Una volta concepita la fermezza
non c'è vento o idea o luce
che possa scardinare
l'intimità con le venature del legno
della roccia della foglia delle ali
o il lento velluto delle tende
per tirare in qua e in là il futuro.
È tutto come fosse nostro e ci accade
di stare nel posto giusto al momento
giusto e di fare scorta di erba
oppure di perdere tempo, piccolo o grande
nel fare di ogni giorno un luogo
separato dai giorni e dai luoghi intorno.
Come se potesse essere un bene
durevole il presagio dell'occhio e della mano
si insinua nella mente contemporanea
e l'abitudine non è mai delusa
l'abitudine abusa dell'appagamento
tra i beni minimi o minori che siano.
Tra i cuscini intanto cresce una muffa
che sa di profezia.

Antonella Bukovaz