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Discussione: Allacciate le cinture - Ferzan Ozpetek - 2014

          
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    Master Member L'avatar di Rosy
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    Allacciate le cinture - Ferzan Ozpetek - 2014

    Grande Ozpetek. Non mi delude mai.

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    Un film che contiene tutto: passione, tenerezza, rabbia, amicizia, dolore ,ancora dolore, speranza.....

    E' la storia di un grande amore, ma così travolgente, che nulla può fermarlo : differenze sociali, stile di vita, controindicazioni varie.
    Elena ed Antonio, dopo un primo incontro-scontro, si innamorano a tal punto da mollare i rispettivi partners e sposarsi. Lei bella, raffinata, fragile di aspetto. Lui "burino", grosso, tutto tatuato, rozzo nel parlare. Ma tant'è....
    Li ritroviamo tredici anni dopo.
    Lui fa sempre il meccanico, è ancora peggio di allora; la tradisce con donne occasionali e demanda ad Elena - che nel frattempo ha realizzato il suo sogno di aprire un locale alla moda con un amico gay -anche l'educazione dei figli.
    Tutto procederebbe nei binari della normalità, nonostante i cambiamenti del loro ménage, se Elena un giorno per caso non scoprisse di avere un brutto cancro al seno.
    Sconvolgimento totale .

    Comincia un calvario che coinvolge in modi diversi tutti i membri della famiglia e della piccola comunità di amici. Qui mi fermo, perchè la seconda parte del film è tutta da scoprire; struggente, senza mai scendere nel patetico o nel lacrimoso, e con un simile argomento non era facile!

    Grande storia di sentimenti. L'amicizia, che per Ozpetek ha un'importanza immensa. Gli affetti familiari. L'amore. La speranza. La storia si chiude con un segno di speranza.
    Perfino l'amicizia occasionale, ma quella che lascia un segno. C'è, in questo film, un gioiello, nella figura della compagna di stanza di Elena, in ospedale ;un'attrice straordinaria , Paola Minaccioni, che interpreta in modo stupendo una malata terminale , e riesce persino a farci ridere!

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    Tutte le figure del film sono azzeccate, Il quasi esordiente Francesco Arca( Antonio), l'amico di Elena , gay tenerissimo ( Filippo Scicchitano), la coppia mamma-zia , ( Carla Signoris ed Elena Sofia Ricci)

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    Un discorso a sè merita la protagonista, Kasia Smutniak, bravissima, intensa sia nelle scene d'amore, che nei momenti della malattia e del dolore. Splendida nei momenti di gioia, ed ugualmente bella pallidissima e senza capelli. Credo con questa interpretazione abbia raggiunto una buona maturità di attrice drammatica.

    Un film che consiglio vivamente. Gli estimatori ( come me) di Ozpetek non resteranno delusi!!
    Rosy

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    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  2. Likes daniela, kaipirissima liked this post
  3. #2
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    Da estimatrice di Ozpetek devo dire che questo film mi ha un po' deluso, pur non mancando pennellate notevoli "alla Ozpetek", come nell'inizio, quando un'intrigante inquadratura bassa riprende la pioggia sul selciato di Lecce e poi va a finire sotto una pensilina dell'autobus dove tanti trovano riparo all'acqua e dove tutto ha principio. E' un film corale, come sempre, con gli amici che formano quasi una famiglia.
    Non mi è piaciuto il passaggio molto brusco tra il tono da commedia del primo tempo e all'improvviso ci si ritrova 13 anni dopo, in una situazione più drammatica, per poi alla fine tornare al principio. Troppo disorientanti e molto slegati questi sbalzi temporali.
    Film corale, costruito attorno alla protagonista Kasia Smutniak.
    Bravi e raffinati gli interpreti, tutti tranne Francesco Arca: già non mi piace, poi vederlo sempre e solo in mutande con la stessa faccia inespressiva in ogni inquadratura è stato davvero troppo! Stupenda e intensa Kasia Smutniak, eccezionale Paola Minaccioni nell'interpretare la vicina di letto malata terminale. Uno solo stonava, tra tanti bravi attori!
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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