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Discussione: Poesie contro la guerra

          

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  1. #1
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    Poesie contro la guerra

    La guerra che verrà
    Non è la prima. Prima
    ci sono state altre guerre.
    Alla fine dell'ultima
    c'erano vincitori e vinti.
    Fra i vinti la povera gente
    faceva la fame. Fra i vincitori
    faceva la fame la povera gente egualmente.

    Bertolt Brecht
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  2. #2
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    Su un verso di Antonella Anedda

    Anch'io di Sarajevo ricordo l'immagine
    di una donna che corre verso il rifugio
    proteggendosi la testa
    come se piovesse

    la pace che viviamo ha la fragilità
    delle cose che succedono per caso
    essere sorpresi in strada troppo lontani da un riparo
    e bagnarsi solamente
    oppure morire

    Francesco Tomada
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  3. #3
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    QUANTA, QUANTA GUERRA

    Quel che fu scritto nella muraglia
    giace ora sottoterra,
    nello stesso monte,
    con lo stesso pino.
    Quanta, quanta guerra. Tanto ci importa,
    tanto ci muoviamo:
    né ci trasferiremo da qui,
    né ci trasferiremo da lì.
    Né smetteremo di trasferirci né smetteremo di cantare:
    all'inizio spariamo e piangiamo,
    poi ci calmiamo
    e continuiamo a sparare.

    Rami Saari
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  4. #4
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    POVERO MONDO

    Lo distruggeranno
    lo faranno a pezzi
    alla fine scoppierà come una bolla
    o esploderà glorioso
    come una santabarbara
    o più semplicemente
    sarà cancellato come
    se una spugna bagnata
    cancellasse il suo posto nello spazio.
    Forse non ci riusciranno
    forse lo ripuliranno
    gli cascherà la vita come fossero capelli
    e rimarrà a girare
    come una sfera pura
    sterile e mortale
    o in modo meno splendido
    andrà per i cieli
    decomponendosi adagio
    come un’unica piaga
    come un morto.

    IDEA VILARIÑO
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  5. #5
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    Ci sono cose da fare di giorno
    lavarsi, studiare, giocare
    preparare la tavola
    a mezzogiono.

    Ci sono cose da fare di notte
    chiudere gli occhi per dormire
    aver sogni da sognare
    orecchie per sentire.

    Ci sono cose da non fare mai
    nè di giorno nè di notte
    nè per mare nè per terra
    per esempio la guerra.

    Gianni Rodari

    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  6. #6
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    PRODIGIO a Marcia Scantlebury

    Se in quei giorni di ottobre
    le bende nere
    quando davvero la paura
    mordeva la carne
    e noi nascondevamo i nomi
    nelle pieghe del sudore.

    Mai fummo più vicine
    alle rose
    Ti ricordi quelle rosse
    che paradossalmente crescevano lì,
    nel cuore stesso del dolore?
    Belle rose…
    delle quali ci fu negato
    il favore del profumo
    ma non le tristi spine.
    Se in quei giorni di ottobre
    a Villa Grimaldi
    quando neanche il mio olfatto
    mi diceva che ti saresti svegliata,
    Marcia,
    ti avessi parlato
    solo per consolarti
    per curarti la ferita del viso
    per liberare l’aria da un brutto sogno
    per volgere lo sguardo all’indietro
    prendendo il tempo per le corna
    e ricostruire il velo di cipolla
    che ci coprì
    fino ad allora.
    Se ti avessi fatto una promessa,
    se avessi predetto
    un incontro, in una città
    lontana, bella
    San Marco, Venezia
    la città del ritrovarsi
    prodigioso.
    Non mi avresti creduto
    Non mi avresti creduto
    perché la morte batteva le ali
    là fuori
    e la bontà taceva.


    Carmen Yáñez
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  7. #7
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    Lontano lontano...

    Lontano lontano si fanno la guerra.
    Il sangue degli altri si sparge per terra.

    Io questa mattina mi sono ferito
    a un gambo di rosa, pungendomi un dito.

    Succhiando quel dito, pensavo alla guerra.
    Oh povera gente, che triste è la terra!

    Non posso giovare, non posso parlare,
    non posso partire per cielo o per mare.

    E se anche potessi, o genti indifese,
    ho l'arabo nullo! Ho scarso l'inglese!

    Potrei sotto il capo dei corpi riversi
    posare un mio fitto volume di versi?

    Non credo. Cessiamo la mesta ironia.
    Mettiamo una maglia, che il sole va via.

    Franco Fortini
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  8. #8
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    UOMO DEL MIO TEMPO

    Sei ancora quello della pietra e della fionda,
    Uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
    Con le ali maligne, le meridiane di morte,
    -T'ho visto-dentro il carro di fuoco, alle forche,
    Alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,
    Con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
    Senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
    Come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
    Gli animali che ti videro per la prima volta.
    E questo sangue odora come nel giorno
    Quando il fratello disse all'altro fratello:
    "Andiamo ai campi." E quell'eco fredda, tenace,
    È giunta fino a te, dentro la tua giornata.
    Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
    Salite dalla terra, dimenticate i padri:
    Le loro tombe affondano nella cenere,
    Gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

    Salvatore Quasimodo
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  9. #9
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    Trilussa
    LA NINNA NANNA DE LA GUERRA
    (1914)

    Ninna nanna, nanna ninna,
    er pupetto vò la zinna:
    dormi, dormi, cocco bello,
    sennò chiamo Farfarello
    Farfarello e Gujermone
    che se mette a pecorone,
    Gujermone e Ceccopeppe
    che se regge co le zeppe,
    co le zeppe d'un impero
    mezzo giallo e mezzo nero.
    Ninna nanna, pija sonno
    ché se dormi nun vedrai
    tante infamie e tanti guai
    che succedeno ner monno
    fra le spade e li fucili
    de li popoli civili
    Ninna nanna, tu nun senti
    li sospiri e li lamenti
    de la gente che se scanna
    per un matto che commanna;
    che se scanna e che s'ammazza
    a vantaggio de la razza
    o a vantaggio d'una fede
    per un Dio che nun se vede,
    ar Sovrano macellaro.
    Chè quer covo d'assassini
    che c'insanguina la terra
    sa benone che la guerra
    è un gran giro de quatrini
    che prepara le risorse
    pe li ladri de le Borse.
    Fa la ninna, cocco bello,
    finchè dura sto macello:
    fa la ninna, chè domani
    rivedremo li sovrani
    che se scambieno la stima
    boni amichi come prima.
    So cuggini e fra parenti
    nun se fanno comprimenti:
    torneranno più cordiali
    li rapporti personali.
    E riuniti fra de loro
    senza l'ombra d'un rimorso,
    ce faranno un ber discorso
    su la Pace e sul Lavoro
    pe quer popolo cojone
    risparmiato dar cannone!
    Due cose mi hanno sempre sorpreso: l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini. Bertrand Russell

  10. #10
    Senior Member L'avatar di Andrea
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    Io resterò con le cose non dette fino in fondo,

    non cantate, non suonate, non scritte

    fino in fondo. Nella società segreta,

    nell’associazione silenziosa dei ritardatari,

    che vivevano nei fogli fruscianti

    e ora parlano in un sussurro.

    Anche se da giovani ci avevano messi sull’avviso,

    non abbiamo voluto un altro destino

    e, in generale, non ci è poi andata così male;

    accade persino che ci credano sulla parola

    quelli che hanno finito di ridere, di danzare.

    Non siamo riusciti bene, come molte altre cose,

    per esempio l’intera storia mondiale

    e, come ho sentito dire, l’universo.

    Ma come frusciavamo, lanciati nel vento!

    Per cosa? È davvero importante?

    Il bagaglio da un pezzo ce l’hanno rubato ala stazione

    (così ci hanno detto) e i libri li hanno bruciati

    (così ci hanno insegnato), il fiume si è interrato,

    il bosco è stato abbattuto e la casa è andata a fuoco,

    e si è coperta di cardi la collinetta

    sopra la tomba (così ci hanno scritto),

    e il vecchio guardiano da un pezzo non lavora più.

    Non separate la forma dal contenuto,

    e lasciateci ancora dire, mentre ci accomiatiamo,

    che noi ci siamo rassegnati al nostro destino,

    e voi continuate di buon passo

    a marciare in plotoni, facendo il saluto ai superiori.

    Nina Berberova
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  11. #11
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    ALLE FRONDE DEI SALICI

    E come potevamo noi cantare
    con il piede straniero sopra il cuore,
    fra i morti abbandonati nelle piazze
    sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
    d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
    della madre che andava incontro al figlio
    crocifisso sul palo del telegrafo?
    Alle fronde dei salici, per voto,
    anche le nostre cetre erano appese,
    oscillavano lievi al triste vento.

    Salvatore Quasimodo
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  12. #12
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    Telegiornale


    Stando nel cerchio d'ombra
    come selvaggi intorno al fuoco
    bonariamente entra in famiglia
    qualche immagine di sterminio.
    Così ogni sera si teorizza
    la violenza della storia.

    Nelo Risi
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  13. #13
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    L'odio

    Guardate com’e' sempre efficiente,
    come si mantiene in forma
    nel nostro secolo l’odio.
    Con quanta facilita' supera gli ostacoli.
    Come gli e' facile avventarsi, agguantare.

    Non e' come gli altri sentimenti.
    Insieme piu' vecchio e piu' giovane di loro.
    Da solo genera le cause
    che lo fanno nascere.
    Se si addormenta, il suo non e' mai un sonno eterno.
    L’insonnia non lo indebolisce, ma lo rafforza.

    Religione o non religione -
    purche' ci si inginocchi per il via.
    Patria o no -
    purche' si scatti alla partenza.
    Anche la giustizia va bene all’inizio.
    Poi corre tutto solo.
    L’odio. L’odio.
    Una smorfia di estasi amorosa
    gli deforma il viso.

    Oh, quegli altri sentimenti -
    malaticci e fiacchi.
    Da quando la fratellanza
    puo' contare sulle folle?
    La compassione e' mai
    giunta prima al traguardo?
    Il dubbio quanti volenterosi trascina?
    Lui solo trascina, che sa il fatto suo.

    Capace, sveglio, molto laborioso.
    Occorre dire quante canzoni ha composto?
    Quante pagine ha scritto nei libri di storia?
    Quanti tappeti umani ha disteso
    su quante piazze, stadi?

    Diciamoci la verita':

    sa creare bellezza.
    Splendidi i suoi bagliori nella notte nera.
    Magnifiche le nubi degli scoppi nell’alba rosata.
    Innegabile e' il pathos delle rovine
    e l’umorismo grasso
    della colonna che vigorosa le sovrasta.

    E’ un maestro del contrasto
    tra fracasso e silenzio,
    tra sangue rosso e neve bianca.
    E soprattutto non lo annoia mai
    il motivo del lindo carnefice
    sopra la vittima insozzata.

    In ogni istante e' pronto a nuovi compiti.
    Se deve aspettare, aspettera'.
    Lo dicono cieco. Cieco?
    Ha la vista acuta del cecchino
    e guarda risoluto al futuro
    - lui solo.



    Wislawa Szymborska
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  14. #14
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Smile Debito

    DEBITO
    Tra tutta questa morte che è venuta e viene,
    guerre, esecuzioni, processi, morte e ancora morte
    malattie, fame, fatalità fatali,
    amici e nemici assassinati da sicari,
    stroncature sistematiche e necrologi pronti,
    la vita che vivo è quasi un dono.
    Un dono della sorte, se non un furto della vita altrui,
    perché la pallottola a cui scampai non andò a vuoto
    ma colpí l'altro corpo che si trovò al mio posto.
    Cosí, come un dono immeritato, mi fu data la vita,
    e tutto il tempo che mi resta
    è come se mi fosse stato regalato dai morti
    per narrare la loro storia.


    Novembre 1957
    TITOS PATRIKIOS
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  15. #15
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    COSA CI OFFRI, O STORIA...


    Che cosa ci offri, o Storia,
    dalle tue gialle pagine?
    Noi eravamo gente oscura,
    uomini delle fabbriche e degli uffici.

    Eravamo contadini con addosso
    puzza di cipolla e di sudore
    e sotto i baffi spioventi
    imprecavamo contro la vita.

    Ci sarà almeno riconosciuto
    d’averti saziata d’eventi
    e abbeverata con abbondanza
    nel sangue di migliaia di morti?

    Non vogliamo un premio per i nostri tormenti,
    le nostre immagini mai giungeranno
    sino ai tuoi massicci volumi
    accumulati nei secoli.

    Ma tu almeno racconta con parole semplici
    alle genti di domani,
    destinate a darci il cambio,
    che valorosamente abbiamo lottato.

    NIKOLA VAZPAROV
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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