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Discussione: Quando la poesia decanta l'arte

          
  1. #1
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    Quando la poesia decanta l'arte

    Finché quella donna del Rijksmuseum
    nel silenzio dipinto e in raccoglimento
    giorno dopo giorno versa
    il latte dalla brocca nella scodella,
    il Mondo non merita
    la fine del mondo

    Wislawa Szymborska




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    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  3. #2
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    Musée des beaux arts

    Sulla sofferenza non erano mai in torto,
    i Vecchi Maestri: come capivano bene
    la sua umana posizione; come essa si svolga
    mentre qualcun’altro mangia o apre una finestra o cammina annoiato;
    come, mentre i vecchi attendono rispettosi e appassionati
    la nascita miracolosa, ci siano sempre
    bambini a cui non importa niente che essa avvenga, e pattinano
    su uno stagno al limite del bosco;
    non dimenticavano mai
    che anche il tremendo martirio deve avere il suo corso
    in qualche modo in un angolo, in qualche squallido posto
    dove i cani continuano a vivere da cani e il cavallo del torturatore
    si gratta l’innocente deretano contro un albero.


    Nell’Icaro di Bruegel, per esempio: come ogni cosa si volge
    del tutto tranquilla dal disastro; il contadino
    può avere udito il tonfo, il grido desolato,
    ma per lui non era un problema importante; il sole splendeva
    come doveva fare sulle bianche gambe che scompaiono nel verde
    dell’acqua; e la nave lussuosa e snella che aveva pur visto
    qualcosa di sorprendente, un ragazzo che cade dal cielo,
    sapeva dove andare e calma continuava a navigare.

    W.S. Auden



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    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  5. #3
    Senior Member L'avatar di Andrea
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    Paesaggio con la caduta di Icaro


    Secondo Brueghel
    quando Icaro cadde
    era primavera


    un contadino arava
    il suo campo
    tutta la cerimonia


    dell’anno era
    in cammino formicolando
    vicino


    alla riva del mare
    intenta
    solo a sé


    sudando nel sole
    che fuse
    le ali di cera


    non lontano
    dalla costa
    c’era


    un tuffo del tutto ignorato
    era
    Icaro che annegava.

    William Carlos Williams
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  7. #4
    Master Member L'avatar di Claire
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    Non si ritrae chi si è legato a una stella

    Non si ritrae chi si è legato a una stella.
    Il GIRASOLE è la stella delle sue notti scure.
    La stella è lo scudo dei cavalieri erranti.
    Ormai nulla lo riparerà dalla fosca follia.
    Calava il sipario del giorno assolato.
    La febbrile terra s’immergeva nella notte.
    Non domata come fiume di chimere.
    Travolge barriere, schiumoso trascina via
    GLI ULIVI, LE BARCHE A SAINTES-MARIES,
    IL PONTE DI ARLES, vomita bianca spuma,
    con un ruggito trasporta verso sbocchi senza fondo.

    Nel silenzio dipingeva I GIRASOLI – fiori,
    stelle dai molti raggi dorati.
    Voleva risparmiare loro la piena maturità,
    le bruciature di sole e i colpi di becco.

    Non ha salvato se stesso.
    In un acceso chiarore gridavano in lui
    I CORVI SUL CAMPO DI GRANO,
    più neri del carbone spento nel Borinage,
    del bramantino MANGIATORE DI PATATE.

    La STRADA CON CIPRESSO E STELLA dove portava?
    Il CAMPO DI GRANO CON MIETITORE AL SOLE.
    Questo sole non tramonta nemmeno nel TEMPORALE
    sulla pianura di Auvers.

    La sedia vuota è il trono di un defunto sovrano.
    La stanza è l’interno di una malattia mortale.
    La finestra non è ben chiusa.
    Dietro la finestra L’ARLESIENNE,
    IL POSTINO ROULIN,
    IL DOTTOR GACHET,
    Gli IRIS NELL’ACQUA, LE ROSE BIANCHE,
    IL BUON SAMARITANO.

    Ormai nessuno può aiutare
    SULLA SOGLIA DELL’ETERNITA’.

    Nel freddo specchio ha salvato l’AUTORITRATTO CON ORECCHIO
    fasciato con uno straccio.
    LA NOTTE STELLATA.
    Non si ritrae chi si è legato a una stella.

    Tadeusz Kubiak


    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  9. #5
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Waooo che bello! Mi piace questo connubio.

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  11. #6
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Rembrandt/Sanguineti "La lezione d'anatomia del dottor Tulp"

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    Rembrandt van Rijn

    il mio nome è Aris Kindt: fui un notorio criminale: (e fui molto autorevolmente
    giustiziato, a suo tempo): (e, alla fine, non male riciclato): al connaisseur turista,
    che si degusta, oggi, con gli occhi spalancati, il mio arto guasto (che però pare,
    ahimè, un’inguantata protesi, un posticcio pasticcio plasticato), io non richiedo,
    per il sapiente e calcolato scempio del mio quieto cadavere, compianto
    [né pietà:
    a me,
    può bastarmi per sempre, a mio conforto, tutto quello che è iscritto negli sguardi
    di tutti quei signori bene in posa: (il perplesso e lo stolido, l’imbarazzato e il
    [curioso,
    l’inorridito e il distratto e l’ansioso): (ringrazio il dottor Tulp, naturalmente,
    per la sua memorabile lezione, e l’avveduta gesticolazione cordiale):
    vive et vale

    (Edoardo Sanguineti, Ecfrasi)
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  12. #7
    Moderator L'avatar di Rupert
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    "Soirs Bleus", Hopper/Rimbaud

    SENSATION

    Par les soirs bleus d’été j’irai dans les sentiers,
    Picoté par les blés, fouler l’herbe menue :
    Rêveur, j’en sentirai la fraicheur à mes pieds.
    Je laisserai le vent baigner ma tête nue.
    Je ne parlerai pas ; je ne penserai rien.
    Mais l’amour infini me montera dans l’âme ;
    Et j’irai loin, bien loin, comme un bohémien,
    Par la Nature,—heureux comme avec une femme.

    Arthur Rimbaud



    Sensazione

    Nelle sere blu d'estate andrò per i sentieri,
    pizzicato dalle spighe, pestar l'erba minuta:
    trasognato ne avvertirò la freschezza coi piedi.
    Lascerò la mia testa nuda bagnarsi al vento.
    Non parlerò affatto; non penserò nulla.
    Ma lâmore infinito mi salirà nell'anima;
    e andrò lontano, ben lontano, come uno zingaro,
    tra la natura, - felice come con una donna.

    trad: Rupert © ottobre 2015


    In questo caso il processo è quello inverso: è Hopper che si ispira a Rimbaud.

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    "Sera blu", Edward Hopper, 1914.
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  13. #8
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Dohollau/ Vermeer , La lettrice alla finestra



    Johannes Vermeer, Lettrice alla finestra.



    La Liseuse


    cela doit être une table
    mais la nappe
    se lève intempestive
    et prend le jour
    ses plis fendus
    font glisser d'un plat
    un feu de fruits
    des pommes rouges et des pêches
    un rideau veille
    et semble protéger de son vert et or
    l'espace intime
    où l'on accueille la venue d'une lettre
    dans un écart de soi
    sous un suspens de flamme


    Heather Dohollau

    La lettrice

    Dev’essere un tavolo
    Ma la tovaglia
    S’alza intempestiva
    E prende luce
    Le pieghe fonde
    Fanno scivolar d’un piatto
    Un fuoco di frutti
    Mele rosse e pesche
    Una tenda veglia
    E sembra proteggere col suo verde e oro
    Lo spazio intimo
    Dove si accoglie l’arrivo d’una lettera
    In un io appartato
    Sotto una fiamma sospesa.
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  15. #9
    Master Member L'avatar di daniela
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    Albrecht Haushofer / Vincent Van Gogh Ronda in prigione

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    L'ora d'aria dei prigionieri


    A Mosca vidi tempo fa un quadro. Van Gogh
    L'Autore. Costruzione scura, in pietra squadrata.
    Una corte interna. Carcerati, grigio su grigio,
    Rifanno, senza speranza, la loro angusta ronda.

    Ora tocca a me guardare dalle sbarre
    Su una corte, dove uomini sono sospinti:
    È bestiame che va sorvegliato,
    Prima di essere sottoposto alla mannaia.

    Il Signore di tutte le grigie corsie
    È uno lì fuori, che gode
    Se altri soffrono: Uno che seguita a sbraitare,

    Se altri tacendo già avvertono la trasformazione
    Che dalle fosse ha cominciato a germogliare,
    Molto prima che rossa scorra in rossi torrenti.

    Albrecht Haushofer


    Traduzione di Gio Batta Bucciol

    Poesia n. 309 Novembre 2015


    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  16. #10
    Io L'avatar di dolores
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    Una delle poesie italiane di Juan Rodolfo Wilcock

    E vattene, sei troppo innamorevole!
    Sei troppo seta per questa plastica rotta,
    troppi smeraldi, fibbie con cinghiali,
    e quando ti carezzi lo sguardo con le ciglia
    io Ravenna e Pisa su un sedile
    non so da dove cominciare a ammirarle,
    né so guidare con un Tiziano accanto
    che di sbieco e lontano tra alberelli
    mostra come un segreto un’acqua azzurra
    ma di un azzurro che non è che un’idea,
    l’idea del fondo che sta di là del fondo
    di un labirinto come te di bellezza,
    che dall’avorio ti porta alle perle
    e dalle perle alla schiuma del mare
    e dalla schiuma... Scendi da questa macchina,
    sei troppo interamente seducente!
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

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  18. #11
    Master Member L'avatar di Enribello
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    I GIOCATORI DI CARTE


    Li trovo sempre qui. Nel luogo malfamato
    (Lo stesso squallido caffè, una bettola)
    Con una bottiglia sul tavolo.
    Quello a sinistra fuma la pipa. Ma entrambi
    Dediti anima e corpo
    Alle carte.
    Il gioco è appena cominciato. Hanno preso
    Le prime carte ed esaminano con cura
    La tattica da seguire. Ho notato
    Che, freddo o caldo, senz’altro
    Indossano giacca e cappello. Ho notato
    Soprattutto questo: Non ammettono
    Di interrompere la partita per un attimo.
    Si dimenticano di mangiare e bere.
    Di dormire. Siedono
    L’uno di fronte all’altro. Immobili.
    E questo da anni, senza posa.
    Come si spiega?
    Non li cercano le mogli, i figli,
    Non hanno casa, lavoro? Mi tormenta
    il dubbio. Sospetto
    Che qualche trucco inganni la ragione,
    Devi avermi giocato un brutto scherzo
    Con i tuoi caldi e freddi da capogiro
    Nello squallido locale
    In cui mi hai trascinato,
    In questa bettola
    Fumosa,

    Signor Cézanne.


    ANDONIS FOSTIERIS



    (da Paesaggi del nulla, 2013)



    Dipinto di Paul Cézanne, esposto al parigino Musée d’Orsay.
    foto presa dal web
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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