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Discussione: Diritti umani e pena di morte

          
  1. #46
    Administrator L'avatar di Mauro
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    2 novembre 2012: la Cina comincerà dall'anno prossimo ad eliminare gradualmente l'uso di prigionieri giustiziati come fonte di organi per i trapianti, ha reso noto un ricercatore governativo riportato dalla rivista dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
    Questa cosa degli organi non la sapevo e rende, se possibile, ancora più aberrante la pratica della pena capitale. La notizia dell'abbandono di questo "sfruttamento" spero invece sia un seppur minimo viatico per l'abolizione della pena di morte anche in Cina.

    Per quanto riguarda gli USA devo dire che ho trovato davvero sorprendente (in senso positivo) il fatto che si siano tenuti referendum su argomenti come marijuana libera e nozze gay e si abbiano anche avuti risultati del genere. Farò felice Sir Galahad riconoscendo che certi miei pregiudizi sulla società statunitense mai mi avrebbero fatto credere possibili tali svolte liberali in ambito sociale, ma sono ben felice di poter constatare che le cose sono migliori di quanto pensassi e decisamente migliori rispetto al nostro retrogrado Paese.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  2. #47
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    Questa cosa degli organi non la sapevo e rende, se possibile, ancora più aberrante la pratica della pena capitale. La notizia dell'abbandono di questo "sfruttamento" spero invece sia un seppur minimo viatico per l'abolizione della pena di morte anche in Cina..

    Ci tenevo a sottolineare questa notizia, perchè ci sono molte connessioni insospettabili, collegate al mantenimento della pena di morte. In questo caso, l'utilizzo degli organi dei condannati a morte, ovviamente senza chiedere il loro parere e a costo zero, che muove sicuramente il business dei trapianti. E che non è neppure una cosa negativa in sè, se può servire a salvare vite umane.

    A proposito di connessioni insospettabili:

    In Usa (e ora anche in Italia, con l'articolo 43 del decreto liberalizzazioni) esistono le carceri private: un enorme business.
    Dieci anni fa esistevano negli Stati Uniti solo 5 carceri private, oggi ce ne sono 100. Un enorme bacino di forza lavoro che costa poco, non può protestare e non richiede assicurazioni di sorta.
    Negli Stati Uniti ci sono ad oggi quasi tre milioni di detenuti. Ospiti di carceri federali, statali e anche private sparse in tutto il paese.
    Secondo la organizzazione californiana California Prison Focus “nessuna altra società nella storia umana ha imprigionato un così alto numero di suoi cittadini.” E i numeri sembrano confermarlo. Secondo le statistiche nelle prigioni americane è detenuto il 25% della popolazione carceraria mondiale, su soltanto il 5% della popolazione mondiale. Mezzo milione in più della Cina, che però ha una popolazione cinque volte più numerosa.
    Viene spontaneo chiedersi: cosa ha determinato questa escalation di detenzioni?
    Il tasso di criminalità stando alle statistiche è in discesa, gli omicidi sono al minimo storico: perchè i detenuti aumentano?

    Come si fa ad incarcerare sempre più persone? Negli Usa negli ultimi anni si è assistito ad una lunga serie di nuove leggi che allungano la pena.
    L’esempio più eclatante è la famosa “Three strikes law”, la legge “tre volte e sei eliminato” – termine preso in prestito dal baseball – che prevede pene fino allo ergastolo, senza possibilità di libertà condizionata, per chi si macchi di tre reati, anche minori. L’approvazione di questa norma in “soli” 13 Stati ha determinato la necessità di costruire nei prossimi 10 anni altre 20 carceri.

    E qui arriva il grande affare della privatizzazione, le prigioni private sono l'affare più grande nel complesso dell'industria carceraria.
    Una forza lavoro quella in carcere che ha rappresentato per molte multinazionali una manna dal cielo: costa poco, non protesta e non chiede tutele o assicurazioni.
    Grazie al lavoro carcerario, gli Stati Uniti risultano ancora appetibili per investimenti originariamente progettati per il mercato del così detto “terzo mondo”.

    Leggete l'intero articolo, (ne ho estrapolato solo alcuni concetti) perchè è veramente interessante e molto illuminante:
    Tratto da: Carceri Private: Il Modello a Stelle e Strisce | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/20...#ixzz2BubklEjE
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  3. #48
    Senior Member L'avatar di annaV
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    Cara Daniela grazie per informarci su cose che altrimenti non sapremmo mai, io rispondo poco ma leggo molto. Ho condiviso il link su FB per informare altre persone. Ti ammiro per il tuo impegno

  4. #49
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    Cara Daniela grazie per informarci su cose che altrimenti non sapremmo mai, io rispondo poco ma leggo molto. Ho condiviso il link su FB per informare altre persone. Ti ammiro per il tuo impegno
    Grazie Anna, quando trovo qualche notizia che a mio parere è interessante, mi fa piacere condividerla, anche se so che siamo davvero in pochi a leggere questi argomenti. Tu sei una di questi (pochi ma buoni!), grazie per il tuo contributo alla diffusione e per la tua costante attenzione.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  5. #50
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    Se qualcuno fosse interessato a inviare una cartolina natalizia a un condannato a morte o a un prigioniero in Usa (o due, o tre, o più), su Facebook - Christmas cards for inmates ci sono già tantissimi indirizzi:

    www.facebook.com/#!/events/2477...n_mall_activity

    Sono disponibile per chiarimenti e per fornire indirizzi, a chi li desidera e preferisce non collegarsi direttamente.

    Ricordo che il francobollo per gli Usa è euro 1,60.

    Suggerisco di non scrivere il vostro indirizzo, a meno che non siate disponibili a continuare la corrispondenza in modo stabile.

    P.S.
    è meglio non menzionare dove si è trovato l'indirizzo, perchè in alcuni paesi, come in Florida, è vietato al prigioniero iscriversi a pen-pals sites e verrebbe punito.

    P.P.S
    è meglio che la busta sia bianca, e la card senza glitter o altre stranezze (vietati in alcuni paesi)
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  6. #51
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    Grazie Anna, quando trovo qualche notizia che a mio parere è interessante, mi fa piacere condividerla, anche se so che siamo davvero in pochi a leggere questi argomenti. Tu sei una di questi (pochi ma buoni!), grazie per il tuo contributo alla diffusione e per la tua costante attenzione.
    Anche io li leggo!Ed ammiro il tuo impegno ed interesse costante!
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  7. #52
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    Inside Texas death row
    Qui vivono mentre aspettano di morire, in isolamento totale per 23 ore al giorno:

    http://www.youtube.com/watch?v=oEM58kukRKk
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  8. #53
    Senior Member L'avatar di annaV
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    Inside Texas death row
    Qui vivono mentre aspettano di morire, in isolamento totale per 23 ore al giorno:

    http://www.youtube.com/watch?v=oEM58kukRKk
    Mi viene in mente una sola parola:ANGOSCIA!

  9. #54
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    Mi viene in mente una sola parola:ANGOSCIA!
    Sì, veramente da incubo.
    Daniela se vuoi mandarmi due indirizzi mi farà piacere, io non ci sono su FB e non credo neppure di potervi accedere, in quanto estranea. Grazie! ciao
    Rosy
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  10. #55
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    Sì, veramente da incubo.
    Daniela se vuoi mandarmi due indirizzi mi farà piacere, io non ci sono su FB e non credo neppure di potervi accedere, in quanto estranea. Grazie! ciao
    Rosy
    Fatto, grazie Rosy, te li ho mandati in mp.

    Pensa che hanno inserito talmente tanti nominativi in attesa di una cartolina che hanno dovuto chiedere di non aggiungerne più.

    C'è anche un bambino di 13 anni, in Florida, condannato all'ergastolo.
    http://www.corriere.it/esteri/12_mar...b0baf870.shtml
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  11. #56
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    Fatto, grazie Rosy, te li ho mandati in mp.

    Pensa che hanno inserito talmente tanti nominativi in attesa di una cartolina che hanno dovuto chiedere di non aggiungerne più.

    C'è anche un bambino di 13 anni, in Florida, condannato all'ergastolo.
    http://www.corriere.it/esteri/12_mar...b0baf870.shtml
    Ti ringrazio Dani, ben volentieri, mi devi però spiegare bene! E' meglio classica cartolina sola, o inserita in busta bianca, o biglietto?
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    M.Medeiros

  12. #57
    Master Member L'avatar di daniela
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    Ti ringrazio Dani, ben volentieri, mi devi però spiegare bene! E' meglio classica cartolina sola, o inserita in busta bianca, o biglietto?
    Ciao Rosy, grazie per la tua disponibilità.
    Premetto che va bene tutto.

    Io faccio la cosa per me più semplice, mando un biglietto di auguri natalizio, al cui interno scrivo alcune frasi augurali, inserito in una busta bianca. Non uso cartoline. Il biglietto ha davanti una scena natalizia colorata e io me la cavo con poche frasi (per esempio: Caro James, ti scrivo dall'Italia perchè desidero augurarti .... Volendo si può anche raccontare qualcosa di sè).

    Un mio collega invece fa fare un disegno a suo figlio su un foglio bianco, e sotto o dietro o su un altro foglio gli fa scrivere alcune frasi in inglese (ad esempio: Sono Leonardo, ho 10 anni e ti scrivo dall'Italia....). So che l'hanno apprezzato molto, del resto anche loro hanno figli.

    Si puo' anche scrivere una lettera, ma credo sia molto più difficile, non conoscendo la persona.

    Ti consiglio di non scrivere il tuo indirizzo, perchè potrebbe indicare una disponibilità a continuare la corrispondenza.

    La posta impiega due settimane ad arrivare, nel periodo natalizio anche qualcosa di più, ci sono ritardi sia qui che là.

    Eventualmente si può augurare Buon Anno, così se anche arriva dopo, va bene lo stesso.

    L'affrancatura per gli Usa è euro 1,60 (fino a 20 grammi di peso).

    Se hai altre domande, ben volentieri ti dico quello che so.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  13. #58
    Master Member L'avatar di daniela
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    Mi viene in mente una sola parola:ANGOSCIA!
    Sai Anna, Guy mi ha detto che se allarga le braccia tocca entrambe le pareti della sua cella. E solo poche celle hanno un piccolo finestrino in alto.
    Danno un senso di claustrofobia solo a guardarle.
    Ogni due mesi fanno perquisizioni generali, e in tali occasioni rimangono chiusi dentro anche per due settimane, senza ora d'aria e quasi senza cibo. Guy mi ha detto che aveva la sensazione che le pareti lo schiacciassero, che gli venissero addosso.
    Del resto l'ora d'aria, sempre trascorsa in isolamento e in un cortile di poco più grande della cella, è necessaria per non impazzire, oltre che per sgranchirsi le gambe.

    Ho visto alcune immagini del carcere in Norvegia, che differenza!
    Nome:   3521530014.jpg
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    Anders Behring Breivik è imprigionato nella Halden prison, la seconda prigione più grande della Norvegia (nella foto una cella). Una prigione che è meglio di un albergo di lusso: stanze con bagno privato, murales e affreschi, una biblioteca, sala di registrazione e palestra.
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  14. #59
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    Cara Daniela, ma questa non è tortura? Ecco perchè continuo ad indignarmi quando si definiscono gli USA come il paese della civiltà e della democrazia, io lo definirei il paese della logica del potere, dell'arroganza e dell'ipocrisia. Sono d'accordo con Mauro quando dice che come esempio di civiltà dovremmo guardare ai paesi del nord Europa e non certo agli USA(la tua foto ne è la dimostrazione)

  15. #60
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    Grazie Daniela, lunedì procederò. ciao
    Rosy
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