Nel pomeriggio di quel venerdì, Wolfe e io eravamo nell'ufficio; lui beveva birra, guardando le illustrazioni di un libro. Io scorrevo, ancora una volta, il giornale del mattino.
Avevo già letto quel giornale la mattina, a colazione, poi ancora verso le undici, e ora lo scorrevo di nuovo, con la confusa speranza di trovarvi qualcosa d'interessante, atta a stimolarmi il cervello che stava per disseccarsi. Forse era anche una scusa per costringermi a teneri gli occhi aperti.


"La lega degli uomini spaventati" - Nero Wolfe.