Ho "sistemato" questo romanzo nel settore thriller perchè era aperto il post, ma questo è un romanzo drammatico, più che un giallo.
Dopo Venere privata avevo interrotto la lettura dell'autore in questione, ma questa storia mi ha fatto nuovamente apprezzare Scerbanenco, tanto che ho rispolverato dalla mia libreria un vecchio "La sabbia non ricorda" ( comprato nel 1975!), che rileggerò quanto prima.

Trama.

Emanuela Sinistalqui, vivace quindicenne di nobili origini dopo aver perso i genitori fugge dalla casa della nonna. Vuole raggiungere Roma, dove vive il suo ragazzo. Durante il viaggio, accetta un passaggio da tre sconosciuti, autori - si scoprirà in seguito - di una rapina. Il quartetto viene arrestato e la contessina Sinistalqui, innocente, finisce in riformatorio.
Inizia così un'appassionante e travolgente odissea alla ricerca della libertà perduta ed Emanuela diventa protagonista di una trama di avventure che lascia senza fiato, in un'Italia affascinante e sorprendente, dove il bene si confonde con il male, dove l'avidità e la generosità assumono le vesti più imprevedibili.

Una bella storia.
Benchè scritto, mi pare, nei primi anni 60, mantiene una sua attualità, e la carica drammatica è forte.
La storia di questa ragazza di buona famiglia che, per uno scambio di persona, si trova a dover subire le angherie del riformatorio, le umiliazioni di una casa di rieducazione, senza perdere mai la sua dignità , mi ha colpita .
Ho letto il libro d'un fiato, perchè la vicenda era incalzante al massimo , e mentre lo leggevo , pensavo che Scerbanenco ha più "mordente" di tanti autori che nascono oggi come i funghi...

Ricordo che parecchi anni fa lessi anche le storie di duca Lamberti, ma su libri non miei, perciò mi riprometto di procurarmeli e ri-leggerli!

Lettura avvincente.
Rosy