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Discussione: Poesia da Nobel

          
  1. #31
    Master Member L'avatar di daniela
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    L'acrobata

    Da trapezio a
    a trapezio, nel silenzio dopo
    dopo un rullo di tamburo di colpo muto, attraverso
    attraverso l'aria stupefatta, più veloce del
    del peso del suo corpo che di nuovo
    di nuovo non ha fatto in tempo a cadere .

    Solo. O anche meno che solo,
    meno, perché imperfetto, perché manca di
    manca di ali, gli mancano molto,
    una mancanza che lo costringe
    a voli imbarazzanti su una attenzione
    senza piume ormai soltanto nuda.

    Con faticosa leggerezza,
    con paziente agilità,
    con calcolata ispirazione. Vedi
    come si acquatta per il volo? Sai
    come congiura dalla testa ai piedi
    contro quello che è? Lo sai, lo vedi
    con quanta astuzia passa attraverso la sua vecchia
    forma e
    per agguantare il mondo dondolante
    protende le braccia di nuovo generate?

    Belle più di ogni cosa proprio in questo
    proprio in questo momento,
    del resto già passato.


    Wislawa Szymborska
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  2. #32
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    Utopia

    Isola dove tutto si chiarisce.

    Qui ci si può fondare su prove.

    L'unica strada è quella d'accesso.

    Gli arbusti fin si piegano sotto le risposte.

    Qui cresce l'albero della Giusta Ipotesi
    con rami districati da sempre.

    Di abbagliante linearità è l'albero del Senno
    presso la fonte detta Ah Dunque E' Così.

    Più ti addentri nel bosco, più si allarga
    la valle dell'Evidenza.

    Se sorge un dubbio, il vento lo disperde.

    L'eco prende la parola senza che la si desti
    e chiarisce volenterosa i misteri dei mondi.

    A destra una grotta in cui giace il Senso.

    A sinistra il lago della Profonda Convinzione.
    Dal fondo si stacca la verità e lieve viene a galla.

    Domina sulla valle la Certezza Incrollabile.
    Dalla sua cima si spazia sull'Essenza delle Cose.

    Malgrado le sue attrattive l'isola è deserta,
    e le tenui orme visibili sulle rive
    sono tutte dirette verso il mare.

    Come se da qui si andasse soltanto via,
    immergendosi irrevocabilmente nell'abisso.

    Nella vita inconcepibile.


    Wislawa Szymborska
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  3. #33
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    Scorcio di secolo

    Doveva essere migliore degli altri il nostro XX secolo.
    Non farà più in tempo a dimostrarlo,
    ha gli anni contati,
    il passo malfermo,
    il fiato corto.


    Sono ormai successe troppe cose
    che non dovevano succedere,
    e quel che doveva arrivare,
    non è arrivato.

    Ci si doveva avviare verso la primavera

    e la felicità, fra l’altro.

    La paura doveva abbandonare i monti e le valli,
    la Verità doveva raggiungere la meta
    prima della menzogna.

    Certe sciagure

    non dovevano più accadere,
    ad esempio la guerra
    e la fame, e così via.

    Doveva essere rispettata l’inermità degli inermi,
    la fiducia e via dicendo.


    Chi voleva gioire del mondo
    si trova di fronte a un compito irrealizzabile.

    La stupidità non è ridicola.
    La saggezza non è allegra.


    La speranza
    non è più quella giovane ragazza
    eccetera, purtroppo.

    Dio doveva finalmente credere nell’uomo
    buono e forte,

    ma il buono e il forte
    restano due esseri distinti.

    Come vivere? - mi ha scritto qualcuno,
    a cui io intendevo fare
    la stessa domanda.


    Da capo e allo stesso modo di sempre,
    come si è visto sopra,
    non ci sono domande più pressanti
    delle domande ingenue.

    Wislawa Szymborska
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #34
    Senior Member L'avatar di Andrea
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    Le rime sono più noiose delle
    dame di San Vincenzo: battono alla porta
    e insistono. Respingerle è impossibile
    e purchè stiano fuori si sopportano.
    Il poeta decente le allontana
    (le rime), le nasconde, bara, tenta
    il contrabbando. Ma le pinzochere ardono
    di zelo e prima o poi (rime e vecchiarde)
    bussano ancora e sono sempre quelle.

    Eugenio Montale
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  5. #35
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    Grazia Deledda 1871 – 1936

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    Premio Nobel per la Letteratura nel 1926.


    "Siamo proprio come canne al vento.
    Siamo canne, e la sorte è il vento”.




    CADE UNA FOGLIA

    Cade una foglia che pare
    tinta di sole, che nel cadere
    ha l’iridescenza di una farfalla;
    ma appena giunta a terra
    si confonde con l’ombra, già morta.

    GRAZIA DELEDDA
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  6. #36
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    La primavera

    L'inverno aveva rinfrescato anche
    il colore delle rocce. Dai monti scendevano,
    vene d'argento, mille rivoletti silenziosi,
    scintillanti tra il verde vivido dell'erba.
    Il torrente sussultava in fondo alla valle tra
    i peschi e i mandorli fioriti, E tutto era puro,
    giovane, fresco, sotto la luce argentea del cielo.

    Grazia Deledda
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  7. #37
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    Pagina di libro notturno

    Sbarcai una notte di maggio
    in un gelido chiaro di luna
    dove erba e fiori erano grigi
    ma il profumo verde.

    Salii piano un pendìo
    nella daltonica notte
    mentre pietre bianche
    segnalavano alla luna.

    Uno spazio di tempo
    lungo qualche minuto
    largo cinquantotto anni.

    E dietro di me
    oltre le plumbee acque luccicanti
    c’era l’altra costa
    e i dominatori.

    Uomini con futuro
    invece di volti.

    T. Tranströmer
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  8. #38
    Master Member L'avatar di Claire
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    Nelly Sacks
    Berlino 1891 - Stoccolma 1970



    Premio Nobel per la Letteratura 1966


    "[...] Io credo in un universo invisibile nel quale inscriviamo ciò che abbiamo inconsapevolmente compiuto. Sento l'energia della luce che fa scaturire la musica dalle pietre e soffro per la freccia della nostalgia la cui punta ci colpisce subito a morte e ci spinge al di fuori, la dove l'insicurezza inizia a sciacquare via ogni cosa.



    Se soltanto sapessi


    Se soltanto sapessi
    cosa hai guardato sul punto di morte
    un sasso, che aveva già bevuto
    molti sguardi estremi, un cieco sasso
    meta di altri sguardi ciechi?

    Oppure terra, sufficiente
    a riempire una scarpa
    e già annerita
    da tanto addio
    e tanta volontà omicida?

    O era forse il tuo ultimo cammino
    che ti portava il saluto di tutti i cammini
    da te percorsi?

    Una pozza d'acqua,
    un pezzo di metallo luccicante,
    forse la fibbia addosso al tuo nemico,
    o un altro presagio impercettibile dal cielo?


    O forse questa terra
    che non congeda nessuno senza amore
    ti ha parlato col volo di un uccello
    ricordando alla tua anima di quando palpitava
    nel corpo riarso dai tormenti?





    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  9. #39
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    Perchè mai questa tristezza?
    Questo completo defluire del mondo
    Perchè nei tuoi occhi
    gocce di luce,
    la luce di cui si compone il morire


    Leggeri scivoliamo giù per questa ripida roccia dell'orrore


    essa ci guarda con le morti pregne di stelle
    con queste placente irrigidite nella polvere
    nelle quali fluiva il canto degli uccelli
    mentre il labbro seppelliva il vino del linguaggio


    O raggio che ci hai risvegliato:
    come hai potuto prendere tra le tue braccia
    che sempre più oscurano ogni patria
    il nostro farci-stanchi
    come hai potuto poi lasciarci soli nella notte


    Nelly Sacks

    Inviata al suo amico poeta Paul Celan
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  10. #40
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    Protetti sono gli amanti

    Protetti sono gli amanti
    sotto il cielo murato.
    Un elemento misterioso gli dà il fiato
    e fanno vivere le pietre
    e tutto ciò che cresce
    trova ormai una patria solo in loro.

    Protetti sono gli amanti
    e solo per loro gli usignoli continuano a cantare
    e non sono morti nella sordità
    e la quiete leggera del bosco, i caprioli,
    soffrono per loro in mansuetudine.

    Protetti sono gli amanti,
    vedono il dolore nascosto del tramonto
    sanguinare sul ramo di un salice
    e di notte si esercitano sorridendo alla morte,
    la quieta morte,
    con ogni fonte che stilla in nostalgia.

    Nelly Sachs
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  11. #41
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    Luminosità rientra nel verso scuro
    sventola col vessillo ragione
    Nel grigio mi tocca cercare
    Trovare è altrove.


    Nelly Sachs
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  12. #42
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    Creature di nebbia
    andiamo di sogno in sogno
    sprofondiamo attraverso mura di luce
    dai sette colori.

    Ma infine scoloriti, muti,
    elemento di morte
    nella conca cristallina dell'eternità
    spogliati dalle ali notturne
    di ogni mistero.


    Nelly Sachs
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  13. #43
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    Heinrich Böll (1917-1985)

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    "Sono un clown e faccio raccolta di attimi"

    E' considerato uno dei massimi esponenti della letteratura tedesca del secondo dopoguerra e fu insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1972.

    Preghiera del clown

    Più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono;
    ma non importa, io li perdono, un pò perchè essi non sanno,
    e un pò perchè hanno pagato il biglietto.
    Se le mie buffonate servono per alleviare le loro pene,
    rendi pure questa mia faccia ancor più ridicola,
    ma aiutami a portarla in giro con disinvoltura.
    C’è tanta gente che si diverte a far piangere l’umanità,
    noi dobbiamo soffrire per divertirla.
    Manda su questo mondo, qualcuno capace di far ridere me
    come io faccio ridere gli altri …..

    Heinrich Böll
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  14. #44
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    PARADISO

    Distesa lamina d’oro
    e nell’adagiarsi dorato
    due corpi come gomitoli d’oro;
    un corpo glorioso che
    ascolta e un corpo
    glorioso che parla nel
    prato in cui nulla parla;
    un respiro che va al respiro e
    un volto che trema d’esso, in un prato in cui nulla trema.
    Ricordarsi del triste tempo in
    cui entrambi avevano
    Tempo e da esso vivevano
    afflitti,
    nell’ora del chiodo d’oro
    in cui il Tempo restò alla
    soglia
    come i cani vagabondi…

    Gabriela Mistral
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  15. #45
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    Stanco di tutto ciò che viene dalle parole, parole non linguaggio,
    Mi recai sull’isola innevata.
    Non ha parole la natura selvaggia.
    Le sue pagine non scritte si estendono in ogni direzione.
    Mi imbatto nelle orme di un cerbiatto.
    Linguaggio non parole.

    Tomas Tranströmer
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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