La parola s’inganna sulla carta
come s’inganna nei miraggi l’oasi
e più che libere folgorazioni
ci raccomanda un canto prigioniero


può essere senz’altro un artificio
talismano proposto dalle lingue
o l’allerta con un filo di voce
come punto di fuga o di chiusura


la parola interrompe / non vegeta
converte la memoria in un tatuaggio
come avvoltoio sorvola lo spazio
e s’infila in preghiere e bestemmie


come chiusa virtuale dei silenzi
o valletto della natura
o salvacondotto del malinteso
è un misto di tanti sì e no


se si scheggia o si spezza la parola
nessuno può riparare le sue sillabe
con la parola rimaniamo muti
dato che tutto ci resta da dire.


Mario Benedetti