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Discussione: Video/Poesie

          

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  1. #1
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    Video/Poesie

    Quando le parole i suoni e le immagini si mescolano insieme emozionandoci.

    Alda Merini - Ogni Mattina

    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  2. #2
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    Adriano Sofri - Se questo non è un uomo

    Poesia civile ispirata alla poesia di Primo Levi "se questo è un uomo"



    Di nuovo, considerate di nuovo
    Se questo è un uomo,
    Come un rospo a gennaio,
    Che si avvia quando è buio e nebbia
    E torna quando è nebbia e buio
    Che stramazza a un ciglio di strada,
    Odora di kiwi e arance di Natale,
    Conosce tre lingue e non ne parla nessuna,
    Che contende ai topi la sua cena,
    Che ha due ciabatte di scorta,
    Una domanda d’asilo,
    Una laurea in ingegneria, una fotografia,
    E le nasconde sotto i cartoni,
    E dorme sotto i cartoni della Rognetta,
    sotto un tetto d’amianto,
    O senza tetto,
    Fa il fuoco con la mondezza,
    Che se ne sta al posto suo,
    In nessun posto,
    E se ne sbuca, dopo il tiro a segno,
    “Ha sbagliato!”,
    Certo che ha sbagliato,
    L’Uomo Nero,
    Della miseria nera,
    Del lavoro nero, e da Milano,
    Per l’elemosina di un’attenuante,
    Scrivono grande: NEGRO,
    Scartato da un caporale,
    Sputato da un povero cristo locale,
    Picchiato dai suoi padroni,
    Braccato dai loro cani,
    Che invidia i nostri cani,
    Che invidia la galera,
    (un buon posto per impiccarsi)
    Che piscia coi cani,
    Che azzanna i cani senza padrone,
    Che vive tra un no e un no,
    Tra un Comune commissariato per mafia,
    E un centro di ultima accoglienza
    E quando muore, una colletta
    Dei suoi fratelli a un euro all’ora
    Lo rimanda oltre il mare, oltre il deserto
    Alla sua terra – “A quel Paese”
    Meditate che questo è stato,
    Che questo è ora,
    Che Stato è questo,
    Rileggete i Vostri saggetti sul Problema,
    Voi che adottate a distanza,
    Di sicurezza in Congo, in Guatemala,
    E scrivete al calduccio, né di qua né di la,
    Né bontà, roba da Caritas, né Brutalità, roba da affari interni,
    Tiepidi come una berretta da notte,
    E distogliete gli occhi da questa,
    Che non è una donna,
    Da questo che non è un uomo,
    Che non ha una donna,
    E i figli, se ha i figli, sono distanti
    E pregate di nuovo che i vostri nati
    Non torcano il viso da voi
    Ultima modifica di Claire; 18-November-2011 a 18:34 Motivo: Imbranataggine
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  3. #3
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Quote Originariamente inviato da Claire Visualizza il messaggio
    Poesia civile ispirata alla poesia di Primo Levi "se questo è un uomo"



    Di nuovo, considerate di nuovo
    Se questo è un uomo,
    Come un rospo a gennaio,
    Che si avvia quando è buio e nebbia
    E torna quando è nebbia e buio
    Che stramazza a un ciglio di strada,
    Odora di kiwi e arance di Natale,
    Conosce tre lingue e non ne parla nessuna,
    Che contende ai topi la sua cena,
    Che ha due ciabatte di scorta,
    Una domanda d’asilo,
    Una laurea in ingegneria, una fotografia,
    E le nasconde sotto i cartoni,
    E dorme sotto i cartoni della Rognetta,
    sotto un tetto d’amianto,
    O senza tetto,
    Fa il fuoco con la mondezza,
    Che se ne sta al posto suo,
    In nessun posto,
    E se ne sbuca, dopo il tiro a segno,
    “Ha sbagliato!”,
    Certo che ha sbagliato,
    L’Uomo Nero,
    Della miseria nera,
    Del lavoro nero, e da Milano,
    Per l’elemosina di un’attenuante,
    Scrivono grande: NEGRO,
    Scartato da un caporale,
    Sputato da un povero cristo locale,
    Picchiato dai suoi padroni,
    Braccato dai loro cani,
    Che invidia i nostri cani,
    Che invidia la galera,
    (un buon posto per impiccarsi)
    Che piscia coi cani,
    Che azzanna i cani senza padrone,
    Che vive tra un no e un no,
    Tra un Comune commissariato per mafia,
    E un centro di ultima accoglienza
    E quando muore, una colletta
    Dei suoi fratelli a un euro all’ora
    Lo rimanda oltre il mare, oltre il deserto
    Alla sua terra – “A quel Paese”
    Meditate che questo è stato,
    Che questo è ora,
    Che Stato è questo,
    Rileggete i Vostri saggetti sul Problema,
    Voi che adottate a distanza,
    Di sicurezza in Congo, in Guatemala,
    E scrivete al calduccio, né di qua né di la,
    Né bontà, roba da Caritas, né Brutalità, roba da affari interni,
    Tiepidi come una berretta da notte,
    E distogliete gli occhi da questa,
    Che non è una donna,
    Da questo che non è un uomo,
    Che non ha una donna,
    E i figli, se ha i figli, sono distanti
    E pregate di nuovo che i vostri nati
    Non torcano il viso da voi
    Sono senza parole dall'emozione, davanti a questi versi...
    Avrebbe potuto stare benissimo anche con le poesie deli Ultimi! grazie
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  4. #4
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    Mario Benedetti - Mi serve e non mi serve

    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  5. #5
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    Quelli che amano - Jaime Sabines

    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  6. #6
    Patrizia
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    Cesare Pavese - Verrà la morte e avrà i tuoi occhi


  7. #7
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    Isabella Morra - I fieri assalti di crudel fortuna

    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  8. #8
    Kyriacos Ray
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    Una mia videopoesia: Nuovo (sempre come prima) un saluto a tutti

  9. #9
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    Bella! mi piace. Appena ho un respiro( =leggi vacanze di natale) vado a leggere anche il resto.
    ciao
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  10. #10
    Master Member L'avatar di daniela
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    Se tu mi dimentichi - Pablo NERUDA

    con la voce di Ferruccio Amendola

    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  11. #11
    Senior Member L'avatar di Andrea
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    Nel suo libro “Maori Games and Haka”, lo studioso Alan Armstrong descrive la Haka così:

    “La Haka è una composizione suonata con molti strumenti. Mani, piedi, gambe, corpo, voce, lingua, occhi… tutti giocano la loro parte nel portare insieme a compimento la sfida, il benvenuto, l’esultanza, o il disprezzo contenute nelle parole. È disciplinata, eppure emozionale. Più di ogni altro aspetto della cultura Maori, questa complessa danza è l’espressione della passione, del vigore e dell’identità della razza. È, al suo meglio, un messaggio dell’anima espresso attraverso le parole e gli atteggiamenti.”




    Ringa pakia

    Uma tiraha
    Turi whatia
    Hope whai ake
    Waewae takahia kia kino

    Ka mate, Ka mate! Ka ora, Ka ora!
    Ka mate, Ka mate! Ka ora, Ka ora!
    Tenei te tangata puhuruhuru
    Nana i tiki mai whakawhiti te ra!
    A hupane, a hupane
    A hupane, kaupane whiti te ra!

    Hi!



    Batti le mani contro le cosce

    Sbuffa col petto
    Piega le ginocchia
    Lascia che i fianchi li seguano
    Sbatti i piedi più forte che puoi.

    È la morte, È la morte! È la vita, è la vita!
    È la morte, È la morte! È la vita, è la vita!
    Questo è l’uomo dai lunghi capelli
    è colui che ha fatto splendere il sole su di me!
    Ancora uno scalino, ancora uno scalino, un altro

    fino in alto, IL SOLE SPLENDE!
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  12. #12
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    Smile Quando morrò

    Quando morrò, di Pablo Neruda

    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
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  13. #13
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    Smile Ti aspetto

    Ti aspetto di Alda Merini

    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
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  14. #14
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    L'union Libre - André Breton



    La mia donna dai capelli di fuoco di legna
    Dai pensieri a lampi di calore
    Dalla vita di clessidra
    La mia donna dalla vita di lontra tra i denti della tigre
    La mia donna dalla bocca a coccarda e a mazzolino di stelle
    d’ultima grandezza
    Dai denti a impronta di topo bianco sulla terra bianca
    Dalla lingua d’ambra e vetro strofinati
    La mia donna dalla lingua a ostia pugnalata
    Dalla lingua di bambola che apre e chiude gli occhi
    Dalla lingua di pietra incredibile
    La mia donna dalle ciglia ad aste di scrittura infantile
    Dalle sopracciglia a bordo di nido di rondine
    La mia donna dalle tempie d’ardesia di tetto di serra
    E di vapore che appanna i vetri
    La mia donna dalle spalle di champagne
    E a fontana con teste di delfini sotto il ghiaccio
    La mia donna dai polsi di fiammiferi
    La mia donna dalle dita d’azzardo e d’asso di cuori
    Dalle dita di fieno tagliato
    La mia donna dalle ascelle di martora e di faggiuola
    Di notte di San Giovanni
    Di ligustro e di nido di scalari
    Dalle braccia di schiuma di mare e di chiusa
    E di miscuglio del grano e del mulino
    La mia donna dalle gambe a razzo
    Dai movimenti d’orologeria e di disperazione
    La mia donna dai polpacci di midollo di sambuco
    La mia donna dai piedi a iniziali
    Dai piedi a mazzi di chiavi dai piedi a calafati che bevono
    La mia donna dal collo d’orzo imperlato
    La mia donna dalla gola di Val d’Or
    Di appuntamenti nel letto stesso del torrente
    Dai seni di notte
    La mia donna dai seni di cunicolo marino
    La mia donna dai seni di ganga di rubino
    Dai seni di spettro della rosa sotto la rugiada
    La mia donna dal ventre ad apertura di ventaglio dei giorni
    Dal ventre ad artiglio gigantesco
    La mia donna dalla schiena d’uccello che fugge in verticale
    Dalla schiena d’argento vivo
    Dalla schiena di luce
    Dalla nuca a sasso levigato e a gesso bagnato
    E a caduta di bicchiere nel quale s’è appena bevuto
    La mia donna dalle anche di navicella
    Dalle anche a lampadario e a penne di freccia
    E a nervature di piume di pavone bianco
    A equilibrio insensibile
    La mia donna dal culo di gres e d’amianto
    La mia donna dal culo di dorso di cigno
    La mia donna dal culo di primavera
    Dal sesso a gladiolo
    La mia donna dal sesso a giacimento aurifero e ad ornitorinco
    La mia donna dal sesso d’alga e di dolciumi d’un tempo
    La mia donna dal sesso di specchio
    La mia donna dagli occhi pieni di lacrime
    Dagli occhi a panoplia violetta e ad ago calamitato
    La mia donna dagli occhi di savana
    La mia donna dagli occhi d’acqua da bere in prigione
    La mia donna dagli occhi di bosco sempre sotto l’ascia
    Dagli occhi di livello dell’acqua di livello d’aria di terra
    e di fuoco.
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  15. #15
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    Non esistono amori felici - Louis Aragon

    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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