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L'italiano in un cantone
Churchill, riferendosi ai "cugini" americani, asseriva spesso che le due sponde dell'Atlantico erano divise dalla stessa lingua. Spesso ho la stessa sensazione quando ascdolto i dialoghi tra italofoni italici e italofoni elvetici. La lingua è la stessa, ma le differenze, spesso solo sfumature, ma notevoli, sono molte più di quanto non si pensi a prima vista.
Non mi riferisco alla parlata approssimativa e sciatta dell'interlocutore semiletterato, e non alludo neppure ai numerosissimi gallicismi, teutonismi, tecnicismi e altri ismi assortiti. Prendo in considerazione termini legittimamente italiani, corretti sotto il profilo ortografico e morfologico, ma difersi da quello generalmente in uso all'intermo dei confini nazionali italiano, o identici, ma con significato non completamente sovrapponibile e suscettibili quindi di ingenerare fraintendimenti.
In questo thread vorrei elencarne qualcuno, senza un ordine particolare, giusto per dare un'idea dell'italiano elvetico.
"non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)
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