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Discussione: La poesia della quotidianità

          
  1. #91
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    IL PANE

    Ogni volta ti induce in tentazione di diventare un signore
    Che si nutre con le briciole sotto la tavola del servitore.
    Ti invita a fargli male, di accoltellarlo, di tagliarlo
    In pezzi, di consumare ancora caldo il suo corpo.
    Senza pudore ti si mostra nudo come alla creazione.
    È un perverso. Ti provoca con la sua sobrietà.
    Ma tu gli dai e ti concedi a lui incessantemente. E
    Ogni mattina e ogni sera ripeti il farinoso gioco.
    Ti ha creato come l'inceneritore della sua colpa. Quando ti
    Sazia, alzi subito la voce affermando di avere ancora più fame.
    Sì, sì, ti ama, per questo anche adesso accoglie in sé il tuo coltello.
    Sa che tutte le sue ferite si riducono in briciole tra le tue mani.

    Aleš Šteger
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  2. #92
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    IL RAGAZZO SELVAGGIO

    All’ultimo banco in classe un ribelle
    Vede la lingua rossa dell’autunno
    Leccare il vetro. Colerà del sangue
    Nel vicolo dove rotolano le arance.

    Un libro aperto vola con fruscio d’ali.
    Il dito nell’inchiostro disegna mostri
    Sul legno scuro dove sono incisi
    Nomi d’allievi addormentati nel tempo.

    Una cancellatura lo acquieta appena
    Perché vede i gridi verdi d’erbe folli.
    Vagabonda in se stesso, poi si dedica
    Alle gesta dell’imperatore cosmonauta.

    Si tinge una guancia d’inchiostro malva
    E lo raggiungono le tribù indiane.
    Questo inventore d’altre cosmogonie
    Sarà costretto ad amare la sua vita.

    Qual è la parola che strappa le labbra
    E fa esplodere le lodi perdute?
    Primavera, Primavera... ripete il barbaro,
    Primavera, Primavera, come chi chiama una tigre.

    Nessuno risponde. Una volta vincitore
    Era chi portava il cappello d’asino,
    Masticando gomma e sognando vendette
    Nell’angolo fiorito di ragnatele.

    Scricchiola la pagina al ritmo dei dettati.
    Stanco di balbettare vecchie mongolfiere,
    Il ragazzo vola sulla città
    Per bruciarsi le ali al sole.

    Robert Sabatier
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  3. #93
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    Canzone della mela


    Cielo della sera in miniatura:
    giallo, verde, rosso,
    con una stella di zucchero
    e nuvolette di raso,


    mela di seno duro
    con nevi morbide al tatto,
    fiumi dolci al gusto,
    cieli fini per l’olfatto.


    Simbolo della conoscenza.
    Portatrice di un messaggio superiore:
    La legge della gravitazione
    o quella del sesso innamorato.


    Ricordo del paradiso
    è la mela nelle nostre mani.
    Un minuscolo cielo: nel suo tornio
    un angelo di profumo sta volando.


    Jorge Carrera Andrade
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  4. #94
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    Bisogna fare attenzione


    C’è un po' di terra sul davanzale,
    una manciata di polvere secca.
    Non si capisce da dove sia caduta,
    se siano fiori di ruggine o le magre
    feci di un uccello.
    Ho deciso di lasciarla lì e che sia il caso
    a spazzarla via dopo averla portata.
    Ma ho pensato freddamente che nulla
    accade se proprio non deve.
    Bisogna fare attenzione a queste cose
    che diventano idee di cose: una finestra
    aperta sul cielo di novembre,
    i moti dell’aria in su e in giù,
    che finiscono in polvere.


    Paolo Lanaro
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  5. #95
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    Poesia e monnezza n° 2


    Mia nonna coltivava viole e basilico
    accudiva i polli e i vitelli nella stalla
    parlava con l’asino che scappava
    scalciando e trascurando
    tutti quelli che volevano acchiapparlo.
    Lei lo chiamava, lo chiamava col suo nome
    quello che ormai riconosceva al primo fiato.
    Ogni volta dopo il viaggio dal campo o al campo santo
    lei lo ringraziava staccandogli il carretto dalla schiena.


    Non spendeva parole mia nonna
    le sue sillabe erano semi da spargere nell’orto
    il latte il pane la farina il burro ricotta e
    conserva ogni giorno da curare
    da governare tutto il regno di dio e tutto dentro una mano
    vecchissima e leggera. Non c’era cosa che lei non amasse
    non rispettasse: una gemma di filo, un tutolo di frumento
    un legnetto, un rocchetto, una tazza sbeccata
    un bottone in madreperla e quell’altro fatto a fiocco di metallo.
    Li conservo in una scatola di latta con il proposito
    fermo e sicuro di donarli a mia figlia: il nostro piccolo tesoro.
    E la monnezza: era un reame dove d’inverno prendevano vita i pomi: d’oro, lucenti del sangue di mia nonna
    che intanto invecchiava: si facevano muffe i suoi capelli
    muschi le mani incolte eppure
    non c’è cosa che dentro la mia bocca
    non sia intera la sua lingua.




    Fernanda Ferraresso
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  6. #96
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    INCONTRO IN ASCENSORE

    Entrammo nella cabina ed eravamo lì solo noi due.
    Ci guardavamo senza fare altro.
    Due vite, un istante, la pienezza, la felicità...
    Al quinto piano lei scese e io, che continuavo a salire,
    compresi che non l’avrei più rivista,
    che era un incontro di una volta per sempre
    e che, anche se l’avessi seguita, l’avrei fatto come un morto,
    e che, se lei si fosse voltata verso di me,
    avrebbe potuto farlo solo da un altro mondo.

    VLADIMÍR HOLAN
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  7. #97
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    Mi fermo un momento a guardare

    Non correre. Fermati. E guarda.
    Guarda con un solo colpo dell’occhio
    la formica vicino alla ruota dell’auto veloce
    che trascina adagio adagio un chicco di pane
    e così cura paziente il suo inverno.
    Guarda. Fermati. Non correre.
    Tira il freno alza il pedale
    abbassa la serranda dell’inferno.
    Guarda nel campo fra il grano
    lento e bianco il fumo di un camino
    con la vecchia casa vicina al grande noce.
    Non correre veloce. Guarda ancora.
    Almeno per un momento.
    Guarda il bambino che passa tenendo la madre per mano
    il colore dei muri delle case
    le nuvole in un cielo solitario e saggio
    le ragazze che transitano in un raggio di sole
    il volto con le vene di mille anni
    di una donna o di un uomo venuti come Ulisse dal mare.
    Fermati. Per un momento. Prima di andare.
    Ascoltiamo le grida d’amore
    o le grida d’aiuto
    il tempo trascinato nella polvere del mondo
    se ti fermi e ascolti non sarai mai perduto.

    Roberto Roversi
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  8. #98
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    Marmellata inglese


    Sulla credenza, nel vasetto, mi guarda
    dolce e aspra al contempo, lucida e ambigua,
    preparata secondo la ricetta
    - raccolti i semi, tagliate le scorze ... -
    per il piacere opprimente di avvolgervi le labbra
    nel mutevole scorrere dei giorni.


    Maria Victoria Atencia
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  9. #99
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    IL MATTINO


    Di mattina
    Alle 5
    La secca
    Eco metallica
    Dopo che i camion carichi
    Hanno fatto a pezzi le porte del sonno.
    E l’«addio» finale al giorno prima
    E gli ultimi passi sulle piastrelle umide
    E la tua ultima lettera
    Nel quaderno di aritmetica della tua infanzia
    Come la griglia della finestrella
    Che fa salire il corteo del gioioso sole
    Del mattino con nere linee perpendicolari.

    MANOLIS ANAGNOSTAKIS

    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  10. #100
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    Mattino


    grigiastro e secco. Ad una sporca corda
    vinto è un cavallo - e non sa più se c'era
    verde sui prati. Un ragazzino piscia
    contro un albero magro - e corre via.

    Il malato moriva. Per la strada
    un ciclista batteva contro un uomo.
    Cadevano i biscotti. Li mangiava
    ugualmente un ragazzo - e poi correva.



    Sandro Penna
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  11. #101
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    La posto qui, perchè quotidiana è la paura..

    Paura

    Paura di vedere la macchina della polizia fermarsi davanti casa.
    Paura di addormentarsi la notte.
    Paura di non addormentarsi.
    Paura del ritorno del passato.
    Paura del presente che fugge.
    Paura del telefono che squilla nel cuore della notte.
    Paura delle tempeste elettriche.
    Paura della signora delle pulizie con un neo sul viso!
    Paura dei cani che mi hanno detto che non mordono.
    Paura dell’ansia!
    Paura di dover identificare il cadavere di un amico.
    Paura di finire i soldi.
    Paura di averne troppi, anche se a questo non ci crederanno mai.
    Paura dei risultati dei test psicologici.
    Paura di essere in ritardo e paura di arrivare prima degli altri.
    Paura della calligrafia dei miei figli sulle buste.
    Paura che muoiano prima di me e che mi sentirò in colpa.
    Paura di dover vivere con mia madre anziana, anziano anch’io.
    Paura della confusione.
    Paura che questo giorno finisca su una brutta nota.
    Paura di svegliarmi e scoprire che te ne sei andata.
    Paura di non amare o di non amare abbastanza.
    Paura che quel che amo risulterà letale per quelli che amo.
    Paura della morte.
    Paura di vivere troppo.
    Paura della morte.
    L’ho già detta.

    Raymond Carver
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  12. #102
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    Ode alla ciabatta


    Sposta con un piede i sassi.

    Da qui a lì. Per niente.

    Si guarda la ciabatta.

    Fermo sui suoi passi.

    Deve avere vent'anni lei, bianca
    di plastica lisa
    e quell'altra sua sodale di sempre.
    Stavano da anni nello stesso angolo di casa.

    Gli viene un quello, devono
    essere di suo padre

    ma lui non l'ha mai visto spostare i sassi
    da un punto all'altro del mondo
    nella strada secondaria di Pinarella -

    suo padre lavorava molto, un uomo
    è il suo lavoro, diceva

    la voce diventava bassa, bella

    e no, non l'aveva
    mai visto. O forse una sera
    sullo stradino, in canottiera
    non gli vedeva i piedi, eppure sembrava
    lentamente ballare

    non gli vedeva gli occhi

    erano bassi
    come le barche quando stanno
    rovesciate sulla spiaggia.

    Le ciabatte non sono male
    anche se sono passate di moda
    direi irrimediabilmente,
    per il materiale, la foggia.

    Ma non le butterà,
    per spostare i sassi
    e fare altre cose inutili
    sono davvero le migliori

    a volte poi son le ciabatte
    che fan ballare i cuori.


    Davide Rondoni
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  13. #103
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    La farfalla nella corriera


    Nella corriera
    vola
    una farfalla.


    Sarà entrata dalla portiera
    quando l’abbiamo aperta a qualche fermata.
    La corriera ha finestrini che non si aprono
    e corre a tutta velocità
    a 120 chilometri l’ora.


    La farfalla crede di volare in un giardino,
    ma in realtà sta viaggiando sull’espresso
    per Pusan.


    E io da quando
    sto viaggiando verso la meta
    su un espresso chiamato
    tempo?


    So che la farfalla
    se si apre la portiera, troverà fiori.
    E io? Io che cosa troverò alla fine?
    Viaggio con la farfalla.


    Hwang Kem Chan
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  14. #104
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    Affascinata dalla praticità


    Affascinata dalla praticità osservai un
    uomo usuale senza curve portare lievemente un materasso
    rosa sulle spalle, mentre ridendo come pulcinella ricordavo
    che v'eri. E non finì male la serata, se non che tu esistevi
    oltre ogni riflessione, e fuori d'ogni previsione. Tornata
    a casa dopo tante e tante insegne luminose v'eri ancora
    e ancora e ancora. Ancorata a te la tua immagine in me
    non si disfa, tu la proteggi: I'immagine che disfaceva
    giornate e giornate e giornate ritornava con te, senza di
    te per te nella solitudine di questa primavera che gal-
    leggia in pieno inverno, la mia anima!


    Amelia Rosselli
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  15. #105
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    il vino


    rosso all’occhio/dolcezza al bevitore/
    il suo corpo arde in Spagna/
    il suo aroma tocca l’India/
    langue nella caraffa/attende
    di scioglierti la bocca/di illuminarti il palato/
    di celebrare un mistero nella tua testa/
    il disgraziato che ha ancora cuore/
    sangue nel cuore/mescolato
    a lacrime/solleva
    la caraffa/proibisce le pene
    col sangue di un popolo di grappoli/
    gira la caraffa/passa
    da una mano al calore di altra mano/
    come se ogni amico
    lustrasse una faccia del diamante/


    Juan Gelman
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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