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Discussione: Poesia contemporanea

          

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    Poesia contemporanea

    Non mi lancio nell'inutile e insensata definizione di che cosa voglia dire "contemporaneo". Mi limito a proporre un ambito cronologico di riferimento: l'ultimo terzo del ventesimo secolo e il pezzo già trascorso del ventunesimo... ma senza dogmatismi.
    Insomma mi piacerebbe che in questo spazio trovassero dimora le poesie di autori recenti che ci sono piaciute e che vorremmo condividere.


    Comincio con un interessante componimento di Cate Marvin, poetessa statunitense (Washington DC), classe 1969.



    Scenes From the Battle of Us


    Scene Dalla Battaglia di Noi
    You are like a war novel, entirely lacking
    female characters, except for an occasional
    letter that makes one of the men cry.
    Sei come un racconto di guerra, completamente privo
    di personaggi femminili, eccetto un’occasionale
    lettera che fa piangere uno degli uomini.

    I am like a table
    that eats its own legs off
    because it’s fallen
    in love with the floor.
    Io sono come una tavola
    che da sola si mangia le proprie gambe
    perché innamorata
    del pavimento.
    My frantic hand can’t find where my leg
    went. You can play the tourniquet. A tree
    with white limbs will grow here someday.

    La mia mano frenetica non trova la mia gamba
    dov’è andata. Tu puoi fare il laccio emostatico. Un albero
    dai bianchi rami crescerà qui un giorno.
    Or maybe a pup tent
    that’s collapsed in on itself,
    it so loves the sleep
    of men sleeping beneath it.
    O forse una tenda
    afflosciata su sé stessa,
    tanto ama il sonno
    degli uomini che vi dormono sotto.
    The reason why women dislike war movies
    may have something to do with why men hate
    romantic comedies: they are both about war.
    Il motivo per cui le donne detestano i film di guerra
    potrebbe avere a che fare col perché gli uomini odiano
    le commedie romantiche: sono entrambi sulla guerra.

    Perhaps I should
    live in a pig’s trough.
    There, I’d be wanted.
    There, I’d be tasted.
    Forse dovrei
    vivere in un trogolo suino
    là, sarei voluta
    là, sarei apprezzata.
    When the mail bag drops from the sky
    and lands heavy on the jungle floor, its letters
    are prepared to swim away with your tears.
    Quando la borsa postale è sganciata dal cielo
    e atterra pesantemente sul suolo della giungla, le sue lettere
    sono pronte a nuotare via con le tue lacrime.
    One letter reads:
    I can barely feel
    furtive. The other:
    I am diminishing.
    Una lettera recita:
    posso appena sentire
    furtivo. L’altra:
    mi sto riducendo.


    Cate Marvin



    Trad. Rupert © novembre 2013
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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    Complimenti per la traduzione, la poesia scorre con una musicalità e una dolcezza rassegnata.
    Sinceramente come poesia, pur apprezzandola, mi pare più un testo in prosa, quasi argomentativo. Immagino la poesia sia anche questo.

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    Lettera per una nascita

    Scrivo per te parole senza diminutivi
    senza nappe nè nastri, Chiara.
    resto un uomo di montagna,
    aperto alle ferite,
    mi piace quando l'azzurro e le pietre si tengono
    il suono dei "sì" pronunciati senza condizione,
    dei "no" senza margini di dubbio;
    penso che le parole rincorrano il silenzio
    e che nel tuo odore di stagione buona
    nel tuo sguardo più liscio dei sassi di fiume
    esploda l'enigna del "sì" assordante che sei.

    Scriverti è facile; e se potessi verserei
    la conoscenza tutta intera delle nuvole
    la punteggiatura del cosmo
    la forza dei sette mari, i sette mari in te
    nel bicchiere dei tuoi giorni incorrotti.

    Ma non sono che un uomo, e quest'uomo
    ti scrive da un tavolo ingombro
    e piove, oggi, e anche la pioggia ha le sue beatitudini
    sulla casa dalle grondaie rotte
    quando quest'uomo ti pensa e fra tutte le parole da scegliere
    non sa che l'inciampo nel dire come si resta
    e come si preme
    nel mistero del giorno nuovo in te
    che prima non c'era
    adesso c'è.

    Pierluigi Cappello

    (nato a Gemona del Friuli nel 1967)


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    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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    Lettera per una nascita

    Scrivo per te parole senza diminutivi
    senza nappe nè nastri, Chiara.
    resto un uomo di montagna,
    aperto alle ferite,
    mi piace quando l'azzurro e le pietre si tengono
    il suono dei "sì" pronunciati senza condizione,
    dei "no" senza margini di dubbio;
    penso che le parole rincorrano il silenzio
    e che nel tuo odore di stagione buona
    nel tuo sguardo più liscio dei sassi di fiume
    esploda l'enigna del "sì" assordante che sei.

    Scriverti è facile; e se potessi verserei
    la conoscenza tutta intera delle nuvole
    la punteggiatura del cosmo
    la forza dei sette mari, i sette mari in te
    nel bicchiere dei tuoi giorni incorrotti.

    Ma non sono che un uomo, e quest'uomo
    ti scrive da un tavolo ingombro
    e piove, oggi, e anche la pioggia ha le sue beatitudini
    sulla casa dalle grondaie rotte
    quando quest'uomo ti pensa e fra tutte le parole da scegliere
    non sa che l'inciampo nel dire come si resta
    e come si preme
    nel mistero del giorno nuovo in te
    che prima non c'era
    adesso c'è.

    Pierluigi Cappello

    (nato a Gemona del Friuli nel 1967)


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    Deliziosa!
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  8. #5
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    Complimenti per la traduzione, la poesia scorre con una musicalità e una dolcezza rassegnata.
    Sinceramente come poesia, pur apprezzandola, mi pare più un testo in prosa, quasi argomentativo. Immagino la poesia sia anche questo.
    Grazie mille! Come sempre qualcosa, magari anche di importante, si perde nella traduzione e la trasposizione da un codice all'altro impone delle scelte che si impongono come interpretazioni univoche, distruggendo polisemie, accostamenti fonici... parte della poesia.

    Ti ringrazio anche di più per la considerazione sulla prosa e la poesia. È una costante di tutte le espressioni artistiche contemporanee: i confini di stile, di genere e soprattutto di struttura si stemperano. Dove si situa la demarcazione tra figurativo e non figurativo nelle arti visuali o tra pittura e scultura nello stesso ambito , tra melodico e non melodico in musica, tra prosa e poesia in letteratura.

    Ecco un esempio illustre, Edoardo Sanguineti.



    Questo è il gatto con gli stivali



    questo è il gatto con gli stivali, questa è la pace di Barcellona
    fra Carlo V e Clemente VII, è la locomotiva, è il pesco
    fiorito, è il cavalluccio marino: ma se volti pagina, Alessandro,
    ci vedi il denaro:
    questi sono i satelliti di Giove, questa è l’autostrada
    del Sole, è la lavagna quadrettata, è il primo volume dei Poetae
    Latini Aevi Carolini, sono le scarpe, sono le bugie, è la scuola di Atene, è il burro,
    è una cartolina che mi è arrivata oggi dalla Finlandia, è il muscolo massetere,
    è il parto: ma se volti foglio, Alessandro, ci vedi
    il denaro:
    e questo è il denaro,
    e questi sono i generali con le loro mitragliatrici, e sono i cimiteri
    con le loro tombe, e sono le casse di risparmio con le loro cassette
    di sicurezza, e sono i libri di storia con le loro storie:
    ma se volti il foglio, Alessandro, non ci vedi niente

    (1964)

    Edoardo Sanguineti (1930 – 2010)
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  9. #6
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    Paura

    Non della morte, ma
    della metamorfosi
    - accettare di privarsi di sé
    come acqua che si lasci versare
    e prende forma da ciò che la contiene
    e corre via - e l'assorbe la terra
    ed è e non è più - senza pena, forse
    eppure non va persa.
    Lenta, arrischiata
    ogni cosa matura
    per un attimo
    di colma beatitudine
    poi trabocca
    come l'acqua di un vaso
    fugge la pienezza.

    Donatella Bisutti


    e anche, bellissima, Per Aung San Suu Kyi prigioniera
    http://www.scompaginando.it/showthre...ull=1#post4023
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  10. #7
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    Piove

    Piove, e se piovesse per sempre
    sarebbe questa tua carezza lunga
    che si ferma sul petto, le tempie;
    eccoci, luccicante sorella,
    nel cerchio del tempo buono, nell'ora
    indovinata
    stiamo noi, due sguardi versati in un corpo,
    uno stare senza dimora
    che ci fa intangibili, sottili come un sentiero
    di matita
    da me a te né dopo né dove, amore,
    nello scorrere
    quando mi dici guardami bene, guarda:
    l'albero è capovolto, la radice è nell’aria.

    Pierluigi Cappello
    tratto da "Mandate a dire all'imperatore"
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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    Natività di Rennes.


    Crisalide strettamente avvolta
    Da fasce
    Ancora tutta avvolta nel sogno del parto
    Partorita dalla nuda
    verticalità del rosso
    che ancora tutta la sommerge
    come chiaro sangue
    il rosso
    il rosso
    il rosso.
    Non sappiamo ancora.
    Nel buio del grembo fosti intero
    ed ora
    in un buio papavero di luce
    sei la crisalide.
    Ancora non sappiamo.
    Orizzontale
    traspare
    dentro il suo cuore rosso
    tinge la chiara veste che nasconde il seno
    rigida
    vuota
    che da un suo punto oscuro tesse
    l'attesa della stoffa
    l'attesa di quel rosso.

    Donatella Bisutti

    Il commento dell'autrice:
    Q
    uesta poesia, ispirata al quadro di Georges de La Tours conservato nel museo di Rennes, è nata dall’emozione che ho provato davanti al colore inusitato dell’abito della Madonna, rosso, che ne è il centro focale e che mi è parso quasi una straordinaria provocazione da parte dell’artista, insieme all’altrettanto insolita stretta fasciatura del Bambino. Da lì un bisogno di indagare in quell’emozione e cercare di darle forma.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  13. #9
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    Segnalo, a chi fosse interessato, che la sera del 25 dicembre 2015 è stato programmato in televisione (su RAI 5 alle 21) il film che FRANCESCA ARCHIBUGI ha girato sulla storia e la poesia di Pierluigi Cappello Poeta. Un film speciale su di un grande poeta in una data molto particolare.

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    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  15. #10
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    Il tuo sguardo e quella
    foto, quella casa
    a un attimo
    dal mondo.


    Io ti abbraccio
    come posso
    e non so più la mia
    povertà, il mio regno
    di nulla.


    Ti parlo e ti sogno.


    Così.



    Mauro Germani
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  17. #11
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    Ecco c’è l’acqua
    che scorre verso il suono limpido
    e una luna aperta dispiega la sua diffusione.

    Il calendario dice che è inverno
    ma che ci siano piccole foglie è un fatto
    e gli odori si adeguano alla volta celeste.

    La città è circa tre chilometri distante
    tangenziale verso est uscita centro
    le luci vanno, attratte da altre luci.

    Il mondo si presenta a noi
    che acconsentiamo a deporre il coltello,
    a riconoscere la notte
    come pura assenza di sole.

    In sacche confinanti più in basso
    germinazioni di caos.


    Bruno Galluccio
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  19. #12
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    Cercare una cosa
    è sempre incontrarne un’altra.
    Così, per trovare qualcosa,
    bisogna cercare ciò che non è.
    Cercare l’uccello per incontrare la rosa,
    cercare l’amore per trovare l’esilio,
    cercare il nulla per scoprire un uomo,
    tornare indietro per andare avanti.
    La chiave del cammino,
    più che nelle sue biforcazioni,
    il suo inizio sospettoso
    o la sua fine incerta,
    risiede nel caustico umore
    del suo doppio senso.
    Sempre si arriva,
    ma da un’altra parte.


    Roberto Juarroz
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  21. #13
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    Un amore aldilà dell’amore,
    al di sopra del rito del vincolo,
    aldilà del sinistro gioco
    della solitudine e della compagnia.
    Un amore che non ha bisogno di ritorno,
    ma neppure di partenza.
    Un amore non esposto
    agli sbalzi dell’andare e venire,
    dell’essere svegli o addormentati,
    del chiamare o tacere.
    Un amore per stare insieme
    O per non starci
    ma anche per tutte le posizioni
    intermedie.
    Un amore come aprire gli occhi.
    e forse anche come chiuderli.



    Roberto Juarroz
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  23. #14
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    Non c’è parola più certa di un’altra.

    S’impara a tacere con gli anni,

    anche se sembra che parliamo.

    Si nasce senza parole

    e con tutte le parole distrutte ce ne andiamo.

    E tuttavia,

    nonostante vivere significhi ammutolire,

    esiste un piacere primordiale nel silenzio,

    che giustifica tutti i silenzi.

    Roberto Juarroz

    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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    Penso che in questo preciso istante
    chissà non ci sia nessuno nell'universo che pensi a me,
    che io sia il solo a pensarmi,
    e se morissi adesso,
    nessuno, neppure io, resterebbe a pensarmi.

    E questo è l’inizio dell'abisso,
    come quando mi addormento.
    Sono il mio proprio sostegno e me lo tolgo.
    Contribuisco a rivestire tutto d'assenza.

    Sarà forse per questo
    che pensare a un uomo
    sia quasi un modo di salvarlo.

    Roberto Juarroz
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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