È un treno lento che arranca sulle rotaie. Si dirige verso nord. Amara se ne sta seduta composta, in preda a una sorta di eccitazione sonnolenta. Il primo lungo viaggio della sua vita. Un treno che si ferma a ogni stazione, ha i sedili decorati da centrini fatti a mano e puzza di capra bollita e di sapone di permanganato. Sono gli odori della guerra fredda che ha diviso i paesi dell’Ovest da quelli dell’Est, segregandoli con muri, fili spinati e soldati armati di fucile.
“La separazione ha visto affermarsi un comunismo sospettoso e aggressivo. E dall’altra parte un anticomunismo altrettanto sospettoso e irruente. Alla fine una parte non sa niente dell’altra. Vogliamo raccontare ai nostri lettori come si vive veramente oltre la cortina di ferro? Cosa rimane delle sofferenze della Seconda guerra mondiale? Cosa del ricordo della Shoah?


Dacia Maraini - "Il treno dell'ultima notte"