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Discussione: La poesia del dolore

          
  1. #136
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    A una figlia non nata


    Se una poesia potesse farti
    Esistere, ne scriverei una ora,
    Riempiendone le stanze con più
    Pelle e tessuti di quanti un corpo non abbia bisogno,
    Riempiendone le righe di parole,
    Ti darei persino le unghie rosicchiate


    E gli occhi nocciola di tua madre,
    Perché così mi parvero. La vidi
    Una volta sola dal finestrino di un treno,
    In un campo giallo. Indossava
    Un abito di colore spento. Faceva freddo.
    Credo che volesse dire qualcosa.


    Arvind Krishna Mehrotra
    Dolcissima. Mi fa piangere. Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  2. #137
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    LA CASA DEL TEMPO PERDUTO

    Ho battuto al portone del tempo perduto, nessuno ha risposto.
    Ho battuto una seconda volta e un'altra volta e ancora un'altra.
    Nessuna risposta.
    La casa del tempo perduto è coperta di edera
    per metà; l'altra metà sono ceneri.


    Casa dove non abita nessuno, e io battendo e chiamando
    per il dolore di chiamare e non essere udito.
    Semplicemente battere. L'eco restituisce
    la mia ansia di socchiudere questi palazzi gelati.
    La notte e il giorno si confondono nell'attendere,
    nel battere e battere.


    Il tempo perduto certamente non esiste.
    È la gran casa vuota e condannata.

    Carlos Dummond De Andrade
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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  4. #138
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    Ho sbagliato vita



    Ho sbagliato vita
    e quella che conduco

    è scritta da nessuno
    in una lingua che io non capisco.
    Chiudo il libro e gli occhi,
    per non veder la luce
    di quel che mi è negato.

    Come chi sbaglia treno
    in un libro diverso

    ho sbagliato la vita
    e non so dove mi conduce
    questa teoria di errori.

    Juan Vicente Piqueras
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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  6. #139
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    Ha indossato la camicia, ha preso l’ombrello


    non ha detto parola


    nemmeno io.


    Dopo che se n’è andato


    sono rimasta innanzi allo specchio


    ho estratto la lingua


    per vedere se erano rimaste impigliate delle parole.


    Purtroppo ho visto solo muscoli e vene.


    Ho ritirato la lingua


    sono scoppiata a ridere


    la risata non è una parola – poi ho infranto lo specchio.


    Da quel momento


    ho continuato a infrangere specchi


    invano


    cercandone uno


    che non riflettesse


    più, uno specchio


    che infrangesse me.




    A’isha Arna’ut
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  8. #140
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    ...le lacrime esistono al di là della luce,
    al di là della pesantezza,
    e persino al di là del silenzio.
    E' allora che piangiamo per davvero:
    lachrimae verae.
    Da questa eloquenza silenziosa
    nasce una conversazione infinita.
    Parola sensibile,
    parola necessaria e impossibile,
    la lacrima ha questo di paradossale:
    più è discreta, più significa, e più sfiora,
    più ci tocca nel profondo.
    Stranamente silenziosa,
    chiaramente visibile,
    risolutamente sospesa,
    è una scrittura che esiste solo
    nelle sue cancellature...

    Jean Loup Charvet
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  10. #141
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    Agli innamorati che si sono sposati
    Alla casa che è stata costruita
    Ai bambini che sono cresciuti
    Alle navi che sono approdate
    Alla battaglia che è stata vinta
    Al prodigio che ha fatto ritorno
    A tutto quanto è ormai finito senza speranza

    Manolis Anaghnostakis


    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  11. #142
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    INCANTESIMO

    Ti ho versato nel bicchiere
    una manciata di capelli bruciati,
    perché tu non mangi, non canti,
    non beva, non dorma.
    Perché la giovinezza non ti sia gioia,
    perché lo zucchero non ti sia dolce.
    Perché tu non te la intenda nel buio della notte
    con la giovane moglie.
    Come i capelli tuoi d'oro
    sono divenuti cenere grigia,
    così gli anni miei giovani
    diventeranno bianco inverno.
    Perché tu diventi cieco-sordo,
    perché ti dissecchi come il muschio,
    perché ti dilegui come un sospiro.

    Marina Cvetaeva
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  12. #143
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    Se l’occhio solare del firmamento
    potesse darti il gelo del mio cuore
    perché io non ti vedo

    e tenebra mi sembra la luce
    e ancora la luce tenebra
    se io potessi spingere il vascello della mia ira
    contro il solo tormento
    che sei tu mio scoglio,
    e avvolgerti dentro le vele
    di una grande carezza,
    la mia disperazione diventerebbe fango,
    il mio fango diventerebbe preghiera.

    Alda Merini
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  13. #144
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    TRA I RAMI

    Sotto la finestra, sul balcone, ci sono degli uccellini malridotti
    che si affollano attorno al cibo. Sono gli stessi, credo,
    che vengono tutti i giorni a mangiare e bisticciano.
    "C'era un tempo, c'era un tempo"
    gridano e si beccano.
    Sì, è quasi ora.
    Il cielo rimane cupo tutto il giorno, il vento viene da ovest
    e non smette di soffiare…
    Dammi la mano per un po'.
    Tienimi la mia. Così va bene.
    Stringila forte.
    C'era un tempo, in cui pensavamo di avere il tempo dalla nostra parte.
    "C'era un tempo, c'era un tempo"
    gridano gli uccellini malridotti.

    Raymond Carver
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  15. #145
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    Lasciai cadere il tempo sul tuo nome,
    come si adagia il marmo sulla terra e
    l’acqua si sparge sulle braci. Mi vestii

    di lutto come le donne che disfano

    le culle vuote da tanto le guardano; e vidi

    il sangue scendere finalmente sulla ferita,

    come la cera che si rapprende sul palmo della mano

    prima di perdersi nelle dita in polvere. Se

    ti dimenticai, fu perché volli qualcuno che mi

    chiamasse, un corpo che fosse un altro sul mio

    corpo, una voce offerta per la mattina. Ma

    niente, ma nessuno. Se il tempo non si

    fosse abbattuto sul tuo nome, avrei potuto

    almeno ora ricordarti – poiché non c’è

    lapide senza corpo né cenere che non abbia

    arso. E la casa è oggi più fredda che

    mai: lasciai passare il tempo sul tuo

    nome, e non c’è focolare, non c’è nido, non ci sono

    figli che si possano perdere da me, né

    candele per riempire di memoria questo silenzio.

    Maria Do Rosario Pedreira
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
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  16. #146
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    Smile Come son pesanti i giorni....

    Come son pesanti i giorni,
    A nessun fuoco posso riscaldarmi,
    non mi ride ormai nessun sole,
    tutto è vuoto,
    tutto è freddo e senza pietà,
    ed anche le care limpide stelle
    mi guardano senza conforto,
    da quando ho appreso nel mio cuore,
    che anche l’amore può morire.
    Herman Hesse
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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  18. #147
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    Oggi la mia vita non ha alcun peso:
    è un vento, meno d’un vento, meno
    d’una riga di luce.
    Ora nessuno
    può essermi sgradito.
    Non ci sono terreni
    risentimenti nella mia anima.
    Il mio sangue è una rossa armonia viva.
    Sono in armonia con la brace e la calma,
    con la voce amorosa e quella vendicativa.
    Sembra che le mie mani non ci siano, sembra
    che il mio corpo nuoti in un’acqua innocente.
    Come un vento nudo il mio cuore si dondola
    e dolcemente fa suonare campane.

    Jorge Debravo
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  20. #148
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    IL VINO TRISTE

    La fatica è sedersi senza farsi notare.
    Tutto il resto poi viene da sé. Tre sorsate
    e ritorna la voglia di pensarci da solo.
    Si spalanca uno sfondo di lontani ronzii,
    ogni cosa si sperde, e diventa un miracolo
    esser nato e guardare il bicchiere. Il lavoro
    (l’uomo solo non può non pensare al lavoro)
    ridiventa l’antico destino che è bello soffrire
    per poterci pensare. Poi gli occhi si fissano
    a mezz’aria, dolenti, come fossero ciechi.
    Se quest’uomo si rialza e va a casa a dormire,
    pare un cieco che ha perso la strada. Chiunque
    può sbucare da un angolo e pestarlo di colpi.
    Può sbucare una donna e distendersi in strada,
    bella e giovane, sotto un altr’uomo, gemendo
    come un tempo una donna gemeva con lui.
    Ma quest’uomo non vede. Va a casa a dormire
    e la vita non è che un ronzio di silenzio.
    A spogliarlo, quest’uomo, si trovano membra sfinite
    e del pelo brutale, qua e là. Chi direbbe
    che in quest’uomo trascorrono tiepide vene
    dove un tempo la vita bruciava? Nessuno
    crederebbe che un tempo una donna abbia fatto carezze
    su quel corpo e baciato quel corpo, che trema,
    e bagnato di lacrime, adesso che l’uomo
    giunto a casa a dormire, non riesce, ma geme.

    Cesare Pavese
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
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  22. #149
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    Io ti amo quando piangi

    Io ti amo quando piangi
    e amo il tuo viso annuvolato e triste.
    La tristezza ci unisce e ci divide
    senza che io sappia
    senza che tu sappia.
    Quelle lacrime che scorrono,
    io le amo
    e in loro amo l’autunno.
    Alcune donne hanno dei bei visi
    ma diventano piu’ belli quando piangono.

    Nizar Qabbani
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  23. #150
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    A VOLTE SULLA SPONDA DELLA VIA

    A volte sulla sponda della via
    preso da un infinito scoramento
    mi seggo; e dove vado mi domando,
    perché cammino. E penso la mia morte
    e mi vedo già steso nella bara
    troppo stretta fantoccio inanimato...

    Quant'albe nasceranno ancora al mondo
    dopo di noi!
    Di ciò che abbiam sofferto
    di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore
    non rimarrà il più piccolo ricordo.
    Le generazioni passan come
    onde di fiume...
    Una mortale pesantezza il cuore
    m'opprime.

    Inerte vorrei esser fatto
    come qualche antichissima rovina
    e guardare succedersi le ore,
    e gli uomini mutare i passi, i cieli
    all'alba colorirsi, scolorirsi
    a sera...

    Camillo Sbarbaro
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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