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Discussione: La poesia degli "Ultimi"

          
  1. #16
    Master Member L'avatar di daniela
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    E' stato un bambino molto piccolo di Calcutta quello che mi ha insegnato

    che cosa significa amare con grande amore.

    Accadde una volta che rimanemmo senza zucchero.

    Non so come, ma, a scuola quel piccolo indù di quattro anni di età venne

    a sapere che Madre Teresa non aveva zucchero per i suoi bambini.

    Tornato a casa, disse ai suoi genitori:

    "Non voglio prender zucchero per tre giorni.

    Metterò da parte il mio zucchero per Madre Teresa."

    I suoi genitori non erano mai stati alla nostra casa per offrir alcunchè,

    ma passati i tre giorni, accompagnarono il piccino.

    Era davvero molto piccolino: tra le mani aveva una boccetta di zucchero.

    Quanto può mangiare un bimbo di quattro anni?

    Comunque sia, egli portò la quantità di zucchero

    che avrebbe potuto mangiare in tre giorni.

    Quel bambino era appena capace di pronunciare il mio nome,

    ma fu generoso nel suo dono: e l'amore che vi pose

    fu per me qualcosa di una bellezza commovente.

    Il gesto di quel piccino di quattro anni mi convinse che,

    nel momento in cui diamo qualcosa per amore di Dio,

    il nostro dono acquista un valore infinito.


    Madre Teresa di Calcutta
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  2. #17
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    Ero matta in mezzo ai matti.
    I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti.
    Sono nate lì le mie più belle amicizie.
    I matti son simpatici, non come i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita!

    Alda Merini
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  3. #18
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    Io non amo la gente perfetta,
    quelli che non sono mai caduti,
    non hanno inciampato.
    A loro non si è svelata la bellezza della vita.

    Boris Pasternak
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  4. #19
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    LET'S PLAY THAT

    quando sono nato
    un angelo matto strafatto
    è venuto a leggermi la mano
    non era un angelo barocco
    era un angelo strafatto, storto
    con ali d’aeroplano

    ed ecco che l’angelo mi dice
    stringendomi la mano
    con un sorriso a denti stretti
    vai bello, vai a stonare
    nel coro dei contenti

    vai bello, vai a stonare
    nel coro dei contenti

    let’s play that

    Torquato Neto
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  5. #20
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    Barboni

    Te li ritrovi all'angolo
    laceri e macilenti
    ombre negli occhi stanchi
    su facce senza età,
    le mani tremolanti
    tese verso i passanti
    cercano carità,
    fermati se lo vuoi
    forse così potresti
    leggere nel passato
    vite vissute ai margini
    di questa società.
    Ancora li ritrovi alla stazione
    tra i binari dei treni
    o nelle sale d'attesa
    seduti sotto la biglietteria
    ad aspettar probabili monete
    date da viaggiatori frettolosi
    che osservano nervosi e preoccupati
    tutti gli orari della ferrovia...
    Loro non hanno fretta
    e li ritrovi
    a scartocciare pasti sempre più asciutti
    tra una bottiglia e l'altra
    la cicca tra le labbra screpolate
    nell'incomunicabile silenzio...
    se resti indifferente,
    fingendo d'ignorarli,
    guardati per un attimo allo specchio
    e ti ritrovi.

    Luciano Somma
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  6. #21
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Smile Toccante.

    Toccante e, semplicemente, bellissima.
    Ne ho visti tanti stasera, ed ho parlato con loro.
    ciao buona notte,
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  7. #22
    Master Member L'avatar di daniela
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    Ho mangiato

    lo, stamattina, ho mangiato.
    Certamente, non c'è nulla di piu normale,
    di piu comune.
    A mezzogiorno, e poi stasera, io mangerò
    come tutti...
    Cosa dite? Tutti,
    non mangian tutti a questo mondo?
    Certamente, almeno sembra: me l'han detto.
    E' ben triste, beninteso.
    Ah! Non siamo in Paradiso!
    Ma è necessario saper accettare il proprio destino;
    non ci si può far nulla, non è vero?
    Non ci si può far nulla!
    lo, stamattina,
    ho mangiato.
    Sicuramente, loro non hanno mangiato.
    Ma cosa posso farci, io?
    Non c'è rischio che possa tentare,
    perché non posso, con la mia porzione,
    modesta porzione - nutrire il mondo,
    tutti coloro che nel mondo hanno fame.
    Ci scocciano senza fine
    come se
    non avessimo abbastanza seccature!
    E poi
    sono troppo preso dai miei affari.
    Infine, si tratta di sconosciuti...
    io, io, IO,
    stamattina,
    io
    ho mangiato.

    Raoul Follereau
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  8. #23
    Master Member L'avatar di daniela
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    Il mio e il tuo

    Il mio patrimonio, il tuo patrimonio, i nostri soldi;
    i miei, i tuoi, i miei, i tuoi...
    I miei capitali, i tuoi averi, i nostri beni:
    i miei, i tuoi, i miei, i tuoi...
    Un solo universo
    molle, sordido e chiuso,
    nel quale ci si va a barricare.
    finito il tempo di amare.
    Centinaia di milioni di poveri senza pane,
    senza casa e senza nulla.
    Il mio patrimonio, il tuo patrimonio,
    i miei capitali, i tuoi averi:
    i miei, i tuoi, il mio, il tuo.
    Ormai sono duemila anni: l'era cristiana...
    Ma quando mai cominceremo ad essere cristiani?

    Raoul Follereau
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  9. #24
    Member L'avatar di Milodragovitch
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    Prinçesa

    Sono la pecora sono la vacca
    che agli animali si vuol giocare
    sono la femmina camicia aperta
    piccole tette da succhiare

    Sotto le ciglia di questi alberi
    nel chiaroscuro dove son nato
    che l'orizzonte prima del cielo
    ero lo sguardo di mia madre

    "che Fernandino è come una figlia
    mi porta a letto caffè e tapioca
    e a ricordargli che è nato maschio
    sarà l'istinto sarà la vita"

    e io davanti allo specchio grande
    mi paro gli occhi con le dita a immaginarmi
    tra le gambe una minuscola fica

    nel dormiveglia della corriera
    lascio l'infanzia contadina
    corro all'incanto dei desideri
    vado a correggere la fortuna

    nella cucina della pensione
    mescolo i sogni con gli ormoni
    ad albeggiare sarà magia
    saranno seni miracolosi

    perché Fernanda è proprio una figlia
    come una figlia vuol far l'amore
    ma Fernandino resiste e vomita
    e si contorce dal dolore

    e allora il bisturi per seni e fianchi
    in una vertigine di anestesia
    finché il mio corpo mi rassomigli
    sul lungomare di Bahia

    sorriso tenero di verdefoglia
    dai suoi capelli sfilo le dita
    quando le macchine puntano i fari
    sul palcoscenico della mia vita

    dove tra ingorghi di desideri
    alle mie natiche un maschio s'appende
    nella mia carne tra le mie labbra
    un uomo scivola l'altro si arrende

    che Fernandino mi è morto in grembo
    Fernanda è una bambola di seta
    sono le braci di un'unica stella
    che squilla di luce di nome Princesa

    a un avvocato di Milano
    ora Princesa regala il cuore
    e un passeggiare recidivo
    nella penombra di un balcone

    o matu (la campagna)
    o cèu (il cielo)
    a senda (il sentiero)
    a escola (la scuola)
    a igreja (la chiesa)
    a desonra (la vergogna)
    a saia (la gonna)
    o esmalte (lo smalto)
    o espelho (lo specchio)
    o baton (il rossetto)
    o medo (la paura)
    a rua (la strada)
    a bombadeira (la modellatrice)
    a vertigem (la vertigine)
    o encanto (l'incantesimo)
    a magia (la magia)
    os carros (le macchine)
    a policia (la polizia)
    a canseira (la stanchezza)
    o brio (la dignità)
    o noivo (il fidanzato)
    o capanga (lo sgherro)
    o fidalgo (il gransignore)
    o porcalhao (lo sporcaccione)
    o azar (la sfortuna)
    a bebedeira (la sbronza)
    as pancadas (le botte)
    os carinhos (le carezze)
    a falta (il fallimento)
    o nojo (lo schifo)
    a formusura (la bellezza)
    viver (vivere)

    Fabrizio De Andrè

  10. #25
    Master Member L'avatar di daniela
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    "L'elemosina senza amore,
    è niente.
    E, a volte, peggio di niente,
    se con essa intendi meno
    soccorrere gli altri che
    toglierti un obbligo.
    Ciò che importa, è che la prima
    miseria degli altri s'imprima
    nella nostra carne,
    bruci il nostro sangue.
    Ci ossesioni i nostri pensieri
    troppo 'tranquilli', guasti il
    nostro cuore troppo sicuro di sè.
    Tu mi dici 'Anch'io ho i miei poveri'.
    No, né tu né io abbiamo i
    'nostri poveri'.
    I poveri non sono nostri.
    Siamo noi ad appartenere a loro.
    Non si può dire 'i miei poveri',
    come la tua figlioletta dice: 'le mie bambole'.
    Non si può giocare alle bambole con i poveri".

    Raoul Follereau
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  11. #26
    Patrizia
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    Qui è il tuo sgabello

    Qui è il tuo sgabello
    e qui riposa i tuoi piedi
    dove vivono i più poveri, i più umili, i perduti.

    Quando a te io cerco d'inchinarmi,
    la mia riverenza non riesce ad arrivare
    tanto in basso dove i tuoi piedi
    riposano tra i più poveri,
    i più umili, i perduti.

    L'orgoglio non si può accostare
    dove tu cammini, indossando
    le vesti dei più poveri,
    dei più umili e dei perduti.

    Il mio cuore non riesce a trovare
    la strada per scendere laggiù
    dove tu ti accompagni a coloro che non hanno
    compagni, tra i più poveri,
    i più umili, e i perduti.


    R. Tagore

  12. #27
    Master Member L'avatar di Claire
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    DOMANI VADO A CASA
    (Agli amici della Casa di Riposo…)


    Ti aspettano in cornice di finestra,
    con occhi lucidi di cucciolo
    in sbava di carezze e corse rimandate.
    Ti frugano le tasche in cerca
    di caramelle al rhum- sigarette per Oliver..
    fogli nuovi per "la maestrina"…due gocce
    di profumo per "la bella signorina"…-
    Ti chiedono dov'è il loro bambino
    ti tolgono il paltò, e tu inventi favole
    di ieri o poco più- passeggia la brina nel campo
    ma ho gemme di primavera in grembo
    di borsetta…- Sillabano Rosari rallentati,
    come incantesimi cifrari, e si perdono per strada
    tra incastri di Misteri e sequenze di ore ricordate.
    Certi si muovono come in dondolo,
    quasi in schema di tango figurato- disperde il vento
    note di clarinetto…o è il canto di arreso bobolink?-
    le mani che ballano a rammendare il vuoto.
    Fanno i capricci in soffoco di coltrone
    si scoprono piano, ti guardano confusi,
    ti mettono a fuoco, ti chiamano mamma,
    e affondano il naso alla radice del tuo cuore.
    Quando li saluti ti stringono in tondo
    d'angolo- è un fiume in piena la vena
    che batte sulla fronte…ci sono granelli di luce
    nel filtro della notte…- si fermano un momento,
    e poi, traditi dalla voglia di parlare, ti dicono
    il segreto <"Domani, domani vado a casa".


    C'è sempre troppo caldo nella Casa dei vecchi,
    come respiri densi di giorni circoscritti, odore
    intenso di croccante bruciato o forse è latte,
    a lungo sbollentato…


    E a volte quando torni- dov'è il mio ago?
    dov'è il mio filo? ho perso il mio ditale…-
    li cerchi, li cerchi, ma non ci sono più…
    fuggiti, come musica, dalla toppa della porta.

    Marina Pratici

    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  13. #28
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Smile

    ..."...e affondano il naso alla radice del tuo cuore."

    dove, dove hai trovato, Claire, un simile gioiello?
    QUESTA Sì CHE MI FA COMMUOVERE.
    solo chi ha frequentato , per qualche motivo, le case di Riposo per anziani, può leggere e comprendere ogni riga.
    Ed anche fra le righe, il NON DETTO.
    Grazie.
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  14. #29
    Senior Member L'avatar di Andrea
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    Il soldatino di piombo

    con la gamba sola,

    la bambola

    con la ghiaia sul viso,

    il cane di pezza

    sfinito dalla polvere

    tarmata.

    Sono il balocco

    giubilato,

    la soffitta

    ingombra,

    l'abbraccio

    di cortesia:

    la vasta tribù

    cui mancò poco

    per arrivare al niente.

    Quel poco

    per esser tutto,

    quel nulla

    tanto vasto

    da riempir le fosse

    dell'oceano mare.

    E e al dio

    minuscolo

    dell’insufficienza

    io chiedo,

    a nome di noi tutti,

    la grazia

    del certamente forse
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  15. #30
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    Il soldatino di piombo

    con la gamba sola,

    la bambola

    con la ghiaia sul viso,

    il cane di pezza

    sfinito dalla polvere

    tarmata.

    Sono il balocco

    giubilato,

    la soffitta

    ingombra,

    l'abbraccio

    di cortesia:

    la vasta tribù

    cui mancò poco

    per arrivare al niente.

    Quel poco

    per esser tutto,

    quel nulla

    tanto vasto

    da riempir le fosse

    dell'oceano mare.

    E e al dio

    minuscolo

    dell’insufficienza

    io chiedo,

    a nome di noi tutti,

    la grazia

    del certamente forse
    Bellissima, ma manca l'autore! ciao Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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