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Discussione: Edward Bunker - Come una bestia feroce

          
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    Master Member L'avatar di maureen
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    Edward Bunker - Come una bestia feroce

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    Edward Bunker, fra tutti gli scrittori americani di noir, è quello con la biografia più maledetta. Condannato un paio di volte per crimini di varia natura, ha riscoperto in carcere la vocazione dello scrittore. I suoi romanzi sono viaggi senza protezione nel mondo della criminalità quotidiana. Nelle sue pagine il noir perde qualsiasi coloritura romanticheggiante o redentrice, nulla oltre un naturalismo spietato a descrivere un mondo dove la rabbia irrigidisce il dito sul grilletto e ogni fuga appare illusoria, quando non decisamente terrorizzante. Il protagonista del romanzo è un ex delinquente di Los Angeles che, dopo aver inutilmente cercato di riadattarsi alla vita normale, sceglie di rituffarsi nella "sicurezza" del crimine.

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  3. #2
    Master Member L'avatar di maureen
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    Finito ieri sera.
    Io l'ho apprezzato moltissimo.
    Mi sono avvicinata da poco al genere noir ( grazie a Cecilia ) e lo sto apprezzando sempre di più.
    Il noir segue un percorso completamente differente dai gialli/thriller.
    In questi ultimi c'è l'evento criminale e la conseguente ricerca del colpevole o dei colpevoli, i colpi di scena, la suspense che incombe sulla trama fino allo scoprimento della verità.
    Nel noir il percorso è un altro.
    Il colpevole è visibile e riconosciuto fin dall'inizio.
    Il punto principale non è scoprire il colpevole, ma evidenziare gli aspetti psicologici e quelli relativi all'animo umano, il cercare di capire perchè molti componenti del genere umano arrivano a compiere determinati delitti e atrocità.
    Pur non condividendo chiaramente le scelte di vita del protagonista ( che in questo caso coincidono con quelle dell'autore), l'espressione attraverso le parole del suo mondo interiore, della sua scelta di tornare alla vita criminale rinunciando definitivamente alla possibilità di cambiare vita, i suoi "codici" criminali, rappresentano un ulteriore sguardo, una visuale parallela che, ripeto, non giustifica nulla ma che comunque ti portano a riflettere sugli infiniti sviluppi che una determinata vita può avere.

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