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Discussione: Requiem - Antonio Tabucchi

          
  1. #1
    Senior Member L'avatar di Baudin
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    Requiem - Antonio Tabucchi



    Dalla quarta di copertina:
    "Un vagabondaggio, un'allucinazione, uno scongiuro.
    Un requiem che è un congedo dai fantasmi di una donna, di un padre,
    di un amico, di un poeta, di una casa , di una città.

    In uno stato a metà tra la coscienza e l'incoscienza, l'esperienza del reale e la percezione del sogno, un uomo si trova a mezzogiorno, senza sapersi spiegare come, nella Lisbona deserta e torrida dell'ultima domenica di luglio. Sa di avere delle azioni da compiere, soprattutto l'incontro con un personaggio illustre e scomparso, ma non ha idea di come compierle. Si affida così al flusso del caso e seguendo le libere associazioni dell'inconscio si trova a seguire un percorso che lo porta a ricordare (a vivere il ricordo nell'attualità di quella giornata) alcune tappe fondamentali della sua vita, spingendolo a cercare di sciogliere i nodi irrisolti all'origine del suo stato allucinatorio. Il romanzo è stato scritto in portoghese."

    Commento:
    Immergersi nella lettura di Requiem significa per il lettore che ama Tabucchi assaporare alcuni temi fondamentali che permeano la sua opera. E’ un procedere tra realtà e sogno in un percorso interiore in cui i personaggi del presente e del passato danno libero sfogo all’irrazionalità dell’anima e alla razionalità dell’inconscio.
    C’era bisogno dell’amato Portogallo per riuscire a sviscerarsi definitivamente. L’omaggio di Tabucchi al paese adottivo è la continuazione del suo viaggio interiore , già introdotto con Notturno indiano e approfondito in un percorso, secondo me, solo apparentemente casuale, ma in realtà finalizzato ad affrontare situazioni e personaggi del proprio vissuto ricorrenti nella sua vita e nelle sue storie.
    Il requiem personale di Tabucchi è quindi un divenire, quasi un passaggio obbligato verso il futuro, in cui si riconosce il bisogno non solo di chiudere semplicemente con i nodi del passato, ma di renderli sogni (non incubi o angosce) con l’aiuto di una realtà tutta personale, immersa nella bellezza e nell’essenza del Portogallo, di cui si sente parte integrante.

    Alla fine tutto ciò avviene, consapevolmente, nello stile dell’Autore, della sua anima latina che ha imparato a dialogare con il suo inconscio.

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  3. #2
    Member L'avatar di donnadelfaro
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    Mi prometto senz'altro di leggerlo perché di questo autore ho amato tantissimo il libro "Sostiene Pereira", lettura che mi ha fatto considerare Tabucchi come un grande della narrativa italiana.

  4. #3
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    La scrittura di Tabucchi è come la seta, morbida ti trascina nella sua bellezza. Requiem racconta di un sogno guidato dalla coscienza logica(?) del protagonista che lo porta ad incontri improbabili e strani (come il drogato od il suonatore), ed incontri più intimi (come il padre e l'amore perduto).
    Personalmente ho preferito "Sostiene Pereira", comunque consigliato.


    P.S.: Tabucchi ha il pallino del cibo! Ogni suo libro è pieno di cose buone e ne descrive la ricerca da parte dei protagonisti in un modo che fa venire una voglia pazza di mangiare proprio quel piatto!
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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