MI PROVO I TRUCCHI ALLA RINASCENTE
ammiro imbambolata i manichini
faccio pensieri suicidi al quinto piano:
mi chiama forte la vertigine del niente
verso l’abisso-primavera di milano.
Francesca Genti
MI PROVO I TRUCCHI ALLA RINASCENTE
ammiro imbambolata i manichini
faccio pensieri suicidi al quinto piano:
mi chiama forte la vertigine del niente
verso l’abisso-primavera di milano.
Francesca Genti
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
Pasta alla capricciosella
(Aldo Fabrizi)
Provate a fa' 'sto sugo, ch'è un poema:
piselli freschi, oppure surgelati,
calamaretti, funghi "cortivati",
così magnate senz'avè patema.
Pe' fa' li calamari c'è un sistema:
se metteno a pezzetti martajati
nell'ajo e l'ojo e bene rosolati,
so' teneri che pareno 'na crema.
Appresso svaporate un po' de vino;
poi pommidoro, funghi e pisellini
insaporiti cor peperoncino.
Formaggio gnente, a la maniera antica,
fatece bavettine o spaghettini...
Bòn appetito e... Dio ve benedica!
P.S. Non l'ho mai mangiata, ma mi è venuta l'acquolina...
Due cose mi hanno sempre sorpreso: l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini. Bertrand Russell
DALL'ANIMA
È nato nel mio giardino un cespuglio
che fa fiori gialli.
Ogni mattina vado lì per sentire il ronzio
dell'insetteria in festa.
Ci sono ronzii di ogni tipo:
di grossi, di sottili, di apprendisti e di maestri.
È zampa, è ala, è bocca, è becco,
è granello di polvere e polline nel falò del sole.
Sembra che l'alberello chiacchieri.
Adélia Prado
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
Bruco
Tagliato in due col suo frutto
il bruco si torce, precipita
nel piatto, ove un attimo orrendo
sopravvive al suo lutto.
Coperto di bucce, sepolto
fra le dolcezze e gli aromi
che amava in vita, gli accendo
sulla catasta l’incenso
della mia sigaretta.
Morte pulita – ed in fretta.
Ma che ne so della via
che il bruco ha percorso in quell’unico
istante di agonia.
Fernanda Romagnoli
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
Quei fetenti degli uomini
Sono come quei fetenti degli autobus -
li aspetti per circa un anno
e quando alla fine compare un bus
eccone altri due o tre che sbucano.
Mettono la freccia, guardi il lampeggio,
cerchi di leggere la destinazione.
Loro ti offrono un passaggio,
ma tu non hai molto tempo per la decisione.
Se commetti un errore, non puoi far dietrofront.
Salta giù, e starai là a fissare
le macchine e i taxi e i camion,
e i minuti, le ore, i giorni passare.
Wendy Cope
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
Il mondo è un gran bel posto
in cui nascere
se non v'importa che la felicità
non sia sempre così divertente
se non v'importa un po' d’inferno
qua e là
proprio quando tutto va bene
perché anche in paradiso
non è che si canti tutto il tempo
Il mondo è un gran bel posto
in cui nascere
se non v'importa che qualcuno muoia
continuamente
o magari solo di fame
per un po’ di tempo
il che non è poi tanto male se non si tratta di voi Oh il mondo è un gran bel posto
in cui nascere
se non v'importa molto
di qualche cervello perso
su ai posti di comando
o di una bomba o due
di tanto in tanto
sui vostri visi alzati
o di simili contrattempi
cui va soggetta la nostra
società di Gran Marca
con i suoi uomini distinti
e con quelli estinti
e i suoi preti
e altri poliziotti
e le sue svariate segregazioni
e indagini parlamentari
e altre costipazioni
che la nostra sciocca carne eredita Sì il mondo è il posto più bello del mondo
per un sacco di cose come
fare buffonate
e fare l'amore
essere tristi
e cantare canzoni sottovoce avere ispirazioni
e andare in giro
guardando ogni cosa
odorando fiori
e dare pizzicotti alle statue
e persino pensare
e baciare la gente e
fare bambini e portare i pantaloni
e agitare cappelli e
ballare
e andare a nuotare nei fiumi
e fare picnic nel pieno dell'estate
e insomma
“godendosi la vita” Sì ma poi proprio sul più bello di tutto questo
arriva sorridendo l'impresario di pompe funebri.
Lawrence Ferlinghetti
Ultima modifica di Claire; 08-November-2011 a 22:37
Salmo per coloro che escono prima che sia giorno
Il poliziotto di ronda compra le scarpe con
lentezza e attenzione; il caposquadra
compra i guanti con lentezza e attenzione;
essi hanno cura dei loro piedi e delle loro mani;
essi vivono dei loro piedi e delle
loro mani.
Il lattaio non discute mai; lui lavora solo e
nessuno gli parla; la città dorme quando
lui è sul lavoro; posa una bottiglia di latte
su seicento verande e lo chiama il lavoro
d’un giorno; s’arrampica per duecento
scale di legno; due cavalli gli fanno
compagnia; egli non discute mai.
Gli operai delle acciaierie sono fratelli
delle ceneri; essi vuotano dalle loro scarpe
la cenere, dopo il lavoro quotidiano; essi
chiedono alle loro mogli di cucirgli i
pantaloni bruciati sulle ginocchia; i loro
colli e le loro orecchie sono coperti di
sudicio; essi si lavano il collo e le orecchie;
essi sono fratelli delle ceneri.
Carl Sandburg
Ultima modifica di Andrea; 09-November-2011 a 10:44
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
Barbera
Viene la tua bellezza
fra l’armonica e i tavoli
nell’illusoria neve di riviera.
Ma la barbera tinge le tue labbra
e un bacio porta la mia mano
nel segno che tu sai.
E ha il tuo passo, la notte.
Bussana di Sanremo, 5.XII.10
Marco De Carolis
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
L'abbiamo rimpianto a lungo l'infilascarpe
L'abbiamo rimpianto a lungo l'infilascarpe,
il cornetto di latta arrugginito ch'era
sempre con noi. Pareva un'indecenza portare
tra i similori e gli stucchi un tale orrore.
Dev'essere al Danieli che ho scordato
di riporlo in valigia o nel sacchetto.
Hedia la cameriera lo buttò certo
nel Canalazzo. E come avrei potuto
scrivere che cercassero quel pezzaccio di latta?
C'era un prestigio (il nostro) da salvare
e Hedia, la fedele, l'aveva fatto.
Eugenio Montale
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
A Milano i temporali
del mattino vengono
tutti da ovest, dall’acqua
del Ticino, più in là dei Grigioni,
da prati infontanati, rimasti in sole oltre metà
dell’anno, e prima del tuono c’è un ronzìo
che senti una volta su dieci,
e un vetro avverte
come la sua fine: piove,
anche la materia fa pietà,
il gas soffre come il soffocato...
Mario Santagostini
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
LE COSE
Le monete, il bastone, il portachiavi,
la pronta serratura, i tardi appunti
che non potranno leggere i miei scarsi
giorni, le carte da giunco e gli scacchi,
un libro e tra le pagine appassita
la viola, monumento d'una sera
di certo inobliabile e obliata,
il rosso specchio a occidente in cui arde
illusoria un'aurora. Quante cose,
atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi,
ci servono come taciti schiavi,
senza sguardo, stranamente segrete!
Dureranno piú in là del nostro oblio;
non sapran mai che ce ne siamo andati.
JORGE LUIS BORGES
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
Parole povere
Uno, in piedi, conta gli spiccioli sul palmo
l'altro mette il portafoglio nero
nella tasca di dietro dei pantaloni da lavoro.
Una sarchia la terra magra di un orto in salita
la vestaglia a fiori tenui
la sottoveste che si vede quando si piega.
Uno impugna la motosega
e sa di segatura e stelle.
Uno rompe l'aria con il suo grido
perché un tronco gli ha schiacciato il braccio
ha fatto crack come un grosso ramo quando si è spezzato
e io c'ero, ero piccolino.
Uno cade dalla bicicletta legata
e quando si alza ha la manica della giacca strappata
e prova a rincorrerci.
Uno manda via i bambini e le cornacchie
con il fucile caricato a sale.
Uno pieno di muscoli e macchie sulla canottiera
Isolina portami un caffé, dice.
Uno bussa la mattina di Natale
con una scatola di scarpe sottobraccio
aprite, aprite. È arrivato lo zio, è arrivato
zitto zitto dalla Francia, dice, schiamazzando.
Una esce di casa coprendosi un occhio con il palmo
mentre con l'occhio scoperto piange.
Una ride e ha una grande finestra sui denti davanti
anche l'altra ride, ma non ha né finestre né denti davanti.
Una scrive su un involto da salumiere
sono stufa di stare nel mondo di qua, vado in quello di là.
Uno prepara un cartello
da mettere sulla sua catasta nel bosco
non toccarli fatica a farli, c'è scritto in vernice rossa.
Uno prepara una saponetta al tritolo
da mettere sotto la catasta e il cartello di prima
ma io non l'ho visto.
Una dà un calcio a un gatto
e perde la pantofola nel farlo.
Una perde la testa quando viene la sera
dopo una bottiglia di Vov.
Una ha la gobba grande
e trova sempre le monete per strada.
Uno è stato trovato
una notte freddissima d'inverno
le scarpe nella neve
i disegni della neve sul suo petto.
Uno dice qui la notte viene con le montagne all'improvviso
ma d'inverno è bello quando si confondono
l'alto con il basso, il bianco con il blu.
Uno con parole proprie
mette su lì per lì uno sciopero destinato alla disfatta
voi dicete sempre di livorare
ma non dicete mai di venir a tirar paga
ingegnere, ha detto. Ed è già
il ricordo di un ricordare.
Uno legge Topolino
gli piacciono i film di Tarzan e Stanlio e Ollio
e si è fatto in casa una canoa troppo grande
che non passa per la porta.
Uno l'ho ricordato adesso adesso
in questo fioco di luce premuta dal buio
ma non ricordo che faccia abbia.
Uno mi dice a questo punto bisogna mettere
la parola amen
perché questa sarebbe una preghiera, come l'hai fatta tu.
E io dico che mi piace la parola amen
perché sa di preghiera e di pioggia dentro la terra
e di pietà dentro il silenzio
ma io non la metterei la parola amen
perché non ho nessuna pietà di voi
perché ho soltanto i miei occhi nei vostri
e l'allegria dei vinti e una tristezza grande.
Pierluigi Cappello
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
COSTRUIRE UNA CASA
Costruire una casa è come mettere ordine nel mondo
sistemo un mattone lui resta dove lo metto
sono io che scelgo il mattone io che preparo la calce
se potesse che tutto io potessi sistemare
non avrei questa stretta al cuore no
rassetterei il mondo che Dio mi perdoni
perfino meglio di lui.
Vera Lúcia de Oliveira
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
TRASLOCARE
Traslocare fa un effetto goffo,
scatole chiuse, lettere non lette,
libri creduti, appunti persi,
e polvere al posto del respiro.
E quei fiori vogliosi sulle tende
sudice patacche,
colpe d’acciaio mai ammesse. Come si fa a trasferire quel divano?
Chiamalo piuttosto catafalco,
un Gòlgota imbottito di rimpianti
stupido, sgraziato, difettoso.
Non si alza mai in piedi,
non accoglie gli ospiti,
non ha maniere.
Ora di buttarlo.
Helene Paraskeva
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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