Vedo nel "Diario di bordo" che molti di noi fanno riferimenti più o meno espliciti alle prossime elezioni, così ho deciso di rompere questa sorta di tabù non scritto per cui non abbiamo mai trattato l'argomento in modo esplicito, dato che penso che in un normale consesso di persone civili non ci dovrebbero essere problemi di sorta ad affrontare qualsiasi argomento ... sperando di non stare innescando una bomba a orologeria.

Parto da una considerazione sugli ultimi 18 anni di politica italiana che ha avuto, secondo me, la principale pecca di essere stato un periodo di totale immobilismo socio-politico, di fatto abbiamo avuto non so quanti governi con non so quanti personaggi alla guida (anche se poi alla fin fine son sempre i medesimi) e, mentre il mondo è andato, bene o male avanti, noi siamo rimasti fermi a una struttura sociale vecchia di trent'anni.

Detto questo è abbastanza scontato che io consideri maggiormente responsabile di tutto lo sfascio l'intramontabile ( ) mister B. anche se i suoi cosiddetti oppositori non si sono certo fatti venire l'esaurimento nervoso da superlavoro. Nella mia personale valutazione l'unico governo di questo periodo che abbia fatto qualcosa di concreto (non giudico se in bene o in male) è stato il primo governo Prodi almeno fino a quando non c'è stato quel ridicolo golpe da sinistra al cui confronto il correntismo democristiano sembra il gioco dell'oca.

La conclusione rispetto a queste considerazioni è che penso che questo Paese abbia bisogno soprattutto di un governo nel senso che ha bisogno che qualcuno ne prenda seriamente le redini e ne rimetta in moto le funzioni principali, prima che l'Italia diventi (se non lo è già) una specie di Albania governata, di fatto, dalle mafie con una classe politica necessaria solo a darle una parvenza di Nazione. In questo senso sarei perfino disposto a non fare distinzioni fra Desta e Sinistra purché il Paese abbia una guida stabile e credibile per un'intera legislatura, nel caso della Destra credo che sarebbe auspicabile una compagine degna delle migliori tradizioni liberali europee opportunamente depurata da personaggi meno che impresentabili mentre io, visti i principi su cui baso le mie scelte di vita farò cadere il mio voto nel campo progressista seguendo la logica (a volte aberrante ma stavolta necessaria) del "voto utile".

A voi la parola