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Discussione: IX° GdL- In Patagonia di Bruce Chatwin

          

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  1. #1
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    IX° GdL- In Patagonia di Bruce Chatwin



    Dopo l'ultima guerra alcuni ragazzi inglesi, fra cui l'autore di questo libro, chini sulle carte geografiche, cercavano il luogo giusto per sfuggire alla prossima distruzione nucleare. Scelsero la Patagonia. E proprio in Patagonia si sarebbe spinto Bruce Chatwin, non già per salvarsi da una catastrofe, ma sulle tracce di un mostro preistorico e di un parente navigatore.
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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  3. #2
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    "La Patagonia comincia sul Rio Negro."

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    "Il deserto della Patagonia non è un deserto di sabbia o di ghiaia, ma una distesa di bassi rovi dalle foglie grigie, che quando sono schiacciate emanano un odore amaro.
    Darwin trovò le sue qualità negative irresistibili."

    "Hudson afferma che chi percorre il deserto scopre in se stesso una calma primitiva (nota anche al più ingenuo dei selvaggi) che è forse la stessa cosa della Pace di Dio."

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    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  5. #3
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    Ho iniziato la lettura e ho dato un'occhiata alla biografia dell'autore su Wikipedia
    Bruce Chatwin (Sheffield 1940 - Nizza 1989)

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    Mi ha colpito leggere che inizialmente lavorava per la prestigiosa casa d'aste londinese Sotheby's. Grazie alla sua brillantezza e sensibilità in materia di percezione visiva, ne divenne presto l'esperto impressionista. All'età di ventisei anni abbandonò il suo lavoro per paura di perdere la vista a causa di tanta arte. Un oculista lo rassicurò: non c'era niente che non andasse nei suoi occhi, tuttavia gli consigliò di smettere di osservare i quadri così da vicino e di rivolgere piuttosto lo sguardo verso «l'orizzonte».

    Chatwin cominciò quindi a interessarsi di archeologia e intervistò anche l'architetto novantatreenne Eileen Gray nel suo studio di Parigi e fu lì che ebbe modo di notare una mappa della Patagonia che lei aveva dipinto. "Ho sempre desiderato andarci" le disse Bruce. "Anche io" rispose lei. "Ci vada, al posto mio". Lui partì quasi immediatamente per il Sud America e appena arrivato a destinazione ne diede l'annuncio, insieme alle proprie dimissioni, al giornale, con un telegramma: "Sono andato in Patagonia".

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    Passò sei mesi in Patagonia e il risultato di questa esperienza fu il libro In Patagonia (1977), che consacrò la sua fama di scrittore di viaggi.
    In quel periodo in Cile le forze armate cilene rovesciarono Allende, e una giunta guidata da Augusto Pinochet prese il potere; in Argentina invece la dittatura di Videla e i 30.000 desasparecidos.
    Verso la fine degli anni ottanta Chatwin si ammalò di Aids. Tenne nascosta la sua malattia, facendo credere che i sintomi fossero provocati da un'infezione provocata da un fungo della pelle o dal morso di un pipistrello cinese. Non rispose positivamente alla terapia con l'Azt, così lui e la moglie andarono a vivere nel sud della Francia, dove trascorse gli ultimi mesi della sua vita su una sedia a rotelle. Morì all'età di 48 anni.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  7. #4
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    Ho iniziato la lettura e ho dato un'occhiata alla biografia dell'autore su Wikipedia
    Che personaggio! Ci vuole coraggio per seguire certe scelte!
    Mi spiace è morto così giovane.
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  8. #5
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    “Quello che ho fatto è stato prendere la Patagonia come simbolo dell’irrequietezza umana. E scrivere un libro che fosse una specie di metafora della nostalgia dello spazio”.
    Bruce Chatwin

    “In Occidente vige l’idea che il viaggiatore debba ingoiare il luogo che descrive, debba influenzarlo, cambiarlo a seconda del proprio gusto. Io ho voluto sopprimere la prima persona dal racconto per evitare la tirannia del viaggiatore. È un po’ come accade nella letteratura orientale: il luogo sopraffà il viaggiatore”. Bruce Chatwin


    Prime impressioni:
    Il viaggio comincia a Buenos Aires e procede verso sud in maniera non sistematica, come se Chatwin andasse a zonzo in Patagonia. Ma non importa, se lo scopo del viaggio è il viaggio, e non la meta.
    Ciò che più mi ha colpito finora è che il viaggiatore è talmente discreto che non si avverte, le descrizioni dei luoghi e degli incontri sono quasi "fredde", le emozioni e le passioni del viaggiatore non entrano nel libro. E' quello che lui voleva evidentemente, però forse ci perde in calore e passionalità.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  9. #6
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    Mi sono procurata anch'io il libro di Chatwin , e intendo leggerlo appena finisco De Giovanni. Il fatto è che sabato mattina parto per la campagna dove non ho il Pc, per cui non sarò un grande contributo al GDL!!! semmai dirò impressioni al ritorno? ciao ciao
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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  11. #7
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    Apro la prima pagina.

    " Il n'y a plus che la Patagonie, la Patagonie,
    qui convienne à mon immense tristesse....


    Blaise Cendrars,
    Prose du Transsibérien
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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  13. #8
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    a me le descrizioni piacciono, (trovo più noiosi i personaggi) nel complesso lo trovo, per ora, piuttosto pesante e noioso. credo lo riprenderò dall'inizio forse la stanchezza mi ha giocato un brutto scherzo.

    Rosy tu sei stata in Patagonia?
    chiederò a una mia amica se le va di riportare qualche sua impressione... sicuramente mi dirà di no. amici...

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  15. #9
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    a me le descrizioni piacciono, (trovo più noiosi i personaggi) nel complesso lo trovo, per ora, piuttosto pesante e noioso.
    Concordo, e a me le descrizioni così fredde e asettiche non piacciono neppure! Non mi coinvolgono, preferisco più passionalità.
    Credo che il viaggiatore che racconta il suo viaggio debba metterci molto di sè, perchè il suo viaggio è solo suo, filtrato attraverso i suoi occhi, la sua sensibilità e il suo modo di essere.
    Non mi disturba più di tanto il fatto che i capitoli siano slegati tra loro, e ogni città sia il pretesto per divagare con le sue storie in mille direzioni diverse.
    Mi disturba la freddezza, che a quanto pare è voluta. (sarà perchè è inglese?? )
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  16. #10
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    mio fratello mi ha confidato che non è riuscito a finirlo.
    sarà dura.
    sono contenta che anche tu lo trovi un po' ostico, con questi capolavori mi sento sempre in colpa a dire che non mi piacciono.

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  18. #11
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    Ho iniziato anch'io a leggere, ma così poco che non sono ancora in grado di parlarne... Rosy
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    M.Medeiros

  19. #12
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    L'ho portato con me e ho letto i primi due capitoli. Sembra scorrevole. Speriamo, visto i commenti non proprio positivi.
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  20. #13
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    Ritiro "la scrittura scorrevole", in realtà quando lo leggo, mi perdo i pezzi, come se non ho veramente letto, e mi tocca tornare indietro. Non so se questo effetto me lo da il libro oppure sono io.

    Il viaggio parte da Buenos Aires, capitale dell'Argentina, e come primo step Chatwin si ferma a La Plata.

    Museo di storia naturaleç



    non pensavo che LA Plata fosse così grande

    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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  22. #14
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    Ritiro "la scrittura scorrevole", in realtà quando lo leggo, mi perdo i pezzi, come se non ho veramente letto, e mi tocca tornare indietro. Non so se questo effetto me lo da il libro oppure sono io.

    E' scorrevole, ma anche a me fa quest'effetto, forse perchè è "slegato".
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  24. #15
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    ok. cercherò di raggiungervi... i due uccelli o me li sono dimenticati o devo ancora avvistarli.

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