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Discussione: GdL libero I° - Troppo buoni con le donne di Raymond Queneau

          
  1. #1
    Patrizia
    Guest

    GdL libero I° - Troppo buoni con le donne di Raymond Queneau

    Non ho resistito: letto e gustato. Un robusto divertissement di fine estate.

    Queneau ai miei occhi si conferma degno fondatore dell'OuLiPo, ogni sua opera è una sfida o un esperimento, la sua penna cesella con vivace originalità; soluzioni narrative e trame sempre diverse e nuove, accattivanti. Un autore che non propina minestra riscaldata. Questa volta il sapore è piccantissimo, ottenuto con ingredienti semplici e d'effetto: umorismo nero senza veli e irriverente, un Queneau giocoso e sornione, che sorprende per la capacità di ricondurre l'umano alle minime dimensioni senza toni queruli, anzi - trastullando e trastullandosi

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  3. #2
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    L'ho iniziato anch'io: ma che linguaggio usa?


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    Ou Li Po (Ou-vroir de Li-ttérature Po-tentielle, ossia "Laboratorio di letteratura potenziale"), fondato da Queneau e con la partecipazione anche di Calvino.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #3
    Patrizia
    Guest
    È un libro sopra le righe, il registro è basso e le scene pulp e hard non mancano, bisogna accettarlo e apprezzarlo per quello che è, prendere o lasciare, l'originalità sta anche lì. Mea culpa, solo ora che l'ho letto mi rendo conto, forse non è il titolo più adatto da proporre a tutti come primo approccio all'autore, certo non è un saggio e neppure "Esercizi di stile". Comunque, dietro al Queneau scanzonato che si fa beffe dei luoghi comuni c'è di più... IMAO

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  6. #4
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    Quote Originariamente inviato da Patrizia Visualizza il messaggio
    È un libro sopra le righe, il registro è basso e le scene pulp e hard non mancano, bisogna accettarlo e apprezzarlo per quello che è, prendere o lasciare, l'originalità sta anche lì. Mea culpa, solo ora che l'ho letto mi rendo conto, forse non è il titolo più adatto da proporre a tutti come primo approccio all'autore, certo non è un saggio e neppure "Esercizi di stile". Comunque, dietro al Queneau scanzonato che si fa beffe dei luoghi comuni c'è di più... IMAO
    Credo sia adatto come primo approccio, in quanto è facilmente leggibile e godibile.
    Solo sono rimasta sorpresa dal linguaggio ("le fece risuonare il sedentario" "il personale femminile lavorava di natiche, sgaloppando verso le uscite" "ci hanno la squizza" "con l'altra guerra che hanno sul gobbo" "non pensa ad altro che a dondolarli via"), soprattutto pensando al ... traduttore!
    Come ha fatto il traduttore a tradurre questi termini?! Dev'essere veramente bravo!
    E per quanto riguarda il tono del linguaggio, mi chiedo se abbia usato lo stesso stile anche per gli altri suoi libri famosi... pensavo fossero libri seri!
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  7. #5
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    Quote Originariamente inviato da Patrizia Visualizza il messaggio
    Non ho resistito: letto e gustato. Un robusto divertissement di fine estate.

    Queneau ai miei occhi si conferma degno fondatore dell'OuLiPo, ogni sua opera è una sfida o un esperimento, la sua penna cesella con vivace originalità; soluzioni narrative e trame sempre diverse e nuove, accattivanti. Un autore che non propina minestra riscaldata. Questa volta il sapore è piccantissimo, ottenuto con ingredienti semplici e d'effetto: umorismo nero senza veli e irriverente, un Queneau giocoso e sornione, che sorprende per la capacità di ricondurre l'umano alle minime dimensioni senza toni queruli, anzi - trastullando e trastullandosi
    Finito, si legge veramente in due o tre ore. Questo racconto è geniale e la storia è uno spasso, una girandola schizofrenica di umori e di sentimenti, di umana follia, dell'incapacità di controllare se stessi e il meccanismo del branco.
    Gli aspiranti eroi sono molto più spaventati dalla donna che non dai soldati inglesi, molto più sconvolti dal sesso che non dalla morte.
    Curiosa la figura femminile, vittima o carnefice?
    Condivido totalmente il commento di Patrizia, aggiungo che sono rimasta colpita da come Queneau gioca con il linguaggio, dal comico al sentimentale, dal grottesco allo sboccato. Straordinario l'uso della parola!
    Il senso profondo che questa lettura mi ha trasmesso è una totale disillusione nell'essere umano, neppure l'ideale di libertà riesce a nobilitare i protagonisti: la vita e la morte vengono accolte entrambe con indifferenza, l'umano è davvero ricondotto alle minime dimensioni e neppure l'ideale di combattere per la libertà riesce a dare un'anelito più elevato a questa misera umanità.

    P.S. Il traduttore è Giuseppe Guglielmi, che ha tradotto anche Cèline.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  8. #6
    Patrizia
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    Quote Originariamente inviato da daniela Visualizza il messaggio
    ... pensavo fossero libri seri!
    Eccerto che lo sono.
    Il gioco è una cosa seria, in esso può esserci la massima profondità.
    In tutti i libri che ho letto sinora, Queneau gioca con la letteratura come solo una persona colta può fare, sfida e demolisce le convenzioni della lingua, è il terremoto della sintassi, inventa di sana pianta un vocabolario alternativo, alcune parole sono ispirate all'argot, altre nascono dalla trascrizione fonetica, altre ancora coniate unendo più termini insieme, e non mancano veri e propri neologismi.

    Sicuramente la traduzione dei suoi libri non è stata impresa facile!

    Se "Troppo buoni con le donne" ti sta piacendo, Dani, non puoi perderti "I fiori blu", davvero un libro d'alto profilo. Per me un capolavoro, e non solo per le geniali trovate linguistiche.

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  10. #7
    Patrizia
    Guest
    Uh! Dani! Vedo ora che stavamo scrivendo nello stesso momento! Anche se il mio intervento scombussola la successione logica del discorso, non correggo nulla...
    son contenta di trovarti concorde e soddisfatta di questa lettura.

  11. #8
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Ho in libreria ancora incellofanato "Esercizi di stile" e anche quello non dev'essere stato un lavoro per nulla facile per il traduttore ... certo che con questi post non fate che puntare il dito verso la libreria Mondadori più vicina per la gioia del mio portafogli
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

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  13. #9
    Master Member L'avatar di daniela
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    Eccerto che lo sono.
    Il gioco è una cosa seria, in esso può esserci la massima profondità.
    In tutti i libri che ho letto sinora, Queneau gioca con la letteratura come solo una persona colta può fare, sfida e demolisce le convenzioni della lingua, è il terremoto della sintassi, inventa di sana pianta un vocabolario alternativo, alcune parole sono ispirate all'argot, altre nascono dalla trascrizione fonetica, altre ancora coniate unendo più termini insiemi, e non mancano veri e propri neologismi.

    Sicuramente la traduzione dei suoi libri non è stata impresa facile!

    Se "Troppo buoni con le donne" ti sta piacendo, Dani, non puoi perderti "I fiori blu", davvero un libro d'alto profilo. Per me un capolavoro, e non solo per le geniali trovate linguistiche.
    Queneau gioca con la letteratura come solo una persona colta può fare: è esattamente ciò che mi ha colpito di più fin dalle prime frasi! Straordianario!

    Mi è piaciuto molto questo libro, tra l'altro è molto godibile e umoristico. Sono curiosa di sentire i pareri di chi ancora lo sta leggendo o lo leggerà presto.

    Grazie per il consiglio, metterò in lista I Fiori blu.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  14. #10
    Patrizia
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    Figurati, Dani. Complimenti a te per l'interpretazione del libro.

    @ Mauro: sì, vogliamo assolutamente indurti in tentazione e traviarti, ne vale davvero la pena.

  15. #11
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    Sono pronta! Inizio

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  17. #12
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Io sono a metà.
    A volte mi piace, a volte mi fa ridere, a volte no.
    Boh.
    All'inizio mi sembrava un po' offensivo nei confronti degli Irlandesi che appaiono piuttosto stupidi, ignoranti e primitivi. O è una mia impressione? Inoltre all'inizio me li confondevo pure un po' tra loro.

  18. #13
    Master Member L'avatar di daniela
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    Quote Originariamente inviato da kaipirissima Visualizza il messaggio
    All'inizio mi sembrava un po' offensivo nei confronti degli Irlandesi che appaiono piuttosto stupidi, ignoranti e primitivi. O è una mia impressione? Inoltre all'inizio me li confondevo pure un po' tra loro.
    Io me li confondevo non solo all'inizio, anche alla fine! Non so come mai, forse per i nomi, o forse erano intercambiabili, poco caratterizzati singolarmente. O forse ero io che leggevo troppo in fretta.

    Non credo che l'intento fosse offensivo nei confronti degli Irlandesi, che vengono descritti effettivamente come paesani analfabeti e creduloni. Ma anche gli inglesi, che pure restano sullo sfondo, non paiono molto meglio. E' un romanzo grottesco, non storico.


    da internet:
    "Dal punto di vista storico, la rivolta durò 6 giorni, nella settimana dopo Pasqua del 1916, e i Volontari Irlandesi (con alcuni Scout, alcuni solo dodicenni) occuparono a Dublino punti chiave e simbolici.
    Alcuni testimoni raccontano che i Volontari erano molto rispettosi e prestavano attenzione perfino a non far cadere la cenere delle sigarette sui tappeti degli edifici in cui si rifugiavano. Il quartier generale dell'insurrezione venne stabilito al General Post Office: i rivoluzionari vi presero possesso tra lo stupore della gente in un'atmosfera del tutto irreale."



    P.S. Ho letto anche Zazie nel metrò, ma ho trovato molto più divertente Troppo buoni con le donne.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  19. #14
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Sí effettivamente un po' mi sto ricredendo, l'interrogatorio è molto spassoso mi aveva un po' scioccato un pezzo precedente quando:
      Spoiler
    Gallater si masturba vedendo la ragazza morta

  20. #15
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Finito!!!!
    direi che è un libro vietato ai minori di... 14 anni?

    E Gertrie? Che tipa. A dire la verità non mi stava molto simpatica all'inizio, poi ho cercato una spiegazione al suo comportamento, ma alla fine ho pensato che... Ne parliamo magari dopo che abbiamo finito tutti il libro.

    comunque sono contenta di essere riuscita a finirlo. Davvero sto passando un periodo di crisi con le letture classiche.
    se proponete altri libri sulle 150 pagine io ci sto.

    mi è venuto in mente che, anni e anni fa, ho letto un altro libro di Queneau (divertente) Il diario intimo di Sally Mara. Romanzo di formazione erotica di una cattolica irlandese.

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