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Discussione: La poesia del dolore

          
  1. #16
    Master Member L'avatar di Claire
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    Ofelia

    I

    Dove dormono le stelle, nell'onda calma e nera
    la bianca Ofelia ondeggia come un grande giglio,
    ondeggia lentamente, stesa nei suoi lunghi veli...
    - Arrivano dai lontani boschi i gridi della caccia.


    Sono più di mille anni che la triste Ofelia
    passa, bianco fantasma, sul lungo fiume nero.
    Sono più di mille anni che la sua dolce follia
    mormora una romanza alla brezza della sera.


    Il vento bacia i suoi seni, sciogliendo in corolle
    i suoi grandi veli cullati mollemente dalle acque;
    i salici fruscianti piangono sulla sua spalla,
    sulla sua ampia fronte sognante s'inchinano i fuscelli.


    Le sfiorate ninfee intorno le sospirano;
    talvolta Ofelia sveglia, in un ontano che dorme,
    qualche nido, da cui sfugge un breve fremito d'ala:
    - un canto misterioso scende dagli astri d'oro.




    II


    O pallida Ofelia, bella come le nevi!
    Tu sei morta bambina rapita dalle correnti!
    - I venti di Norvegia dalle alte vette
    ti avevano parlato dell'aspra libertà;


    e un soffio, scompigliando la tua folta chioma,
    al tuo animo sognatore portava strani rumori;
    e il tuo cuore ascoltava il canto della Natura
    nei pianti degli alberi, nei sospiri notturni;


    e la voce dei mari folli, immenso rantolo,
    spezzava il tuo sesso fanciullo; troppo dolce e umano,
    e un mattino d'aprile, un bel cavaliere pallido,
    un pazzariello, si accoccolò muto ai tuoi ginocchi!


    Cielo! Amore! Libertà! Quale sogno, o pazza mia!
    Tu ti scioglierai in lui come la neve al sole:
    le tue grandi visioni strozzavano la tua parola
    - e l'Infinito terribile sbigottì il tuo occhio cupo.




    III


    - E il poeta dice che ai raggi delle Stelle
    vieni a cercare, di notte, i fiori che cogliesti;
    e d'avere visto sull'acqua, distesa fra i suoi lunghi veli,
    la bianca Ofelia, come un gran giglio, ondeggiare.

    Arthur Rimbaud
    15 maggio 1870


    traduzione di Dario Bellezza
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  2. #17
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    La disperazione è un contabile.
    Vuol far tornare i conti. Niente le sfugge.
    Addiziona tutto. Non molla neppure i centesimi.
    Rimprovera a Dio i fulmini e i colpi di spillo.
    Vuole sapere come regolarsi con il destino.
    Ragiona, pesa e calcola.

    Victor Hugo
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  3. #18
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    LE MIE LACRIME..... - ADAM MICKIEWICZ

    Le mie lacrime, pure, fitte, scesero
    sulla mia infanzia idillica ed angelica,
    sulla sciocca e superba giovinezza,
    sulla mia età d'uomo, età di sconfitte,
    le mie lacrime, pure, fitte, scesero.

    (trad. S. Quasimodo)
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #19
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    Smile Non da' sollievo il tempo...

    Non dà sollievo il tempo; mentivate
    dicendo che sarebbe stata breve
    la mia pena. Lo sento nella pioggia
    che piange, alla marea che si ritira;
    sciolte le vecchie nevi ad ogni picco,
    le foglie dell'altr'anno son fumo sui sentieri;
    non cosí per l'amaro della morte,
    che resta, opprime il cuore, abita in me.
    Ho paura di andare in troppi luoghi
    che traboccano della sua memoria.
    E se respiro in qualche quieta stanza
    ignota al passo e al volto luminoso,
    dico "non c'è memoria, qui, di lui"
    e resto frastornata a ricordarlo.

    EDNA ST VINCENT MILLAY
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  5. #20
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    Smile Nelle fervide unghie del dolore

    Se il dolore m'assale e mi trattiene

    nelle fervide
    unghie

    e spossata mi
    sento devastare

    da un orribile
    passo

    che mi trascina e mi rovina al tutto,
    gemo perché son
    debole, d'argilla

    ma nel premere il labbro già mi cresce
    dentro non so
    che orgoglio smisurato

    per la morte
    apparente, di una fibra

    di demonio o di
    angelo son fatta...

    Alda Merini
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  6. #21
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    Smile Riottosa ad ogni tipo di amore

    In ogni poesia della Merini si respira il dolore....

    Riottosa a ogni tipo di amore
    sei entrato tu a invadere il mio
    silenzio
    e non so dove tu abbia visto le mie carni
    per desiderarle
    tanto.
    E non so perché tu abbia avuto il mio corpo
    per poi
    andartene
    con il grido dell'ultima morte.
    Se mi avessi strappato il
    cuore
    o tolto l'unico arto che mi fa male
    o scollato le mie
    giunture
    non avrei sofferto tanto
    .
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  7. #22
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    Smile Di tanto amarti perduto

    Di tanto amarti perduto
    non resterà che questo
    :
    il ricordare a strappi come ci si leva
    una benda per rabbia da una ferita
    fresca,
    solo frammenti,dettagli a sangue,
    o svolte fulminee,
    il senso del dolore prima che il dolore esulti:
    il poco, il breve
    che non sapevamo vivendoli capaci d'immenso.

    A. Bevilacqua

    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  8. #23
    Patrizia
    Guest
    Questa frase, tratta da "Paolo il caldo", è poesia:

    Ci sono sofferenze che scavano nella persona
    come i buchi di un flauto,
    e la voce dello spirito ne esce melodiosa.


    Vitaliano Brancati

  9. #24
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    BLUES IN MEMORIA

    Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,
    fate tacere il cane con un osso succulento,
    chiudete i pianoforti e fra un rullio smorzato
    portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.

    Incrocino gli aereoplani lassù
    e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto,
    allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
    i vigili si mettano i guanti di tela nera.

    Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed il mio Ovest,
    la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
    il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
    pensavo che l'amore fosse eterno: avevo torto.

    Non servono più le stelle: spegnetele anche tutte;
    imballate la luna, smontate pure il sole;
    svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;
    perché ormai nulla può giovare.



    AUDEN WYSTAN
    ( POETA INGLESE, 1907- 1973)

    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  10. #25
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    PETTO BIANCO

    Perché io ho il petto bianco, docile,
    inoffensivo, dev’essere che le tante
    frecce che vanno nell’aria vagando
    prendono la sua direzione e lì si piantano.

    Tu, la mano perversa che mi ferisce,
    se questo è il tuo piacere, poco ti basta;
    il mio petto è bianco, è docile ed è umile:
    fuoriesce un po' di sangue... dopo, nulla.


    Alfonsina Storni
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  11. #26
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    Elogio dell’ombra

    La vecchiaia (è questo il nome che gli altri le danno)
    può essere il tempo della nostra felicità.
    l’animale è morto o è quasi morto.
    rimangono l’uomo e la sua anima.
    Vivo tra forme luminose e vaghe
    che non sono ancora le tenebre.
    Buenos Aires,
    che prima si lacerava in suburbi
    verso la pianura incessante,
    è diventata di nuovo la Recoleta, il Retiro,
    le sfocate case dell’Once
    e le precarie e vecchie case
    che chiamiamo ancora il Sur.
    Nella mia vita sono sempre state troppe le cose;
    Democrito di Abdera si strappò gli occhi per pensare;
    il tempo è stato il mio Democrito.
    Questa penombra è lenta e non fa male;
    scorre per un mite pendio
    e assomiglia all’eternità.
    I miei amici non hanno volto,
    le donne sono quel che erano molti anni fa,
    gli incroci delle strade potrebbero essere altri,
    non ci sono lettere sulle pagine dei libri.
    Tutto questo dovrebbe intimorirmi,
    ma è una dolcezza, un ritorno.
    Delle generazioni di testi che ci sono sulla terra
    ne avrò letti solo alcuni,
    quelli che continuo a leggere nella memoria,
    a leggere e a trasformare.
    Dal Sud, dall’Est, dall’Ovest, dal Nord,
    convergono i cammini che mi hanno portato
    nel mio segreto centro.
    Quei cammini furono echi e passi,
    donne, uomini, agonie, resurrezioni,
    giorni e notti,
    dormiveglia e sogni,
    ogni infimo istante dello ieri
    e di tutti gli ieri del mondo,
    la ferma spada del danese e la luna del persiano,
    gli atti dei morti, il condiviso amore, le parole,
    Emerson e la neve e tante cose.
    Adesso posso dimenticarle. Arrivo al mio centro,
    alla mia algebra, alla mia chiave,
    al mio specchio.
    Presto saprò chi sono.

    Jorge Luis Borges,
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  12. #27
    Master Member L'avatar di daniela
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    Definitivo, come tutto ciò che è semplice.
    Il nostro dolore non deriva dalle cose vissute,
    ma dalle cose che sogniamo e che non si realizzano.
    Perché soffriamo tanto per amore?
    Sarebbe meglio che la gente non soffrisse,
    e ringraziasse anche solo per aver conosciuto una persona tanto buona,
    che generò in noi un sentimento intenso
    che ci ha accompagnato per un tempo ragionevole,
    un tempo felice.
    Perché soffriamo ?
    Per tutti i baci cancellati, per l’eternità.
    Soffriamo, non perché il nostro lavoro è stressante e paga poco,
    ma per tutte le ore libere
    che non abbiamo avuto per andare al cinema,
    per conversare con un amico,
    per nuotare, per innamorarci.
    Perché automaticamente dimentichiamo quello che abbiamo goduto
    e cominciamo a soffrire per i nostri progetti irrealizzati,
    per tutte le città che avremmo potuto conoscere a fianco del nostro amore,
    per tutti i figli che avremmo avuto piacere ad avere vicino,
    per tutti gli show, i libri e i silenzi che avremmo gradito condividere,
    Soffriamo, non perché nostra madre è impaziente con noi,
    ma per tutti i momenti in cui le avremmo potuto confidare
    le nostre più profonde angosce
    e fosse interessata a comprenderci.
    Soffriamo, non perché la nostra squadra ha perso,
    ma per l’ euforia soffocata.
    Soffriamo non perché invecchiamo,
    ma perché il futuro è da noi confiscato,
    impedendo così che ci accadano mille avventure,
    tutte quelle con le quali sogniamo e
    mai tentiamo di sperimentare.
    Come alleviare il dolore di ciò che non fu vissuto?
    La risposta è semplice come un verso:
    Avere meno illusioni e vivere di più!!!
    Ogni giorno che vivo,
    mi convinco sempre più
    che lo spreco della vita
    è nell’amore che non diamo,
    nelle forze che non usiamo,
    nella prudenza egoista che non rischia mai,
    e che, schivando la sofferenza,
    fa perdere anche la felicità.
    Il dolore è inevitabile.
    La sofferenza è un accessorio extra.

    di Carlos Drummond de Andrade
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  13. #28
    Master Member L'avatar di daniela
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    Nel mio dolore nulla è in movimento
    Di quello che io stesso sono stato
    Attendo nessuno verrà
    Né di giorno né di notte né mai più
    I miei occhi si sono separati dai tuoi occhi
    Perdono fiducia perdono la luce
    La mia bocca si è separata dalla tua bocca
    La mia bocca si è separata dal piacere
    E dal senso dell’amore e dal senso della vita
    Le mie mani si sono separate della tue mani
    Le mie mani lasciano sfuggire tutto
    I miei piedi si sono separati dai tuoi piedi
    Non avanzeranno più non ci sono più strade
    Non conosceranno più né il peso né il riposo
    Mi è concesso di veder finire la mia vita
    Con la tua
    La mia vita è in tuo potere
    che ho creduto infinita
    E l’avvenire la mia sola speranza è il mio sepolcro
    Identico al tuo circondato da un mondo indifferente
    Ero così vicino a te che ho freddo vicino agli altri.

    Paul Eluard
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  14. #29
    Master Member L'avatar di Rosy
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    QUESTEI I VERSI MIGLIORI....

    Ogni giorno che vivo,
    mi convinco sempre più
    che lo spreco della vita
    è nell’amore che non diamo,
    nelle forze che non usiamo,
    nella prudenza egoista che non rischia mai,
    e che, schivando la sofferenza,
    fa perdere anche la felicità.
    Il dolore è inevitabile.


    Bellissima.
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  15. #30
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    Smile Dimenticare un amore

    Dimenticare un amore

    A dimenticare un amore,
    non si inizia il giorno dopo.

    Bisogna cominciare da prima.
    Da prima di iniziare a parlare.
    Prima di dire: “E’ finita”.

    A dimenticare il dolore,
    dopo aver dimenticato un amore,
    non si inizia il giorno dopo.

    Non importa quante volte
    hai detto “mi dispiace”.

    Il rimpianto è un segugio,
    implacabile,
    indomabile,
    instancabile,
    insaziabile.

    E’ capace di aspettare giorni e giorni.

    Per dimenticare il tuo viso,
    avrei dovuto….

    Avrei dovuto cominciare prima.
    Prima di scriverti.
    Prima di illudermi di poter guarire.
    Prima…

    Prima di incontrare te.
    ????( ANONIMO)
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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