L'ultimo numero di Biologi Italiani è veramente interessante.
Porta un articolo, a firma Pietro Sapia (Commissione Beni Culturali), intitolato: Biologia dell'arte. "La primavera" di Sandro Botticelli.



In esso, l'autore ha fatto rilevare come il Botticelli, nel suo famoso dipinto, abbia usato un corollario di piante e fiori, "scientificamente catalogati con un loro preciso significato".
Il dipinto contiene 500 specie vegetali della campagna toscana, delle quali almeno 150 sono riconoscibili, 238 specie non fiorite, settanta ciuffi di graminacee o ciperacee. Dubbie, sono trentotto specie, diciannove le non riconoscibili.
Il Botticelli ritrae da par suo le specie botaniche. Ma è anche da dire, sottolinea l'autore dell'articolo, che ogni specie ha un suo preciso significato simbolico.
(continua)