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Discussione: Medioevo

          
  1. #1
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Medioevo

    Difficilmente discutendo di cose storiche s'incontra un argomento tanto caricato di miti, luoghi comuni e pregiudizi come la nebulosa "Medioevo".
    In realtà per chi effettivamente studia la storia è difficilissimo trovare chiari lineamenti comuni e confini definiti ad un periodo lungo un millennio e riferito ad un territorio, quello eurasiatico, semplicemente sterminato. Generalmente però si fa d'ogni erba un fascio e si liquida l'intero segmento temporale con frasi fatte come "secoli bui" "epoca barbara" o remplicemente usando la denominazione come sinonimo di oscurantismo, crudeltà e chiusura mentale. Senza neppure che sorga il dubbio che si tratti di pregiudizi assolutamente acritici basati proprio sul principale peccato che si ascrive all'epoca in questione: l'ignoranza.

    Vorrei proporre qualche lettura per uscire dall'ignoranza e dal pregiudizio sul Medioevo.


    Comincerei proponendo un testo proprio sul pregiudizio:

    Régine Pernoud, Medioevo - Un secolare pregiudizio, Tascabili Bompiani, 2001


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    Ho avuto modo (tanto tempo fa) di incontrare l'autrice, che era persona estremamente affabile e coltissima. Ha passato tutta la sua esistenza a combattere contro i pregiudizi storici infondati sul Medioevo. La sua immensa opera di divulgazione ha cercato inoltre di contrastare proprio l'immensa ignoranza che avviluppa l'epoca di mezzo.
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  3. #2
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    Domanda secondo te quando finisce il Medioevo? Ricordo un mio professore che per l'esame di Storia Medievale ci faceva studiare fino al 1250 con la morte di Federico II di Svevia. Forse ci spiegò anche il perchè, o forse un motivo non c'era, voleva solo farci studiare di meno!
    Secondo la periodizzazione tradizionalmente accettata dai manuali scolastici (che ha il pregio dell'uniformità, ma il difetto di essere eccessivamente rigida e di considerare unicamente avvenimenti puntuali, spesso di carattere istituzionale) il Medioevo comincia il 4 settembre 476 con la deposizione per mano di Odoacre dell'ultimo imperatore romano d'Occidente, Romolo Augusto. Con la stessa improbabile rigidità i manuali forniscono la data del 12 ottobre 1492, corrispondente all'avvistamento della terraferma da parte della vedetta appollaiata sull'albero principale della caravella di Cristoforo Colombo.

    Sia per il terminus a quo, che per il terminus ad quem (inizio e fine) esistono centinaia di alternative. Sono tutte legittime e possono variare moltissimo a dipendenza dell'ottica specifica con cui si osserva la storia.
    le più gettonate (ma non certo le uniche) tra le date prescelte per il passaggio tra Medioevo ed epoca moderna ci sono:
    • La presa di Bisanzio da parte dei Turchi, 1453;
    • La stampa della prima Bibbia completa avvenuta con il metodo dei caratteri mobili per opera di Gutenberg, 1456 (anche in questo caso le date possono differire a seconda del criterio);
    • La fine della reconquista con la presa di Granada in Spagna, 1492.
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  5. #3
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    Sia per il terminus a quo, che per il terminus ad quem (inizio e fine) esistono centinaia di alternative. Sono tutte legittime e possono variare moltissimo a dipendenza dell'ottica specifica con cui si osserva la storia.
    le più gettonate (ma non certo le uniche) tra le date prescelte per il passaggio tra Medioevo ed epoca moderna ci sono:
    • La presa di Bisanzio da parte dei Turchi, 1453;
    • La stampa della prima Bibbia completa avvenuta con il metodo dei caratteri mobili per opera di Gutenberg, 1456 (anche in questo caso le date possono differire a seconda del criterio);
    • La fine della reconquista con la presa di Granada in Spagna, 1492.
    ognuna di queste date ha un suo perché ma rimangono simboliche, tanto vale tenersi la scoperta dell'America.

    Il mio prof aveva escluso anche il 1300, ma sinceramente il 1400 mi sembra troppo in là.

  6. #4
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    In generale le invenzioni medievali sono entrate così in profondità nella nostra vita quotidiana da non riuscire più a percepirne l'eccezionale portata. Ma essa deriva proprio dal fatto che hanno radicalmente cambiato la vita quotidiana delle persone.
    L'interessantissimo testo di Chiara frugoni ci dà un'idea dell'incredibile portata di alcune invenzioni medievali:

    Chiara Frugoni, Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali, Editori Laterza, Roma-Bari 2001

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    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  8. #5
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    ognuna di queste date ha un suo perché ma rimangono simboliche, tanto vale tenersi la scoperta dell'America.

    Il mio prof aveva escluso anche il 1300, ma sinceramente il 1400 mi sembra troppo in là.
    Probabilmente il collega aveva le sue ragione, presumo squisitamente didattiche. Il problema vero, comunque è che il termine "Medioevo" in quanto tale è piuttosto destituito di significato e dall'inizio connotato molto negativamente. Uno dei principali ertefici di questa connotazione negativa -e nel contempo detrattore dell'epoca medievale- è, haimè uno storico svizzero, di Basilea, tale Jakob Burckhardt. Storico validissimo e dal sapere sterminato, che però, innamorato del Rinascimento e dell'Umanesimo, volendo esaltare la bellezza della riscoperta dei classici, esasperò i pregi del Cinquecento e dell'antichità classica cui gli umanisti si rifacevano, e per contrasto esasperò anche tutti i difetti dell'epoca che separava antichità e Rinascimento, cioè guarda caso il Medioevo: l'età di mezzo (fra gli "splendori" dell'antichità greca e romana e i fasti del Rinascimento).

    La visione di Burckhardt rimase cristallizzata ed evidentemente è ancora difficile superarne l'onda lunga... Tutta la storiografia filorivoluzionaria (francese e poi russa) ha aggiunto vivo fuoco all'esecrazione del Medioevo come epoca da cui sarebbe derivato l'oscurantismo poi "illuminato" e "purificato" dai fuochi delle rivoluzioni.
    E vediamo ancora oggi com'è ridotto, bistrattato e negletto il Medioevo.
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  9. #6
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    Io all'università ho letto dei libri molto belli.
    I monaci di Cluny di Cantarella in primis.


    Gli occhiali mi ricordano Il nome della rosa.

  10. #7
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    Comincerei proponendo un testo proprio sul pregiudizio:

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    Preso! Grazie del suggerimento! Il Medioevo secondo me è interessantissimo

  11. #8
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    Ancora sugli stereotipi

    Il professor Antonio Brusa ha stilato un'interessante catalogo essenziale dei luoghi comuni più diffusi sulla storia tra V e XV secolo. vale veramente la pena dare un'occhiata. Il prof. Brusa fornisce anche qualche elemento di correzione e di chiarificazione della realtà coperta a volte indelebilmente dallo stereotipo.

    Ecco la lista: Luoghi comuni sul Medioevo.
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  13. #9
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    Parola chiave: agricoltura. Bibliografia essenziale sull'economia rurale nel ME

    L'agricoltura è l'attività principale di quasi tutta l'umanità per quasi tutta la storia recente (ultimi 10 000 anni di storia) dell'umanità. ha quindi un ruolo essenziale per la comprensione di... tutto. Questo soprattutto in un'epoca in cui il latte si manifesta in tetraedri di cartone plasticato e la frutta è di stagione sempre e cresce sugli scaffali dei supermercati. Solo ieri mi è capitato di dover spiegare la sottile, inafferrabile differenza che intercorre tra il fieno e la paglia. difficile capire qualcosa del passato senza un'idea seppur vaga di come potessero sopravvivere i nostri avi e di quali fatiche fossero necessarie anche solo per non morir di fame.




    • G. DUBY, L'economia rurale nell'Europa medievale, Bari, Laterza, 1966 (ed. economica, 1970)
    • G. DUBY, Le origini dell'economia europea. Guerrieri e contadini nel Medioevo, Roma-Bari, Laterza, 1975.




    • E. LE ROY LADURIE, I contadini di Linguadoca, Laterza, Bari, 1970 (Collana Biblioteca Universale n.117, 1984-1986, Roma-Bari)
    • E. LE ROY LADURIE, Tempo di festa, Tempo di Carestia. Storia del Clima dall'Anno Mille, , Einaudi, Torino, 1982.




    • M. MONTANARI, Alimentazione e cultura nel Medioevo, Laterza, Roma-Bari 1988
    • M. MONTANARI, La fame e l'abbondanza. Storia dell'alimentazione in Europa (Laterza 1993)
    • M. MONTANARI, Le campagne italiane prima e dopo il mille. Una società in trasformazione, con Bruno Andreolli e Vito Fumagalli (a cura di) (CLUEB 1985)
    • M. MONTANARI, Campagne medievali. Strutture produttive, rapporti di lavoro, sistemi alimentari (Einaudi 1984)
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  15. #10
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    Parola chiave: feudalesimo. Bibliografia essenziale sulla società feudale

    L'opera di riferimento essenziale sull'argomento è:
    Marc Bloch, La società feudale, Einaudi, 1999,

    La lettura ipersemplificata del testo di Bloch e alcune interpretazioni un po' forzate hanno dato vita a qualche luogo comune, in particolare l'indebita generalizzazione del concetto di "servitù della gleba", che non era né così diffuso, né così uniforme come generalmente si dà per scontato.


    Giuseppe Albertoni, Il feudalesimo in Italia, Carocci editore, 2003, Collana: Bussole

    Carlo M Cipolla, Storia economica dell'Europa pre-industriale, Il Mulino, Bologna, 2002

    Susan Reynolds, Fiefs and Vassals: The Medieval Evidence Reinterpreted. Oxford University Press, 1994

    Alain Guerreau, L'avenir d'un passé incertain. Paris: Le Seuil, 2001.

    Jean-Pierre Poly et Éric Bournazel, Les Féodalités, PUF, Paris, 1998.

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  17. #11
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    ciao, sto leggendo l'ebook 'Mediolanum. Esplorazioni urbane nella Milano romana' che racconta dei reperti dell'antichità ancora visibili in città... e ci sono anche molti spunti interessanti su opere medievali a Milano

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