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Discussione: La poesia del dolore

          
  1. #121
    Master Member L'avatar di Rosy
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    CON COSA POSSO TRATTENERTI?

    Con cosa posso trattenerti?
    Ti offro strade difficili,
    tramonti disperati
    la luna di squallide periferie.
    ...Ti offro le amarezze di un uomo
    che ha guardato a lungo la triste luna.
    Ti offro i miei antenati,
    i miei morti,
    i fantasmi a cui i viventi hanno reso onore col marmo:
    il padre di mio padre ucciso sulla frontiera
    di Buenos Aires
    due pallottole attraverso i suoi polmoni,
    barbuto e morto,
    avvolto dai soldati nella pelle di una mucca
    il nonno di mia madre - appena ventiquattrenne -
    a capo di trecento uomini in Perù,
    ora fantasmi su cavalli svaniti.
    Ti offro qualsiasi intuizione sia nei miei libri,
    qualsiasi virilità o vita umana.
    Ti offro la lealtà di un uomo
    che non è mai stato leale.
    Ti offro quel nocciolo di me stesso
    che ho conservato, in qualche
    modo - il centro del cuore che
    non tratta con le parole, nè coi
    sogni e non è toccato dal tempo,
    dalla gioia, dalle avversità.
    Ti offro il ricordo di una
    rosa gialla al tramonto,
    anni prima che tu nascessi.
    Ti offro spiegazioni di te stessa,
    teorie su di te, autentiche e
    sorprendenti notizie di te.
    Ti posso dare la mia tristezza,
    la mia oscurità, la fame del mio cuore
    cerco di corromperti con l'incertezza,
    il pericolo, la sconfitta.


    Jorge Louis Borges
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  2. #122
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
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    E odo,
    il suono di una chitarra triste,
    e nuoto nel pensiero,
    liquido,
    languido e straziante.
    E il mondo
    coi suoi arcobaleni
    e i tramonti banali,
    di terre e di mari,
    restava a guardare
    stupidi uomini
    che usavano lenti
    e profumi di latta.
    Pressapoco era vita.
    E il sole sbiadiva,
    e il cielo finiva,
    restava un abito vuoto
    e una lacrima calda scorreva.
    Duella se vuoi,
    sali e scendi dentro l’anima,
    a cercare ancora qualche fiore,
    a scaldare le tue mani
    con una fiamma.
    Scontrati
    con santi e balordi,
    eroi ed eremiti.
    Pressapoco è vita.
    Cercali se puoi,
    sorrisi sinceri
    e profonde emozioni,
    trovali se vuoi.
    Quella chitarra triste
    suonerà ancora un pò.

    Almina Madau
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  3. #123
    Patrizia
    Guest

    Come manchi tu

    Come manchi tu
    non manca niente
    di ciò che ha nome.

    Ma questo silenzio sofferente
    che sembra inghiottire ogni cosa
    mi rivela che tu manchi
    come la gioia
    che nessuno sa chiamare.

    Davide Rondoni

  4. #124
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Come manchi tu
    non manca niente
    di ciò che ha nome.

    Ma questo silenzio sofferente
    che sembra inghiottire ogni cosa
    mi rivela che tu manchi
    come la gioia
    che nessuno sa chiamare.

    Davide Rondoni
    bellissima! ciao
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  5. #125
    Master Member L'avatar di daniela
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    dolore...rabbia

    Rabbia


    Perché la mia poesia diventa furiosa
    mentre le montagne si scoprono
    di ritagli di neve
    e gli olivi riemergeno
    in formazione perfetta
    e gli uccelli affamati
    vagabondano in un cielo di nuvole
    tinte da un sole in ritirata?
    Perché mi viene voglia di gridare
    a nessuno a tutti
    mi pesano gli occhi il pensiero
    l'incapacità di isolarmi
    da questa fabbrica umana di miserie
    dall’abisso di barbarie
    da assurdi fatalismi
    da consolazioni illusorie?
    Perché mi sento doppiamente forestiero
    del paese e di questo mondo?
    Non sono migliore lo so
    non sono particolarmente intelligente
    né santo né sensibile
    ma la mia poesia s’infuria
    vuole gridare
    e la comprendo
    anche lei ha
    motivi a sufficienza.

    Carlos Sànchez
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  6. #126
    Master Member L'avatar di daniela
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    Piove su tutte le strade
    e piove nel fondo al mio cuore:
    non so, non so da dove
    giunge questo languore.
    Sonoro bruir della piova
    per le zolle, sopra le ardesie;
    a un cuor che dolce s’accora
    oh dolce bruir della piova!
    Questo pianger da dove mi viene?
    Inganno? E quale? Nessuno.
    Eppure nel cuore che geme
    da dove, da dove mi viene?
    E come duole un dolore
    senza radice alcuna.
    Odio non c’è, non c’è amore:
    e tanta è la pena del cuore.

    Paul Verlaine
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  7. #127
    Master Member L'avatar di Rosy
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    A VOLTE SULLA SPONDA DELLA VIA


    A volte sulla sponda della via
    preso da un infinito scoramento
    mi seggo; e dove vado mi domando,
    perché cammino. E penso la mia morte
    e mi vedo già steso nella bara
    troppo stretta fantoccio inanimato...

    Quant'albe nasceranno ancora al mondo
    dopo di noi!
    Di ciò che abbiam sofferto
    di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore
    non rimarrà il più piccolo ricordo.
    Le generazioni passan come
    onde di fiume...
    Una mortale pesantezza il cuore
    m'opprime.

    Inerte vorrei esser fatto
    come qualche antichissima rovina
    e guardare succedersi le ore,
    e gli uomini mutare i passi, i cieli
    all'alba colorirsi, scolorirsi
    a sera...

    Camillo Sbarbaro
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  8. #128
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    C'E' UN PIANTO DENTRO DI ME

    C’è un pianto dentro di me: la vita
    Urlando non lascia tracce verosimili,
    sfigurata allaccia amore e morte,
    nella notte ingrata al sonno.


    Allora si pensa ai trascorsi inganni:
    si sogna. Tutto quello che in pace
    importa di più va combattuto,
    respinto… Che ci sto a fare? A prendere congedo
    Da stanche proposte di Re Musoni
    Promettitori dei vani insulti al Dio,
    o calamitosi al perché di vita
    ignobile e incerta? Io piango
    le tetre scalee di gioventù
    ove il sorpasso della mente
    ai giorni, all’ore estreme
    era sembiante vivo
    del nostro destinato incrociarsi
    in terra seminata di freschi
    virgulti, tenere silee
    di speranza
    inquieta nel suo sfarsi.


    Dario Bellezza
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  9. #129
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    MI hai dato due incarichi.


    Mi hai dato due incarichi.
    1) Non telefonarti.
    2) Non vederti.
    Adesso sono un uomo occupato.

    C’è anche un terzo incarico:
    non pensare a te.
    Ma tu non me l’hai affidato.

    SKLOVSKIJ VIKTOR
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  10. #130
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    Smile E' come una mancanza...

    E' come una mancanza
    di respiro ed un senso di morire,
    quando mi stringe improvviso
    il desiderio di te tanto lontano
    e nulla può calmarlo, altro pensiero
    non può occuparmi, tranne il Paradiso
    che sarebbe per me lo starti accanto.
    Ma poiché ciò m'è negato, più cara,
    molto più cara d'una fredda pace
    mi è la stretta indicibile
    quasi marchio di fuoco che proclami
    ancora e sempre quanto sono tua.
    A nessun costo vorrei separarmi da questo mio dolore.

    Margherita Guidacci
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
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  11. #131
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    HO MESSO IL MIO SOGNO SU UNA NAVE

    Ho messo il mio sogno su una nave
    e la nave sul mare;
    - dopo, ho aperto il mare con le mani,
    per far naufragare il mio sogno

    Le mie mani sono ancora bagnate
    dall'azzurro delle onde semiaperte,
    e il colore che scorre dalle mie dita
    colora le spiagge deserte.

    Il vento viene da lontano,
    la notte si curva dal freddo;
    sott'acqua sta morendo
    il mio sogno, dentro una nave...

    Piangerò quanto sarà necessario,
    affinché il mare possa crescere,
    e la mia nave arrivi al fondo
    ed il mio sogno scompaia.

    Dopo, tutto sarà perfetto;
    spiaggia liscia, acqua ordinata,
    i miei occhi secchi come pietre
    e le mie due mani rotte.

    Cecilia Meireles
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
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  12. #132
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    DEDICA

    Agli innamorati che si sono sposati
    Alla casa che è stata costruita
    Ai bambini che sono cresciuti
    Alle navi che sono approdate
    Alla battaglia che è stata vinta
    Al prodigio che ha fatto ritorno
    A tutto quanto è ormai finito senza speranza


    Manolis Anaghnostakis

    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  13. #133
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    Mi senti, amore? C’è un rombo di treni,
    o di follatrici o di trebbiatrici
    che ti allontana da me. No, non dirmi
    che te ne andrai per sempre. Le banchine

    si sono svuotate. Io torno. Soffri
    perché soffri, cuore. Non continuare,
    non continuare ad andare. Altri affanni,
    altro amore perduto se non vieni.


    Ah, dolore, so cosa mi succede.
    Senza te non è più mia la mia casa,
    l’aria non si respira e non si scalda.


    So che sei dentro di me, ma non basta
    benché penetri nelle ossa,
    finché
    continua la pena che provi tu.

    José Albi
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
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  14. #134
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    Smile Eclisse xxxiii

    Ora è un tempo che non mi basta
    La tua fronte non è più cielo,
    da quel mio cielo sole non cade,
    da quel sole luce non prende
    e colore il mio giorno.
    A queste mani non sono più erba
    i tuoi freschi capelli nella siepe
    ove si andava per tenere strade
    in fondo al bosco degli occhi.
    Ora è un tempo che non dona pietà.



    Libero De Libero
    (da Eclisse, 1940)
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  15. #135
    Senior Member L'avatar di Andrea
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    A una figlia non nata


    Se una poesia potesse farti
    Esistere, ne scriverei una ora,
    Riempiendone le stanze con più
    Pelle e tessuti di quanti un corpo non abbia bisogno,
    Riempiendone le righe di parole,
    Ti darei persino le unghie rosicchiate


    E gli occhi nocciola di tua madre,
    Perché così mi parvero. La vidi
    Una volta sola dal finestrino di un treno,
    In un campo giallo. Indossava
    Un abito di colore spento. Faceva freddo.
    Credo che volesse dire qualcosa.


    Arvind Krishna Mehrotra
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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