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Discussione: Diritti umani e pena di morte

          

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  1. #1
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    Poi si lamentano se il Texas viene universalmente considerato come la patria dei bovari ricchi e ignoranti buoni solo a citare la bibbia come giustificazione al loro modo di intendere il mondo ... il tutto detto con il massimo rispetto per i mandriani di tutto il mondo, sia chiaro.

    Intanto ho una ragione in più per mettere questo autore fra coloro di cui devo fare (e magari approfondire) la conoscenza.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  2. #2
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Poi si lamentano se il Texas viene universalmente considerato come la patria dei bovari ricchi e ignoranti buoni solo a citare la bibbia come giustificazione al loro modo di intendere il mondo
    Hai in buona parte ragione, Mauro.
    Tuttavia mi chiedo se sia giusto (non lo è, sicuramente) riferirsi solo ad un dato storico e di cronaca per tranciare giudizi morali su di un popolo intero.
    La Cina opera l'ottanta per cento delle esecuzioni capitali. Ci sono tantissime altre regioni, nel mondo, che eseguono la sentenza a morte o l'isolamento per i malati mentali (che è una morte civile, e quindi una esecuzione capitale) in misura notevolmente superiore agli Stati Uniti (parlo in termini di rapporto esecuzioni capitali/popolazione dello stato), tanto che USA, in proporzione, sono fra gli stati che meno ricorrono alla pena capitale.
    Basterebbe una semplice riflessione come questa per far pensare a come venga gestita la giustizia nel mondo. E soprattutto, il giudizio che se ne può trarre non deve in alcun modo inficiare la grandezza di un popolo.
    Una cosa è esporre le proprie idee; altra cosa è usare particolari atti di giudizio (che un popolo esprime) per demolire in toto l'integrità di una Nazione.

  3. #3
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Poi si lamentano se il Texas viene universalmente considerato come la patria dei bovari ricchi e ignoranti buoni solo a citare la bibbia come giustificazione al loro modo di intendere il mondo ...
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    Hai in buona parte ragione, Mauro.
    Tuttavia mi chiedo se sia giusto (non lo è, sicuramente) riferirsi solo ad un dato storico e di cronaca per tranciare giudizi morali su di un popolo intero.
    La Cina opera l'ottanta per cento delle esecuzioni capitali. Ci sono tantissime altre regioni, nel mondo, che eseguono la sentenza a morte o l'isolamento per i malati mentali (che è una morte civile, e quindi una esecuzione capitale) in misura notevolmente superiore agli Stati Uniti (parlo in termini di rapporto esecuzioni capitali/popolazione dello stato), tanto che USA, in proporzione, sono fra gli stati che meno ricorrono alla pena capitale.
    Basterebbe una semplice riflessione come questa per far pensare a come venga gestita la giustizia nel mondo. E soprattutto, il giudizio che se ne può trarre non deve in alcun modo inficiare la grandezza di un popolo.
    Una cosa è esporre le proprie idee; altra cosa è usare particolari atti di giudizio (che un popolo esprime) per demolire in toto l'integrità di una Nazione.
    No Carlo, non è per nulla giusto riferirsi solo ad un dato storico e di cronaca per tranciare giudizi morali su di un popolo intero e non è quello che ho fatto, ma mi sono semplicemente limitato a ricordare che esiste un becero luogo comune che però, a mio giudizio, in casi come questo trova una sua, seppur indiretta, conferma.

    Per quanto riguarda la pena capitale faccio questa considerazione.

    La Cina è un Paese con un sacco di difetti dovuti in gran parte al regime che la governa, difetti che rendono meno nobile una civiltà che vanta una storia millenaria e ricchissima di cultura, ma fra questi difetti non c'è di sicuro la pena capitale comminata in nome di precetti biblici (come in tutti i Paesi comunisti la religione ufficialmente non esiste) come invece fanno gli Stati Uniti in compagnia dei loro complementari Iran e Arabia Saudita, tanto per citarne due.
    Il problema è che nel caso dei Paesi arabi si liquida spesso la cosa come un evento barbaro messo in atto da Paesi e popolazioni retrograde e questo lo si può considerare in parte vero se giudichiamo scarsamente civile un Paese dove la morte di un individuo viene ancora considerata la giusta punizione per un crimine per quanto efferato esso sia.

    E qui mi cascano gli USA che sono l'unica Nazione dell'Occidente in cui ancora esiste la pena capitale nonostante essi stessi non dimentichino mai di ricordare al mondo di essere un esempio di civiltà e il fatto che le loro esecuzioni siano proporzionalmente inferiori a quelle di altri Paesi, non li rende, a mio avviso, migliori di questi altri.
    E io che sono una persona decisamente laica e che provo comunque un grande rispetto per chi vive in modo consapevole e caritatevole la parola di Cristo, trovo oltremodo offensivo, per la religione cristiana in sè e per chi la professa, il fatto che gli americani si ritengano una specie di popolo eletto a cui tutto è permesso in nome del Dio in cui credono (ché già trovo blasfema la scritta "In God we trust" sui dollari specie se penso alla cacciata dei mercanti dal Tempio).

    Con questo non intendo affatto demolire in toto l'integrità della Nazione o dei suoi abitanti, ma la libertà di esprimere un giudizio morale su quella che, a mio personalissimo modo di vedere, è un'aberrazione del principio di civiltà, me la prendo tutta.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  4. #4
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    E' molto interessante questo comunicato stampa della Comunità di Sant'Egidio:

    8 Agosto 2012
    Comunicato Stampa
    L’esecuzione di Marvin Wilson, disabile mentale, in Texas. Un orrore doppio che aiuta a capire come la pena capitale è sempre un errore.
    Sarebbe bastato allo Stato rispettare la legge....

    Marvin Wilson, un disabile mentale di 53 anni, da ieri non vive più, perché ha ricevuto una dose unica di pentobarbital, il secondo in Texas a ricevere una sola iniezione letale invece di tre. Anche l’ultimo giustiziato, Yokamon Yearn, a luglio, aveva problemi mentali. Affetto da danni legati all’alcolismo della madre in fase fetale, ma il problema non era stato sollevato in maniera importante durante le fasi del processo.
    Marvin Wilson aveva difficoltà a contare, non si sapeva allacciare le scarpe. Quoziente di intelligenza documentato, 61. Il Texas ha messo in discussione che i test di intelligenza fossero accurati, e così ha ignorato la sentenza della Corte Costituzionale del 2002 che ha vietato l’esecuzione di “mentally retarded”.Il caso stesso era pieno di “buchi”. Non chiaro se avesse mai avuto davvero un ruolo nell’uccisione di un informatore della polizia e spacciatore di droga per cui un altro co-imputato ha ricevuto una condanna all’ergastolo accusando anni prima Marvin Wilson come autore materiale. Marvin Williams non aveva saputo difendersi, ovviamente.

    Una esecuzione come tante, ma diversa dalle altre, perché davvero contro un disabile mentale e contro la legge, anche se è una legge che attribuisce ai singoli stati americani la possibilità di decidere “quando” una persona ha ritardi mentali e quando no, quando può essere ritenuto responsabile e quando no.
    Ancora una volta la pena di morte, in America come nel resto del mondo, dipende dalla geografia e non dai reati o dalla necessità di difendere la società in maniera efficace.L’esecuzione di Marvin Wilson è un orrore che si aggiunge all’orrore ordinario della pena di morte e di ogni esecuzione. Mostra ancora più chiaramente la sua inutilità, la sua violenza, l’irrazionalità, la sproporzione della vendetta compiuta dallo stato a sangue freddo e l’eventuale colpa del passato, l’orrore della pena estrema verso chi non ha piena consapevolezza nemmeno delle cose normali della vita quotidiana.La Comunità di Sant’Egidio affianca la sua voce a quella delle vittime, di chi è stato ucciso molti anni fa e ai parenti di Marvin Wilson, a tutti gli attivisti per i diritti umani in Texas e a quanti nel mondo hanno lavorato a cercare di fermare, con noi, la macchina della morte anche in questo caso.

    Siamo particolarmente colpiti per la somiglianza con il caso di John Paul Penry, sempre in Texas. Ritardato mentale, aveva ricevuto più volte la data dell’esecuzione e nel 1999 la macchina della morte si era fermata dopo l’ultimo pasto, doppio cheeseburger e patatine fritte. La Comunità di Sant’Egidio aveva creato una mobilitazione mondiale per riaprire il caso di Penry. Per tre volte lo Stato del Texas ha provato a condannarlo di nuovo dopo che per due volte la Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato la sentenza. Per evitare una tortura durata trent’anni alla fine è stato chiuso il caso con un patteggiamento. Penry è vivo. Wilson è stato ucciso, contro il buon senso, contro la legge anche se c’erano appigli legali per giustiziarlo “legalmente”.

    L’iniezione letale continua a essere praticata anche dopo che l’iniziativa della Comunità di Sant’Egidio, di Hands off Cain, del Governo italiano, di Reprieve, ha creato crescenti difficoltà e ha reso uno dei farmaci impossibile da trovare e da usare per uccidere. Gli Stati Uniti sono al livello più basso di esecuzioni da oltre un decennio. Anche in Texas i ritmi delle esecuzioni e delle condanne si sono abbassati. Ma anche una esecuzione soltanto è di troppo. Umilia un’intera società e crea nuove vittime. L’orrore della esecuzione di Marvin Wilson ce lo ricorda in maniera ancora più esplicita. La pena di morte va fermata, deve diventare una parte del passato come la schiavitù e la tortura. Ogni esecuzione è inumana, e aumenta il livello di violenza di una società. La battaglia continua. Anche per il Texas.

    http://www.santegidio.org/pageID/3/l...un_orrore.html
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  5. #5
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    ‎Prossime esecuzioni programmate in Texas:

    August 22: John Balentine
    September 20: Robert Harris
    September 25: Cleve Foster
    October 18: Anthony Haynes
    October 31: Donnie Roberts
    November 8: Mario Swain
    November 14: Ramon Hernandez
    November 15: Preston Hughes
    December 12: Rigoberto Avila, Jr.
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  6. #6
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    La sentenza emessa il 17 agosto 2012 da un tribunale di Mosca, che ha condannato a due anni di carcere tre componenti del gruppo punk Pussy Riot, colpevoli di "teppismo per motivi di odio religioso", è secondo Amnesty International un duro colpo alla libertà d'espressione in Russia.


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    Le tre ragazze (di 24, 22 e 29 anni) in febbraio, bel pieno delle manifestazioni anti-Putin, ne inscenarono una contro l'appoggio datogli dalla chiesa per la rielezione. Salite sull'altare della Basilica di Cristo il Salvatore, la maggiore di Mosca, esibendosi in abiti sexy, implorarono la Vergine Maria di mettere fuori gioco Putin. Quando la scena è arrivata su Youtube, le ragazze furono arrestate.
    Nel trattamento delle imputate, private del sonno notturno tra le varie udienze, e di alimentazione, si conferma lo spirito implacabile del regime.

    Le tre ragazze, arrestate dall'antiterrorismo, non hanno mai fatto i nomi delle loro altre compagne (due, forse tre) tuttora latitanti e non identificate. Come si ricorderà, si erano esibite con dei coloratissimi cappucci di maglia.

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    Due delle Pussy Riot hanno figli piccoli e i loro avvocati hanno già chiesto di ottenerne la custodia legale in caso di condanna, per evitare che vengano dati in adozione ad altre famiglie.

    Mobilitazione in tutto il mondo per la sentenza giudicata eccessivamente dura.
    L'ex campione mondiale degli scacchi, Gary Kasparov, diventato uno dei più decisi oppositori del presidente Putin è una delle 100 persone che sono state arrestate davanti al tribunale di Mosca.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  7. #7
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    Diritti umani e pena di morte

    Uomini e topi

    Non pensavo che questo racconto fosse così struggente, e scritto divinamente.

    Pubblicato nel 1937 negli Stati Uniti, apparso un anno dopo in Italia nella celebre traduzione di Cesare Pavese, Uomini e topi è la storia tragica e violenta di due braccianti che trovano lavoro in un ranch della California, il grande Lennie, gigante buono e irresponsabile, e il saggio George, guida e sostegno dell'amico nella vana resistenza alla difesa del mondo.


    Allegato 1110


    Una curiosa coincidenza

    Mentre iniziavo a leggere questo libro, l'ho trovato citato in una notizia di cronaca:
    il 7 agosto 2012 Marvin Wilson, 54enne afroamericano mentalmente ritardato, è stato giustiziato mediante iniezione letale nella prigione di Huntsville, in Texas. Gli avvocati dell'uomo avevano chiesto la commutazione della pena sulla base del basso quoziente intellettivo di Wilson, 61, nettamente inferiore alla quota 70 considerata soglia per l'infermità mentale.

    Nel 2002 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha proibito l'esecuzione dei ritardati mentali, dichiarandola contraria all'Ottavo emendamento della Costituzione. La Corte ha però lasciato agli Stati la decisione su come determinare chi rientra nella categoria dei ritardati mentali.

    Il Texas ha stabilito che un ritardato mentale presenta le stesse caratteristiche del personaggio 'Lennie' del romanzo di John Steinbeck 'Uomini e topi', suscitando le ire dei familiari di John Steinbeck.

    "Prima del caso di Wilson, non avevo idea che uno Stato come il Texas si rifacesse a un personaggio creato da mio padre - afferma Thomas Styeinbeck, figlio di John Steinbeck - come riferimento per stabilire se qualcuno con infermità mentale possa vivere o meno. Sono sicuro che se mio padre fosse qui sarebbe arrabbiato e offeso nel vedere il suo lavoro usato in questo modo".
    Immagini allegate Immagini allegate  
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  8. #8
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    Domani, 10 ottobre, è la Giornata Mondiale contro la pena di morte

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    Il 10 ottobre la Coalizione mondiale contro la pena di morte e gli abolizionisti di tutto il mondo festeggiano il 10° anniversario della Giornata mondiale contro la pena di morte. Sono diversi i paesi nel mondo che, in questo decennio, hanno ridotto l'uso della pena di morte. La tendenza mondiale continua ad andare verso la completa abolizione.

    Quest'anno oltre a celebrare il decimo anniversario della Giornata mondiale contro la pena di morte, è anche il quarto anno in cui verrà presentata la risoluzione per una moratoria sulle esecuzioni alla prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite.

    Si possono firmare i due appelli di Amnesty International per la Giornata mondiale (io li ho firmati)

    www.amnesty.it/reggie-clemons-no-pena-di-morte

    www.amnesty.it/pena_di_morte_taiwan


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  9. #9
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    California: No all’abolizione della pena di morte.
    Il referendum prevedeva la sostituzione della pena di morte con l’ergastolo senza la possibilità di libertà anticipata.
    Il 54% ha votato no.
    L'abolizione della pena capitale avrebbe avuto valore retroattivo anche per i 720 detenuti in attesa nel braccio della morte.
    Gli abolizionisti avevano insistito molto nella loro campagna sui costi della pena capitale, ben piu' costosa dell'ergastolo. Da quando la pena di morte e' stata reintrodotta in California nel 1992, sono state eseguite 13 sentenze. Dal 2006 non vi sono piu' state esecuzioni, dopo che un giudice federale ha imposto alla California di migliorare le procedure e l'addestramento del personale per la somministrazione dell'iniezione letale ai condannati.



    In questi giorni il dibattito sulla pena di morte negli USA è tutto orientato ad Ovest, in California per l’esattezza, dove il 54% delle persone ha votato NO alla potenziale sostituzione della pena con l’ergastolo, un risultato che stride con gli altri traguardi raggiunti in questi giorni (Marijuana legalizzata in Colorado e Massachusetts, nozze gay in Maine, Maryland e Washington) dai cittadini di un'America sempre più liberale.

    Tuttavia tra i 33 Stati che ancora utilizzano la pena capitale c’è chi non la mette neanche in discussione, come il Texas: il governatore Rick Perry, governatore del Texas dal 2000, vanta il primato di 251 esecuzioni, molte delle quali veramente controverse.

    Tra i 50 Stati americani, 17 hanno cancellato la pena di morte, l’ultimo in ordine temporale è stato l’Illinois.



    Cosa accade nelle ore precedenti l'esecuzione:
    http://www.langleycreations.com/phot...line/index.htm
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  10. #10
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    2 novembre 2012: la Cina comincerà dall'anno prossimo ad eliminare gradualmente l'uso di prigionieri giustiziati come fonte di organi per i trapianti, ha reso noto un ricercatore governativo riportato dalla rivista dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

    La Cina introdurrà un nuovo sistema di donazione di organi per abbandonare la dipendenza da organi dei prigionieri giustiziati, ha dichiarato Wang Haibo, senior researcher presso il Ministero della Salute cinese, al numero di novembre del Bollettino dell'OMS.

    "Un sistema di trapianto di organi basato sui prigionieri del braccio della morte non è né etico né sostenibile, ha detto Wang, aggiungendo che il nuovo sistema sarà inaugurato al più tardi all'inizio dell'anno prossimo”.
    La Cina ha da tempo promesso di ridurre per gli organi la propria dipendenza dai condannati a morte, ma l'alta domanda e la cronica carenza di donazioni ha fatto si che i prigionieri del braccio della morte siano rimasti una sorgente importante, una situazione che genera grosse controversie.
    Wang ha precisato che la riduzione dell'uso di organi prelevati dai giustiziati sarà graduale, aggiungendo che il nuovo sistema richiederà la graduale eliminazione della vecchia pratica.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  11. #11
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    2 novembre 2012: la Cina comincerà dall'anno prossimo ad eliminare gradualmente l'uso di prigionieri giustiziati come fonte di organi per i trapianti, ha reso noto un ricercatore governativo riportato dalla rivista dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
    Questa cosa degli organi non la sapevo e rende, se possibile, ancora più aberrante la pratica della pena capitale. La notizia dell'abbandono di questo "sfruttamento" spero invece sia un seppur minimo viatico per l'abolizione della pena di morte anche in Cina.

    Per quanto riguarda gli USA devo dire che ho trovato davvero sorprendente (in senso positivo) il fatto che si siano tenuti referendum su argomenti come marijuana libera e nozze gay e si abbiano anche avuti risultati del genere. Farò felice Sir Galahad riconoscendo che certi miei pregiudizi sulla società statunitense mai mi avrebbero fatto credere possibili tali svolte liberali in ambito sociale, ma sono ben felice di poter constatare che le cose sono migliori di quanto pensassi e decisamente migliori rispetto al nostro retrogrado Paese.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  12. #12
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    Questa cosa degli organi non la sapevo e rende, se possibile, ancora più aberrante la pratica della pena capitale. La notizia dell'abbandono di questo "sfruttamento" spero invece sia un seppur minimo viatico per l'abolizione della pena di morte anche in Cina..

    Ci tenevo a sottolineare questa notizia, perchè ci sono molte connessioni insospettabili, collegate al mantenimento della pena di morte. In questo caso, l'utilizzo degli organi dei condannati a morte, ovviamente senza chiedere il loro parere e a costo zero, che muove sicuramente il business dei trapianti. E che non è neppure una cosa negativa in sè, se può servire a salvare vite umane.

    A proposito di connessioni insospettabili:

    In Usa (e ora anche in Italia, con l'articolo 43 del decreto liberalizzazioni) esistono le carceri private: un enorme business.
    Dieci anni fa esistevano negli Stati Uniti solo 5 carceri private, oggi ce ne sono 100. Un enorme bacino di forza lavoro che costa poco, non può protestare e non richiede assicurazioni di sorta.
    Negli Stati Uniti ci sono ad oggi quasi tre milioni di detenuti. Ospiti di carceri federali, statali e anche private sparse in tutto il paese.
    Secondo la organizzazione californiana California Prison Focus “nessuna altra società nella storia umana ha imprigionato un così alto numero di suoi cittadini.” E i numeri sembrano confermarlo. Secondo le statistiche nelle prigioni americane è detenuto il 25% della popolazione carceraria mondiale, su soltanto il 5% della popolazione mondiale. Mezzo milione in più della Cina, che però ha una popolazione cinque volte più numerosa.
    Viene spontaneo chiedersi: cosa ha determinato questa escalation di detenzioni?
    Il tasso di criminalità stando alle statistiche è in discesa, gli omicidi sono al minimo storico: perchè i detenuti aumentano?

    Come si fa ad incarcerare sempre più persone? Negli Usa negli ultimi anni si è assistito ad una lunga serie di nuove leggi che allungano la pena.
    L’esempio più eclatante è la famosa “Three strikes law”, la legge “tre volte e sei eliminato” – termine preso in prestito dal baseball – che prevede pene fino allo ergastolo, senza possibilità di libertà condizionata, per chi si macchi di tre reati, anche minori. L’approvazione di questa norma in “soli” 13 Stati ha determinato la necessità di costruire nei prossimi 10 anni altre 20 carceri.

    E qui arriva il grande affare della privatizzazione, le prigioni private sono l'affare più grande nel complesso dell'industria carceraria.
    Una forza lavoro quella in carcere che ha rappresentato per molte multinazionali una manna dal cielo: costa poco, non protesta e non chiede tutele o assicurazioni.
    Grazie al lavoro carcerario, gli Stati Uniti risultano ancora appetibili per investimenti originariamente progettati per il mercato del così detto “terzo mondo”.

    Leggete l'intero articolo, (ne ho estrapolato solo alcuni concetti) perchè è veramente interessante e molto illuminante:
    Tratto da: Carceri Private: Il Modello a Stelle e Strisce | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/20...#ixzz2BubklEjE
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  13. #13
    Senior Member L'avatar di annaV
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    Cara Daniela grazie per informarci su cose che altrimenti non sapremmo mai, io rispondo poco ma leggo molto. Ho condiviso il link su FB per informare altre persone. Ti ammiro per il tuo impegno

  14. #14
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    Cara Daniela grazie per informarci su cose che altrimenti non sapremmo mai, io rispondo poco ma leggo molto. Ho condiviso il link su FB per informare altre persone. Ti ammiro per il tuo impegno
    Grazie Anna, quando trovo qualche notizia che a mio parere è interessante, mi fa piacere condividerla, anche se so che siamo davvero in pochi a leggere questi argomenti. Tu sei una di questi (pochi ma buoni!), grazie per il tuo contributo alla diffusione e per la tua costante attenzione.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  15. #15
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Grazie Anna, quando trovo qualche notizia che a mio parere è interessante, mi fa piacere condividerla, anche se so che siamo davvero in pochi a leggere questi argomenti. Tu sei una di questi (pochi ma buoni!), grazie per il tuo contributo alla diffusione e per la tua costante attenzione.
    Anche io li leggo!Ed ammiro il tuo impegno ed interesse costante!
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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