacenti."

    Un artista

    Mi piace, l’idea della sua rabbia.
    La sua ostinazione contro la roccia, la sua
    coercizione della sostanza dalle mele verdi.

    Il suo modo di fare il cane che abbaia
    All’immagine di se stesso che abbaia.
    E l’odio per l’abbraccio del suo lavoro
    come se fosse
    l’unica cosa degna di lavoro –
    la volgarità di aspettarsi sempre
    gratitudine o ammirazione, che poi
    sarebbe stato come rubargli qualcosa.

    Il modo in cui la sua fermezza d’animo
    teneva e si rafforzava,
    perché faceva quello che sapeva.
    La sua fronte come una boule lanciata
    attraverso lo spazio non dipinto
    dietro la mela e dietro la montagna.

    Séamus Heaney
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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