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  • 1) Sofia si veste sempre di nero - Paolo Cognetti

    1 11.11%
  • 2) Tre cavalli - Erri de Luca

    1 11.11%
  • 3) Acciaio - Silvia Avallone

    3 33.33%
  • 4) L'Agnese va a morire - Renata Viganò

    2 22.22%
  • 5) Non so niente di te - Paola Mastrocola

    3 33.33%
  • 6) Tutte le Novelle - Giovanni Verga

    1 11.11%
  • 7) Diceria dell'untore - Gesualdo Bufalino

    1 11.11%
  • 8) Se una notte d'inverno un viaggiatore - Italo Calvino

    6 66.67%
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Discussione: VI° GdL - Narrativa Italiana (Sondaggio)

          
  1. #1
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    VI° GdL - Narrativa Italiana (Sondaggio)

    Ricordate di dare DUE VOTI.

    1) Sofia si veste sempre di nero - Paolo Cognetti
    Sofia si veste sempre di nero è la nuova prova narrativa di Paolo Cognetti, autore di Manuale per ragazze di successo e Una cosa piccola che sta per esplodere. Nei suoi racconti, cesellati con la finezza di Carver e Salinger, ha saputo rappresentare con sorprendente intensità l’universo femminile. Ed è ancora una donna la protagonista del suo nuovo libro, un romanzo composto da dieci racconti autonomi che la accompagnano lungo trent’anni di storia: dall’infanzia in una famiglia borghese apparentemente normale, ma percorsa da sotterranee tensioni, all’adolescenza tormentata da disturbi psicologici, alla liberatoria scoperta del sesso e della passione per il teatro, al momento della maturità e dei bilanci. Con la sua scrittura precisa e intensa, che nasconde dietro l’apparente semplicità una straordinaria potenza emotiva, Cognetti ci regala il ritratto di un personaggio femminile indimenticabile: una donna torbida e inquieta, capace di sopravvivere alle proprie nevrosi e di sfruttare improvvisi attimi di illuminazione fino a trovare, faticosamente, la propria strada. Un libro avvincente in cui ciascun lettore troverà momenti di bellezza e di dolore, di ansia e di riscatto, che riconoscerà di aver vissuto anche sulla sua stessa pelle.

    2) Tre cavalli - Erri de Luca
    Partito da ragazzo per amore in Argentina, si butta nella furiosa lotta clandestina contro la dittatura quando gli ammazzano la sposa. Scende in fondo all'America per salvarsi la vita e impara il rovescio geografico del mondo: quello toccato non è il fondo delle ultime terre, ma il culmine delle prime. Il sud è il cappello, non le scarpe, del mondo. Molti anni e molta fortuna dopo, una donna in Italia gli rinnova in corpo l'amore e l'Argentina insanguinata. Fa il giardiniere, capisce gli alberi e la solitudine. Da un africano immigrato impara che il futuro è pieno di avvisi e che la gratitudine sta tra un coltello e i fiori. Chi cerca in questo uomo un verbo rivolto al passato non lo troverà.

    3) Acciaio - Silvia Avallone
    Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina. Lo sanno bene Anna e Francesca, amiche inseparabili che tra quelle case popolari si sono trovate e scelte. Quando il corpo adolescente inizia a cambiare, a esplodere sotto i vestiti, in un posto così non hai alternative: o ti nascondi e resti tagliata fuori, oppure sbatti in faccia agli altri la tua bellezza, la usi con violenza e speri che ti aiuti a essere qualcuno. Loro ci provano, convinte che per sopravvivere basti lottare, ma la vita è feroce e non si piega, scorre immobile senza vie d’uscita. Poi un giorno arriva l’amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l’amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male. Attraverso gli occhi di due ragazzi e che diventano grandi, Silvia Avallone ci racconta un’Italia in cerca d’identità e di voce, apre uno squarcio su un’inedita periferia operaia nel tempo in cui, si dice, la classe operaia non esiste più. E lo fa con un romanzo potente, che sorprende e non si dimentica.

    4) L'Agnese va a morire - Renata Viganò
    «L' Agnese va a morire è una delle opere letterarie piú limpide e convincenti che siano uscite dall'esperienza storica e umana della Resistenza. Un documento prezioso per far capire che cosa è stata la Resistenza [...].
    Piú esamino la struttura letteraria di questo romanzo e piú la trovo straordinaria. Tutto è sorretto e animato da un'unica volontà, da un'unica presenza, da un unico personaggio [...]. Si ha la sensazione, leggendo, che le Valli di Comacchio, la Romagna, la guerra lontana degli eserciti a poco a poco si riempiano della presenza sempre piú grande, titanica di questa donna. Come se tedeschi e alleati fossero presenze sfocate di un dramma fuori del tempo e tutto si compisse invece all'interno di Agnese, come se lei sola potesse sobbarcarsi il peso, anzi la fatica della guerra [...]».

    5) Non so niente di te - Paola Mastrocola
    È un mattino di novembre. Nella sala di uno dei più prestigiosi college di Oxford, centinaia di persone aspettano l'inizio di una conferenza. Dopo qualche minuto entrano - nel silenzio generale - decine e decine di pecore. Bianche, lanose, ordinate, moderatamente belanti. Le guida Filippo Cantirami, giovane economista italiano, che come nulla fosse comincia il suo intervento sulla crisi dei mercati. Inizia così il nuovo romanzo di Paola Mastrocola. Quella incredibile invasione di pecore getterà nel caos i genitori Cantirami, convinti che il figlio modello sia a Stanford a finire un dottorato, e che si ritrovano all'improvviso spiazzati e in ansia. Cosa combina Fil, dov'è finito, chi è veramente? E chi è quel suo compagno Jeremy con il quale ha stretto un patto, che cosa si sono scambiati i due ragazzi, qual è il loro segreto? Fil sembra sparito nel nulla, perduto in un mistero. Imprendibile. E intanto, sullo sfondo, la crisi dei nostri giorni. Ma raccontata da lontano, come guardando il presente dal futuro, tra una cinquantina d'anni. Filippo Cantirami, il giovane rivoluzionario della Mastrocola, è un ragazzo privilegiato, un personaggio scomodo, di questi tempi: eppure è lui - in virtù dei suoi pensieri, dei suoi silenzi, dei suoi gesti e delle sue scelte - che pagina dopo pagina ci apre al sogno di una vita diversa. Un sogno che ci porta a riflettere sull'idea di tempo e sulla possibilità di metterla in discussione, di ripensarla.

    6) Tutte le Novelle - Giovanni Verga
    La Sicilia è una terra aspra e difficile, che concede poco, ma che ha regalato nel corso del tempo grandi storie, scritte da chi ha saputo coglierne il nucleo incandescente e metterlo in scena in forma narrativa. Tra questi, un posto di primissimo piano spetta a Giovanni Verga, l'autore dei "Malavoglia" e di Mastro don Gesualdo, ma anche di un numero eccezionale di novelle nelle quali si sperimenta un nuovo modo di fare racconto, ricorrendo ai criteri di un realismo asciutto e crudo in grado dì far avvertire al lettore le condizioni di vita - i costumi e le prassi sociali - della Sicilia del secondo Ottocento.

    7) Diceria dell'untore - Gesualdo Bufalino
    Nel 1946, in un sanatorio della Conca d'oro - castello d'Atlante e campo di sterminio - alcuni singolari personaggi, reduci dalla guerra, e presumibilmente inguaribili, duellano debolmente con se stessi e con gli altri, in attesa della morte. Lunghi duelli di gesti e di parole; di parole soprattutto: febbricitanti, tenere, barocche - a gara con il barocco di una terra che ama l'iperbole e l'eccesso. Tema dominante, la morte: e si dirama sottilmente, si mimetizza, si nasconde, svaria, musicalmente riappare. E questo sotto i drappeggi di una scrittura in bilico fra strazio e falsetto, e in uno spazio che è sempre al di qua o al di là della storia - e potrebbe anche simulare un palcoscenico o la nebbia di un sogno... "Ingegnoso nemico di se stesso", finora sfuggito a ogni tentazione e proposta di pubblicare, uomo, insomma, che ha letto tutti i libri senza cedere a pubblicarne uno suo, Gesualdo Bufalino - professore a Comiso, oggi sessantenne - è con questa "Diceria" al suo primo libro. Scritta negli anni, come lui dice, "della glaciazione neorealista", questa contemplazione viene alle stampe in un tempo meno gelido, più sciolto e più libero perché sia giustamente apprezzata.

    8) Se una notte d'inverno un viaggiatore - Italo Calvino
    Un viaggiatore, una piccola stazione, una valigia da consegnare a una misteriosa persona... Da questa premessa si possono snodare innumerevoli vicende, ma sono dieci quelle che l'autore propone in questo sorprendente e godibilissimo romanzo.
    "È un romanzo sul piacere di leggere romanzi: protagonista è il lettore, che per dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l'inizio di dieci romanzi d'autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro."
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  2. #2
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Stavolta avrei voluto votarne tre, ma alla fine ho scelto, però gli altri me li tengo in wishlist
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  3. #3
    Master Member L'avatar di maureen
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    Ed anch'io aggiungo tutti i titoli in lista desideri.

  4. #4
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Quote Originariamente inviato da maureen Visualizza il messaggio
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    Ed anch'io aggiungo tutti i titoli in lista desideri.
    Buona idea ... per il resto vedo che siamo perfettamente d'accordo
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  5. #5
    Master Member L'avatar di maureen
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    Buona idea ... per il resto vedo che siamo perfettamente d'accordo


    Tanto poi alla fine li leggeremo tutti e va bene così

  6. #6
    Master Member L'avatar di Claire
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    Quote Originariamente inviato da Mauro Visualizza il messaggio
    Stavolta avrei voluto votarne tre, ma alla fine ho scelto, però gli altri me li tengo in wishlist
    Quote Originariamente inviato da maureen Visualizza il messaggio
    Votato.
    Ed anch'io aggiungo tutti i titoli in lista desideri.
    Sono tutti interessanti e dovendo fare una scelta ne vorrei votare almeno quattro.

    Non credo che abolire il limite dei voti da esprimere possa, in qualche modo, creare difficoltà nella scelta finale e perciò vorrei chiedere agli admin se si può superare questo limite dei due voti e lasciare piena libertà di votarli tutti(improbabile) o anche uno solo.

    che ne pensate?
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  7. #7
    Master Member L'avatar di Rosy
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    votato anch'io
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    M.Medeiros

  8. #8
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Votato pure io medesima.

  9. #9
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Votato....

  10. #10
    Senior Member L'avatar di Baudin
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    Ho dato le due preferenze ma sono poche di fronte alle proposte interessanti fra cui scegliere

  11. #11
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Se siete d'accordo, possiamo votare più di due dalla prossima volta, altrimenti se questa volta la trovate più interessante potete dirmi, ognuno di voi, quali sono i libri da aumentare il voto.
    Diciamo che le regole non sono ferree, ma sono state fatte per avere una linea guida ed in caso di sondaggio, per non far votare ognuno il libro che ha proposto e per evitare il pareggio.
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  12. #12
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Ma no, alla fine poi ne dobbiamo leggerne uno mica due! Selezionare! Scegliere! Solo gli immortali possono esimersi dalla scelta noi umani... No.

  13. #13
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Quote Originariamente inviato da kaipirissima Visualizza il messaggio
    Ma no, alla fine poi ne dobbiamo leggerne uno mica due! Selezionare! Scegliere! Solo gli immortali possono esimersi dalla scelta noi umani... No.
    Quotissimo

    Al massimo si può tenere la lista dei "non eletti" per la prossima sessione di Letteratura Italiana nel GdL
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  14. #14
    Master Member L'avatar di Claire
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    Quote Originariamente inviato da DarkCoffee Visualizza il messaggio
    Se siete d'accordo, possiamo votare più di due dalla prossima volta, altrimenti se questa volta la trovate più interessante potete dirmi, ognuno di voi, quali sono i libri da aumentare il voto.
    Diciamo che le regole non sono ferree, ma sono state fatte per avere una linea guida ed in caso di sondaggio, per non far votare ognuno il libro che ha proposto e per evitare il pareggio.
    Per questo gdl anch'io, come tutti, ho espresso due voti. Va bene così. Ma continuo a ribadire che togliere il veto dei due voti non sarebbe male Avere la libertà di votarne uno o più di uno non significa andare per forza in pareggio. Si potrebbe almeno provare per un prossimo gdl e vedere come va. .
    Ciao
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  15. #15
    Senior Member L'avatar di Baudin
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    E’ vero che ci sono due voti disponibili, ma uno va per coerenza al libro proposto (nel mio caso Bufalino), quindi il voto libero si riduce ad uno solo. In questo GDL mi è piaciuta la proposta su Calvino e l’ho votata, ma vedere il grande Verga con un solo voto mi ha fatto sentire in colpa, Calvino-Verga non vale 6 a 1 e con il voto multiplo Calvino avrebbe comunque vinto ma Verga non sarebbe rimasto a 1. Lo stesso vale per altri. Il voto multiplo non toglie selettività, infatti è usato in altri forum senza problemi, ma dona dignità alle scelte.
    Per amore e rispetto potrei finire con lo sviluppare una sindrome pseudo-bartlebyana per il voto.

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