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Sono approdata alla lettura di questo romanzo dopo aver visto la sua trasposizione cinematografica nel film di Daniele Gaglianone che mi aveva notevolmente impressionata per il suo "scomodo" contenuto.

Ruggine è la storia di un grande ammasso di rottami situato nelle vicinanze di squallide palazzine della periferia milanese abitate da emigrati meridionali e divenuto luogo di giochi di un gruppo di ragazzini del quartiere. Un luogo che ha l’odore e il sapore della ruggine che impera e che pian piano assume anche un inquietante sapore di sangue a causa della presenza minacciosa di un “mostro adulto” che si insinua nelle loro vite cambiandole per sempre. Nell’estate del 1977. Tutti vogliono dimenticare l’accaduto come Sandro e la Cinzia che crescono e conducono una vita normale sino a quando nel 2003 si imbattono in un cartello di concessione edilizia che fa lentamente e inesorabilmente tornare a galla l’orrore di quell’estate dall'aspro, metallico, stantìo sapore di ruggine.

E' un libro molto coinvolgente e che fa riflettere.
Bravo Stefano Massaron che ha saputo parlare di violenza sull'infanzia senza retorica e proprio come uno di loro.