STIGMATE
Un film di Rupert Wainwright.
Con Patricia Arquette, Gabriel Byrne, Jonathan Pryce, Nia Long, Rade Serbedzija.
Titolo originale Stigmata
Fantastico, 102 min.
USA 1999
Non so bene come approciarmi a questo film i cui difetti sono palesi eppure... a me piace. Forse anche proprio in virtù dei suoi difetti, o della sua superficialità, non saprei. Comunque sia lo riguardo sempre volentieri.
Trama.
Una parrucchiera alternativa in seguito al regalo di un Rosario, appartenente a un prete morto in odore di santità in Brasile, comincia a ricevere una dopo l'altra le stigmate.
La Chiesa invia il suo gesuita più scettico per indagare sul caso.
Lo scetticismo del prete dovrà fare i conti con il mistero della fede.
Già questo avrebbe potuto essere un percorso, ma viene sviluppato al 30%. Peccato, perché Patricia Arquette e Gabriel Byrne come attori sono perfetti in questi due ruoli.
Tra di loro s'instaura da subito un rapporto particolare che rimane latente. Gabriel è attratto da Patricia, perché in lei percepisce quello che ha sempre cercato e mai trovato: la rivelazione, lei, invece, è attratta da lui perchè è un figo.
Anche questo tema sviluppato al 30%.
A questo punto si inserisce un'altra trama: il thriller, che sarà percorsa sette anni dopo dal film Il codice da Vinci.
La regia si muove su due linee:
Quella psicadelica simile a un video musicale, molto visiva.
Quella horror per famiglie con trucchetti, trucco e sangue e qualche citazione de L'Esorcista.
Credo che il film se non avesse questi due protagonisti non varrebbe una cicca, invece, grazie all'innocenza di Patricia e allo scetticismo di Gabriel il film regge. Non è un film profondo che affronta la fede, il dubbio o un film che traccia un percorso complottista, nè è una storia d'amore.. Sono un po' tutte insieme, questo è il suo limite, ma comunque carino.
Consigliato? Sì.
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