La ragazza dell'addio - Giorgio Scerbanenco

[Rosy]

LA RAGAZZA DELL’ADDIO. ( 1956)
Trama:
"È un ragazzo onesto, sarà un buon marito per Milla...". Comincia così questo romanzo d'amore, vivo e appassionato, con personaggi veri, buoni e cattivi, allegri e tristi proprio come nella vita. Milla è una ragazza molto ricca, intelligente, buona e sensibile. Ha un solo difetto: è brutta. Ed è disperatamente innamorata di Martino, bello, povero e troppo onesto per sposarla per interesse. Martino è orgoglioso, vuole riuscire da solo: ma una mattina d'inverno, in un affollatissimo tram, decide di accettare la proposta dell'amico Filippo di aiutarlo a laurearsi, a patto che sposi Milla.

Dopo la lettura di vari gialli , in cui ho molto apprezzato le capacità di Giorgio Scerbanenco, ho deciso di “testarlo” in un altro argomento: l’amore.
Ero molto perplessa, perché da qualche anno mi sono venuti a noia i romanzi sentimentali, e preferisco dedicarmi ad altri generi.
Ma questo non è un romanzetto rosa: è molto di più, secondo me.
Pur trasudando amore da ogni pagina, ci racconta anche di amicizia, di amore filiale, di fughe , di vigliaccheria , di ingratitudine, di dolore.

E’ la storia di Milla, ragazza ricca e bruttina, e del suo amore senza fine per Martino, bello e povero.
A questo punto gli scettici diranno: -Il solito feuilleton.
E’ proprio qui che sbagliano: ho trovato in queste pagine una gamma così ricca di sfumature, una ricchezza nella trama, un’attualità nei sentimenti, che mi ha toccato profondamente!

Tanto che lo regalerò per Natale ad un paio di persone che, so, lo apprezzeranno.

L’introspezione dei personaggi, tutti, ma specie quelli principali, è molto curata.
Io mi sono ritrovata più volte, durante la lettura, a soffrire con Milla, a sperare con lei, ad aspettare il prossimo colpo di scena( perchè ce ne sono vari), a piangere la morte di una bella persona ( che non dirò per non guastare il gusto)…

Le pagine scorrono con levità; la storia è sempre avvincente, si assapora con piacere, riga per riga.
Il romanzo è tutto pervaso da una sottile malinconia, ed anche se certe situazioni sono un po’…datate ( come la moglie che si ammala ti tubercolosi), altre, molte altre, sono invece terribilmente attuali.
A me hanno ricordato, in certi passaggi, una storia “vera”, di persone che conosco, che ha delle analogie con questa. Con successivo, inevitabile, aumento della malinconia.

Un bel romanzo, e se devo chiamarlo rosa, almeno lasciatemelo scrivere con la maiuscola: Rosa!
Consigliato alle persone sensibili e romantiche.
Rosy


( alla prossima puntata alcuni passaggi secondo me particolarmente belli)

[maureen]

E dopo aver letto il tuo parere, non posso fare altro che aggiungerlo alla lista e leggerlo il prima possibile

[Mauro]

La trama purtroppo non la ricordo bene e, infatti, certi passaggi da te citati me li ero scordati, però il libro è sicuramente un gran bell'affresco di un mondo e una società che non esistono più e di un modo di vivere passioni, dolori e sentimenti che ormai ci è estraneo, che tocca sempre le corde più profonde dell'animo come solo Scerbanenco sa fare.