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Discussione: La poesia della quotidianità

          
  1. #76
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    SCACCHI

    Dice: – Gli scacchi hanno regole certe.
    Il re è legato mani e piedi,
    è la regina che fa e disfà a suo piacimento.
    Io preferisco la vita diagonale del pedone.
    Negli scacchi non muore di rabbia il cavallo,
    non c’è una rivolta di pedoni
    né è possibile la follia passeggera
    di un alfiere che uccide i suoi o se stesso
    per disperazione o per amore.
    E così accade che i pezzi rispondono
    a un disegno esterno, alla mano che li muove.
    Umano è soltanto l’arrocco,
    il nascondersi quando fuggire non è possibile.
    Che sarebbe dei pezzi, se fossero liberi?

    MARTÍN LÓPEZ-VEGA
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  2. #77
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    Bianco il nostro letto
    di giorno
    e calmo e teso
    somiglia a un grande mare
    che lieve la schiuma luccicante
    appena increspa.
    Bianco morbido e immobile
    come un monte innevato
    dignitoso e altero come
    un ghiacciaio distante
    che attende la conquista
    e sfiora il sole.


    Paola Roman
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  3. #78
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    Il mio amante


    E ora parlerò del mio amante, che rimarrà senza nome.
    Perché a 49 anni sa fare il rumore di cinque diversi tipi
    di camion che cambiano le marce in salita.
    Perché a volte lo fa sulle scale del posto dove lavora.
    Perché poi si vergogna quando gli altri lo sentono.
    Perché sa anche imitare almeno tre tipi diversi di treni.
    Perché questi includono: la metropolitana di Londra,
    il treno a vapore e il trenino elettrico
    delle Ferrovie Meridionali.
    Perché tifa per il Tottenham Hotspur con gioiosa
    e immutabile devozione.
    Perché odia l’Arsenal, i cui tifosi sono rozzi e incivili.
    Perché spiega che gli Spurs sono magici, mentre l’Arsenal
    è noioso e sta sempre in difesa.
    Perché io non ne sapevo niente fino a sei mesi fa,
    e non mi curavo di saperlo.
    Perché ora tutto questo mi affascina.
    Perché lui si esibisce per gradi, dieci.
    Perché, primo, si presenta come una persona gentile,
    seria e mentalmente libera.
    Perché, secondo, affronta molti pranzi, discutendo a tavola
    della vita e dell’amore senza mai nominare il calcio.
    Perché, terzo, sta attento a non rivelare quanto detesti
    avere la peggio in una discussione.
    Perché, quarto, parla delle donne del suo passato,
    riconoscendo che in parte è stata colpa sua.
    Perché, quinto, è talmente ragionevole che tendi a dubitarne.
    Perché, sesto, si autoinvita per un drink una sera.
    Perché, settimo, in due vi scolate due bottiglie di vino.
    Perché, ottavo, si ferma per la notte.
    Perché, nono, non vedi l’ora di rivederlo.
    Perché, decimo, non si fa vivo per giorni.
    Perché avendo raggiunto lo scopo ritorna ai suoi interessi.
    Perché non salterà nemmeno un’ora del corso serale
    o una sola prova di coro a causa di una donna.
    Perché è quasi sempre fuori casa.
    Perché non riesci nemmeno a trovarlo al telefono.
    Perché è il tipo d’uomo che da generazioni fa impazzire
    le donne.
    Perché, è triste ammetterlo, questo pensiero non basta
    a farti rinsavire.
    Perché è affascinante.
    Perché è buono con gli animali e coi bambini.
    Perché la sua voce è rassicurante e sexy allo stesso tempo.
    Perché guida una vecchissima Vauxhall Astra station wagon.
    Perché va a 130 sull’autostrada.
    Perché quando lo supplico di rallentare dice: “Non intendo
    andare più piano di così”.
    Perché è convinto di conoscere le strade meglio di chiunque
    altro sulla terra.
    Perché non insiste per avere consigli dai suoi passeggeri.
    Perché se mai dovesse perdersi sarebbe un bell’inferno.
    Perché qualche volta mi fa dormire dalla parte sbagliata
    del mio letto.
    Perché non puoi dargli ordini.
    Perché ha questa dote, che gli sta bene mangiare
    i bastoncini di pesce surgelati o il cibo cinese già pronto
    o prepararsi la cena da solo.
    Perché sa come cucino ed è realista.
    Perché mi prepara tazze di cacao densissimo con le bollicine.
    Perché beve e fuma almeno quanto me.
    Perché è ossessionato dal sesso.
    Perché non direbbe mai che è sopravvalutato.
    Perché è cresciuto prima della società permissiva
    e si ricorda della sua adolescenza.
    Perché non insiste nel ripetere che è sano e naturale,
    né mi chiede cosa vorrei che facesse.
    Perché ha alcune idee tutte sue.
    Perché non è mai stato capace di dormire a lungo
    e la notte parla con me fino a tardi.
    Perché ci logoriamo a vicenda con la nostra insonnia.
    Perché mi fa sentire come una lampadina che non può
    spegnersi da sola.
    Perché ispira una poesia dopo l’altra.
    Perché è pulito e ordinato ma non si preoccupa
    troppo del suo aspetto.
    Perché permette al barbiere di tagliargli i capelli troppo corti
    e per due settimane va in giro che sembra un carcerato.
    Perché quando metto una collana e gli chiedo se
    mi sta bene risponde: “Sì, se No vuol dire provarne altre tre”.
    Perché è rimasto scioccato quando i compagni di squadra
    più giovani hanno cominciato a usare il talco negli spogliatoi.
    Perché la sua mascolinità vecchio stile è per me
    fonte di continuo divertimento.
    Perché la cosa lo rende perplesso.


    Wendy Cope
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  4. #79
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    Lo specchio

    Che oggetto triste
    hanno inventato gli uomini!
    Chiunque si specchia
    sta di fronte a se stesso
    e chi pone la domanda
    è, al tempo stesso, l’interrogato.
    Per entrare più a fondo
    l’uomo deve fare il contrario,
    allontanarsi.

    Kikuo Takano
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  5. #80
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    Set

    battuta
    rete

    battuta
    tic toc tic toc
    fuori

    battuta
    tic toc tic toc
    punto

    battuta
    tic toc tic toc
    parità

    battuta
    tic toc tic toc
    vantaggio

    battuta
    tic toc tic toc

    la pallina scandisce inesorabile
    la propria vittoria

    sguardi inebetiti perseverano
    a seguire la danza

    tic toc tic toc

    Marco Saya

    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  6. #81
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    UNA PENNA VERDE

    Semplicemente sento scorrere la vita
    mentre l’uomo solo in treno
    accanto a me è intento alle parole crociate
    e pensa forse a un gatto che l’aspetta a casa
    grigio e prepotente, e ha solo lui, e un cappotto
    dimesso, stanco di portarlo in giro sui treni,
    solo e con quell’idea del gatto nella testa.
    C’è anche un sole molto violento, un sole di gennaio
    che un po’ ci riscalda e un po’ ci ubriaca
    e io ho una penna verde e aspettiamo la partenza per Matera.

    Paolo Polvani
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  7. #82
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    Equilibri

    La cisterna sprizzava bagliori d'argento.
    L'operaio in tuta arancione ne accarezzava la pelle
    con la leggerezza di un equilibrista.

    Ai suoi piedi l'orizzonte
    manifestava sottomissione e aderenza.

    Il cielo era un manifesto
    sulle profondità di ottobre.

    L'operaio frugava, rovistava
    tra gli attrezzi.
    Cercava l'obbedienza di una vite, la cieca
    fedeltà di un bullone.
    Confrontava certi spessori, borbottava.

    L'arancio della tuta si spostava
    lungo il perimetro della cisterna.

    Ottobre era un cielo di invincibile bellezza.

    L'operaio sulla piattaforma rimestava
    e riponeva, malediceva, forse
    era felice.


    Paolo Polvani
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  8. #83
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    Ieri


    Ieri è stato mercoledì tutta la mattina.
    Nel pomeriggio è cambiato:
    era quasi un lunedì,
    la tristezza ha invaso i cuori
    e c’è stato un chiaro
    moto di panico verso i
    tram
    che portano i bagnanti al fiume.


    Intorno alle sette ha attraversato il cielo
    un lento aeroplanino, e neppure i bambini
    sono rimasti a guardarlo.
    Si è spaccato
    il freddo,
    qualcuno è sceso in strada con il cappello,
    ieri, e tutto il giorno
    è stato uguale,
    vedi,
    che divertimento,
    ieri e ancora ieri e così fino ad ora,
    mentre andava di continuo per le vie
    gente sconosciuta,
    o dentro casa a fare merenda
    pane e caffelatte, che
    allegria!
    La sera è scesa prontamente e si sono incendiate
    calde luci gialle,
    e nulla ha potuto
    impedire che infine albeggiasse
    il giorno di oggi,
    così simile
    ma
    così diverso per luce e profumo!


    Per questo,
    perché è come dico io,
    lasciatemi parlare
    di ieri, una volta ancora
    di ieri: il giorno
    unico che nessuno mai
    tornerà a vedere sopra la terra.


    Ángel González
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  9. #84
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    Aubade

    Se vivessi nella casa di fronte a me
    e se fossi seduto al buio
    sul bordo del letto
    alle cinque del mattino,
    mi potrei chiedere che cosa ci fa
    la luce accesa nel mio studio a quest’ora,
    eppure eccomi alla mia scrivania
    nel mio studio a chiedermi la stessa identica cosa.
    So che non dovevo alzarmi così presto
    per aprire con un coltellino
    i pacchi di giornali all’edicola
    come potrebbe pensare l’uomo della casa di fronte.
    È ovvio che non sono un agricoltore o un lattaio.
    E non sono l’uomo della casa di fronte
    che siede al buio perché sonno
    è sua madre e lui è uno dei suoi tanti orfani.
    Forse sono sveglio solo per ascoltare
    il tenue stridulo tintinnio,
    del tungsteno nell’unica lampadina
    che ha lo stesso suono del fruscio degli alberi.
    O il mio compito è solo quello di stare seduto immobile
    come il bicchiere d’acqua sul comodino
    dell’uomo della casa di fronte,
    immobile con la fotografia di mia moglie in cornice?
    Ma ecco il primo uccello che consegna il suo canto,
    ed ecco il motivo del mio essere in piedi:
    per catturare la canzone di tre note di quell’uccello
    e aspettare ora assieme a lui una risposta.

    Billy Collins
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  10. #85
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    Certi giorni

    Certi giorni
    metto la gente
    al loro posto a tavola,
    piego loro le gambe alle ginocchia,
    se le ginocchia sono snodate,
    li sistemo nelle loro sedie di legno piccoline.

    Tutto il pomeriggio si guardano fisso
    l’uomo col vestito marrone,
    la donna col vestito blu,
    perfettamente immobili,
    perfettamente composti.

    Ma in altri giorni sono io quello
    che viene preso per le costole
    e sistemato nel soggiorno di una casa delle bambole
    a sedere insieme agli altri al tavolo da pranzo.

    Molto divertente,
    ma a te piacerebbe
    non sapere se il giorno dopo
    lo passerai camminando a grandi passi, come un dio vigoroso
    con le spalle tra le nuvole,
    o seduto laggiù tra la carta da parati
    a fissare dritto avanti a te
    con la tua piccola faccia di plastica?


    Billy Collins
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  11. #86
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    Il primo sogno

    Il vento girovaga attorno alla casa stanotte
    e mentre mi appoggio alla soglia del sonno
    inizio a pensare alla prima persona che mai abbia sognato,
    come dev’essere sembrata tranquilla, il mattino dopo

    mentre gli altri se ne stavano attorno al fuoco
    con addosso pelli di animali
    parlando tra di loro solo con le vocali,
    perché questo certo accadde molto prima dell’invenzione delle consonanti.

    L’uomo, forse, se ne è andato da solo per sedersi
    su una pietra a guardare la foschia di un lago
    mentre cercava di spiegarsi cos’era successo,
    come era andato da qualche parte senza andarci,

    come aveva steso le braccia attorno al collo
    di una belva che gli altri potevano toccare
    solo dopo averla uccisa con le pietre,
    come aveva sentito il suo respiro sul suo collo nudo.

    D’altro canto, il primo sogno potrebbe averlo fatto
    una donna, anche se si sarebbe comportata,
    immagino, più o meno allo stesso modo,
    allontanandosi per stare da sola vicino all’acqua,

    tranne che la curva delle sue giovani spalle
    e l’oscillare del suo capo chino
    l’avrebbero fatta apparire terribilmente sola,
    e se tu fossi stato lì, a vedere la scena,

    avresti forse finito per essere la prima persona
    che si sia mai innamorata della tristezza di un’altra.

    Billy Collins
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  12. #87
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    Conchiglie

    Eternamente giace e splende piano
    sotto l'enormi tempestose ondate
    e sotto le minute onde beate
    che il Greco antico un tempo ha nominato
    crespe di risa.
    Ascolta,: la conchiglia iridescente
    canta nel mare, al più profondo.
    Eternamente giace, e canta silenziosa.

    Katherine Mansfield


    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  13. #88
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    IL GATTO

    Il gatto è un animale che ha due zampe davanti,
    due zampe dietro,
    due zampe sul lato sinistro e
    due zampe sul lato destro.
    Le zampe davanti gli servono per correre
    le zampe dietro gli servono per frenare.
    Il gatto ha una coda che segue il corpo. Essa finisce
    improvvisamente.
    Egli ha dei peli sotto il naso,
    rigidi come fili di ferro. E’ per questo che egli è
    dell’ordine dei “Filini”.
    Ogni tanto il gatto desidera avere dei piccoli.
    Allora li fa: è in quel momento che diventa una gatta.

    Compito di un bambino di 9 anni,
    pubblicato su “Le Figaro” il 6 maggio 1952
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  14. #89
    Master Member L'avatar di daniela
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    IL GATTO

    Il gatto è un animale che ha due zampe davanti,
    due zampe dietro,
    due zampe sul lato sinistro e
    due zampe sul lato destro.
    Le zampe davanti gli servono per correre
    le zampe dietro gli servono per frenare.
    Il gatto ha una coda che segue il corpo. Essa finisce
    improvvisamente.
    Egli ha dei peli sotto il naso,
    rigidi come fili di ferro. E’ per questo che egli è
    dell’ordine dei “Filini”.
    Ogni tanto il gatto desidera avere dei piccoli.
    Allora li fa: è in quel momento che diventa una gatta.

    Compito di un bambino di 9 anni,
    pubblicato su “Le Figaro” il 6 maggio 1952
    che bella! Se non è Poesia questa....
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  15. #90
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    Le Golose


    Io sono innamorato di tutte le signore
    che mangiano le paste nelle confetterie.


    Signore e signorine -
    le dita senza guanto -
    scelgon la pasta. Quanto
    ritornano bambine!


    Perché nïun le veda,
    volgon le spalle, in fretta,
    sollevan la veletta,
    divorano la preda.


    C'è quella che s'informa
    pensosa della scelta;
    quella che toglie svelta,
    né cura tinta e forma.


    L'una, pur mentre inghiotte,
    già pensa al dopo, al poi;
    e domina i vassoi
    con le pupille ghiotte.


    un'altra - il dolce crebbe -
    muove le disperate
    bianchissime al giulebbe
    dita confetturate!


    Un'altra, con bell'arte,
    sugge la punta estrema:
    invano! ché la crema
    esce dall'altra parte!


    L'una, senz'abbadare
    a giovine che adocchi,
    divora in pace. Gli occhi
    altra solleva, e pare


    sugga, in supremo annunzio,
    non crema e cioccolatte,
    ma superliquefatte
    parole del D'Annunzio.


    Fra questi aromi acuti,
    strani, commisti troppo
    di cedro, di sciroppo,
    di creme, di velluti,


    di essenze parigine,
    di mammole, di chiome:
    oh! le signore come
    ritornano bambine!


    Perché non m'è concesso -
    o legge inopportuna! -
    il farmivi da presso,
    baciarvi ad una ad una,


    o belle bocche intatte
    di giovani signore,
    baciarvi nel sapore
    di crema e cioccolatte?


    Io sono innamorato di tutte le signore
    che mangiano le paste nelle confetterie.


    Guido Gozzano
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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