Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attese.



Capita spesso di discutere d'arte. Spesso con persone comuni. ma talvolta anche con persone anche colte, socialmente aperte e impegnate in associazioni culturali. Eppure quando mi trovo nella posizione di difendere il valore artistico delle opere figurative e plastiche prodotte dopo gli anni Trenta, invariabilmente le porte del dialogo estetico si chiudono: chi taglia corto dicendo che "quella roba moderna è tutta una gran schifezza", c'è chi si scusa accampando una pretesa ignoranza, chi fugge di soppiatto, chi cambia brutalmente discorso e ricorda all'improvviso che è di vitale importanza scegliere il colore delle tende... insomma è come se l'arte si fosse fermata agli impressionisti e dopo sia arrivato il diluvio portando via qualunque estetica, qualunque dignità culturale e creativa.

Io mi opponco. Per me Duchamp, Fontana, Klein, Tinguely ... sono artisti geniali del loro tempo e hanno magistralmente espresso l'estetica a loro contemporanea, spesso precorrendo i tempi e interpretando con la loro sensibilità desideri, passioni prospettive, aspettative, ma anche paure, ossessioni e nevrosi del nostro tempo.

Insomma perché l'arte contemporanea disgusta e spaventa? e qual è il ruolo dell'arte oggi?

Ditemi la vostra.