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Discussione: Diritti umani e pena di morte

          

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  1. #1
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    22 Febbraio 2017 Usa - Texas - Pena di morte sospesa un'ora prima dell'esecuzione, commutata in ergastolo.
    Accolta la battaglia del padre sopravvissuto alla strage che avrebbe perso l'unico famigliare rimastogli.

    Huntsville - Il governatore del Texas Greg Abbott ha commutato in ergastolo la pena di un condannato a morte un'ora prima dell'esecuzione. Thomas "Bart" Whitaker aveva ucciso nel 2003 a Houston la madre e un fratello.

    Thomas "Bart" Whitaker
    A portare avanti la battaglia per la sua salvezza, il padre scampato alla strage. In considerazione della sua preghiera di lasciare in vita l'unico familiare rimastogli, seppure responsabile delle uccisioni, Abbott ha accolto una rara raccomandazione in questo senso da parte dell'autorita' giudiziaria.

    "Sono grato della decisione non per me ma per mio padre - ha detto Whitaker appreso che non sarebbe stato giustiziato - ogni punizione per me sarebbe stata giusta, ma mio padre non ha fatto
    niente di male. Il sistema oggi per lui ha funzionato. E io faro' del mio meglio per svolgervi il mio ruolo".

    "Il padre di Whitaker - ha detto il governatore Abbott, repubblicano, che avrebbe potuto anche negare la sospensione - si e ' opposto con passione alla messa a morte di suo figlio, affermando che in caso contrario si sarebbe sentito vittima per la seconda volta, dopo essere scampato alla strage".


    Dal 1982, quando il Texas ha reintrodotto la pena di morte, e' accaduto solo quattro volte che la commissione per la liberta' abbia raccomandato clemenza per dei condannati. Prima di questa l'ex governatore Rick Perry, anche lui repubblicano, ne aveva accolta solo una su tre.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  2. #2
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    La cosa assurda è che il padre abbia dovuto ingaggiare una battaglia per non dover perdere un figlio.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  3. #3
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    La cosa assurda è che il padre abbia dovuto ingaggiare una battaglia per non dover perdere un figlio.
    Il padre, ferito ma sopravvissuto all'attacco che ha distrutto la sua famiglia, ha lottato strenuamente per salvare la vita del figlio ed è stato determinante.

    Il Texas Board of Pardons and Paroles aveva inviato alcuni giorni fa una raccomandazione al governatore Abbott (è rarissimo che questo avvenga), e lui ha espresso la sua decisione di commutare in ergastolo senza possibilità di uscita solo pochi minuti prima dell'esecuzione.

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    L'ultima volta che un governatore del Texas ha acconsentito a commutare la condanna di un condannato a morte in prigione a seguito di una raccomandazione del Consiglio era nel 2007, quando il governatore del Texas Rick Perry ha risparmiato la vita a Kenneth Foster.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #4
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    Una breve riflessione, interessantissima, di Domenico Quirico sui migranti e sui diritti umani:

    https://www.tpi.it/2018/02/27/domeni...one-occidente/

    All’inizio chiarisce subito che il problema della migrazione non è un problema di compassione o di bontà, ma è un problema di diritti.

    Sottolinea l’importanza di “restare umani”, ripercorrendo la storia dei diritti che in passato “abbiamo sempre applicato a un uomo astratto, in quanto uomo e basta, mentre ora il diritto in quanto uomo non vale più”.
    “La prima domanda che viene posta al migrante quando arriva è ‘Tu da dove vieni?, la domanda più idiota”, spiega Quirico e continua facendo l’esempio su un migrante proveniente dall’Eritrea, a cui , secondo il giornalista, si direbbe: “No, mi spiace. Il concetto di diritto per te non vale. Tornatene da dove sei venuto”.


    “Oggi facciamo il percorso inverso, non poniamo il concetto di diritto in senso astratto a ogni uomo, ma facciamo quello che è stato fatto prima, lo applichiamo a qualcuno: io sono europeo, ho un passaporto, sono occidentale, ho dei diritti, il migrante no”.
    “Il diritto vale solo per noi, che siamo all’interno del paradiso. Per noi che viviamo nel super attico dell’occidente. E questa è la negazione di ciò che siamo. Nel momento in cui neghiamo tutto questo, ci disintegriamo. Non abbiamo più alcuna funzione nella storia del terzo millennio. Non siamo più niente.”

    “A me il migrante utile, non interessa. Del migrante perché mi porta delle cose a me non importa niente. A me interessa il migrante inutile, quello che quando arriva a Lampedusa lo tocco con i guanti di gomma. Come non faccio nemmeno più con le bestie.
    E gli metto la mascherina perché ho paura dei contagi. Quello è il mio migrante, quello che ho il dovere di accogliere, che non sa fare niente, non è niente, quello che una volta chiamavano il povero. Si mette sulla battigia, alza le braccia e dice io sono qua. Non l’altro che ce la può fare perché ha tre titoli di studio e magari posso integrare nella nostra attività economica”.


    Il giornalista insiste sul concetto di “migrante inutile”, che è quello verso cui dovremmo essere più umani e il primo che dovremmo accogliere.
    Spesso si parla di opportunità che il migrante può portare al nostro paese, al paese accogliente. Il migrante utile è quello che apporta un contributo: al PIL, all’economia in generale, quello che si mette a fare dei lavori che l’italiano non fa più.
    Tutto questo per Quirico è sbagliato l’unica possibilità che il migrante ci offre dice è quella “di dimostrare di essere quello che devo essere”.
    “È la più grande occasione storica, forse l’ultima che questa parte del mondo ha”
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  6. #5
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    Molto interessante anche la riflessione di Milena Gabanelli sui migranti:

    https://www.facebook.com/dataroom.mi...7447949240852/
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  8. #6
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    Molto interessante anche la riflessione di Milena Gabanelli sui migranti:

    https://www.facebook.com/dataroom.mi...7447949240852/

    Tutte cose che, in un Paese che si definisca civile, andrebbero almeno pensate.
    Il come questi eventi vengano affrontati in Italia dà un'idea piuttosto chiara del nostro grado di civiltà.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

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    Spagna, suore di clausura contro la sentenza sullo stupro di gruppo di Pamplona: "Difendiamo il diritto delle donne di essere libere"

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    Una sentenza per stupro di gruppo declassato ad "abuso" dai giudici sta facendo discutere tutta la Spagna. E anche le carmelitane di Hondarriba, della diocesi di San Sebastian hanno espresso il loro punto di vista critico sul verdetto dei giudici con un post su Facebook:

    "Noi viviamo in clausura, portiamo un abito quasi fino alle caviglie, non usciamo di notte (se non per le emergenze), non andiamo a feste, non assumiamo alcolici e abbiamo fatto voto di castità. Questa è una scelta che non ci rende migliori né peggiori di chiunque altro, anche se paradossalmente ci renderà più libere e felici di altri. E perché è una scelta libera, difenderemo con tutti i mezzi a nostra disposizione (questo è uno) il diritto di tutte le donne a fare liberamente il contrario senza che vengano giudicate, violentate, intimidite, uccise o umiliate per questo. Sorella, io ti credo".
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  12. #8
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    LA SOLIDARIETA' NON E' UN REATO


    La "libertà di aiutare gli altri per spirito umanitario, regolare o irregolare che sia il loro soggiorno sul territorio nazionale" va protetta: così si è espresso pochi giorni fa il Consiglio costituzionale francese, correggendo la legge che puniva il cosiddetto delitto di solidarietà verso i migranti e richiamando il principio costituzionale della "Fraternità".
    La Corte costituzionale francese ha stabilito che aiutare i migranti per ragioni umanitarie non può costituire un reato. La decisione emerge dalla sentenza sul caso di Cedric Herrou, un attivista francese che possiede un oliveto in Francia, poco lontano dal confine italiano. Lo scorso agosto Herrou era stato condannato a quattro mesi di carcere per aver accompagnato alcuni migranti dalla frontiera alla sua fattoria. Nella sentenza, la Corte ha scritto: «Il concetto di fraternità conferisce la libertà di aiutare gli altri per scopi umanitari senza tenere conto della legalità o meno della loro permanenza sul territorio nazionale»

    Negli stessi giorni, il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione non legislativa in cui si invitano gli Stati Membri a garantire che non siano perseguiti gli individui e le organizzazioni della società civile che assistono i migranti per motivi umanitari.




    Iniziativa dei cittadini europei (ICE) #WelcomingEurope:
    https://petizioni.actionaid.it/campa...tm_campaign=WE

    In migliaia sono stati multati o arrestati solo per aver offerto assistenza umanitaria o, peggio, per aver adempiuto al dovere di soccorrere persone che fuggivano da guerre e persecuzioni. Aiutare il prossimo dovrebbe essere un diritto; soccorrere è un dovere.


    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  13. #9
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    Premio Nobel per la Pace 2018

    Sono il ginecologo congolese Denis Mukwege e la testimone yazida Nadia Murad i vincitori del premio Nobel per la pace 2018.

    Il medico ginecologo congolese Mukwege cura le vittime di violenza sessuale nella Repubblica Democratica del Congo, mentre Murad è una donna yazida irachena, attivista per i diritti umani, ex schiava sessuale del Daesh.



    Questa la motivazione del premi: «Per i loro sforzi per mettere fino all'uso della violenza sessuale come arma in guerre e conflitti armati».

    "Mukwege e il suo staff hanno curato migliaia di vittime", ha spiegato l'Accademia svedese nelle motivazione del Nobel. Il ginecologo "ha ripetutamente condannato l'impunità per gli stupri di massa e ha criticato il governo congolese e quelli di altri Paesi per non aver fatto abbastanza per fermare l'uso della violenza sessuale contro le donne come arma di guerra". Lo chiamano "l'uomo che ripara le donne".

    Nadia Murad, si legge nella nota degli organizzatori del Nobel, "è stata vittima e testimone degli abusi e ha dimostrato un coraggio raro nel raccontare le proprie sofferenze e parlare a nome di altre vittime.
    E' vittima di crimini di guerra. Ha rifiutato di accettare i codici sociali che impongono alle donne di rimanere in silenzio e vergognarsi degli abusi a cui sono state sottoposte. Ha mostrato un coraggio non comune nel raccontare le sue stesse sofferenze e nel parlare per conto di altre vittime. Fa parte della minoranza yazida del nord dell'Iraq, dove ha vissuto con la sua famiglia nel remoto villaggio di Kocho. Nell'agosto 2014 lo Stato islamico (Isis) ha compiuto un attacco brutale e sistematico ai villaggi del distretto di Sinjar, finalizzato a sterminare la popolazione yazida. Nel villaggio di Nadia Murad sono state massacrate diverse centinaia di persone. Le donne piu' giovani, compresi bambini minorenni, sono state rapite e detenute come schiave del sesso. Prigioniera dell'Isis, Nadia Murad fu ripetutamente oggetto di stupro e altri abusi".
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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