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Discussione: La poesia della quotidianità

          
  1. #16
    Senior Member L'avatar di Andrea
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    Re: La poesia della quotidianità

    MI PROVO I TRUCCHI ALLA RINASCENTE

    ammiro imbambolata i manichini
    faccio pensieri suicidi al quinto piano:

    mi chiama forte la vertigine del niente
    verso l’abisso-primavera di milano.

    Francesca Genti
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  2. #17
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    Re: La poesia della quotidianità

    Pasta alla capricciosella
    (Aldo Fabrizi)


    Provate a fa' 'sto sugo, ch'è un poema:

    piselli freschi, oppure surgelati,

    calamaretti, funghi "cortivati",

    così magnate senz'avè patema.

    Pe' fa' li calamari c'è un sistema:

    se metteno a pezzetti martajati

    nell'ajo e l'ojo e bene rosolati,

    so' teneri che pareno 'na crema.

    Appresso svaporate un po' de vino;

    poi pommidoro, funghi e pisellini

    insaporiti cor peperoncino.

    Formaggio gnente, a la maniera antica,

    fatece bavettine o spaghettini...

    Bòn appetito e... Dio ve benedica!

    P.S. Non l'ho mai mangiata, ma mi è venuta l'acquolina...
    Due cose mi hanno sempre sorpreso: l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini. Bertrand Russell

  3. #18
    Master Member L'avatar di daniela
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    Re: La poesia della quotidianità

    DALL'ANIMA

    È nato nel mio giardino un cespuglio
    che fa fiori gialli.
    Ogni mattina vado lì per sentire il ronzio
    dell'insetteria in festa.
    Ci sono ronzii di ogni tipo:
    di grossi, di sottili, di apprendisti e di maestri.
    È zampa, è ala, è bocca, è becco,
    è granello di polvere e polline nel falò del sole.
    Sembra che l'alberello chiacchieri.

    Adélia Prado
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #19
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    Re: La poesia della quotidianità

    Bruco

    Tagliato in due col suo frutto
    il bruco si torce, precipita
    nel piatto, ove un attimo orrendo
    sopravvive al suo lutto.
    Coperto di bucce, sepolto
    fra le dolcezze e gli aromi
    che amava in vita, gli accendo
    sulla catasta l’incenso
    della mia sigaretta.
    Morte pulita – ed in fretta.
    Ma che ne so della via
    che il bruco ha percorso in quell’unico
    istante di agonia.

    Fernanda Romagnoli
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  5. #20
    Senior Member L'avatar di Andrea
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    Quei fetenti degli uomini

    Sono come quei fetenti degli autobus -
    li aspetti per circa un anno
    e quando alla fine compare un bus
    eccone altri due o tre che sbucano.

    Mettono la freccia, guardi il lampeggio,
    cerchi di leggere la destinazione.
    Loro ti offrono un passaggio,
    ma tu non hai molto tempo per la decisione.

    Se commetti un errore, non puoi far dietrofront.
    Salta giù, e starai là a fissare
    le macchine e i taxi e i camion,
    e i minuti, le ore, i giorni passare.

    Wendy Cope
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  6. #21
    Master Member L'avatar di Claire
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    Il mondo è un gran bel posto
    in cui nascere
    se non v'importa che la felicità
    non sia sempre così divertente
    se non v'importa un po' d’inferno
    qua e là
    proprio quando tutto va bene
    perché anche in paradiso

    non è che si canti tutto il tempo
    Il mondo è un gran bel posto
    in cui nascere
    se non v'importa che qualcuno muoia
    continuamente
    o magari solo di fame
    per un po’ di tempo
    il che non è poi tanto male se non si tratta di voi Oh il mondo è un gran bel posto
    in cui nascere
    se non v'importa molto
    di qualche cervello perso
    su ai posti di comando
    o di una bomba o due
    di tanto in tanto
    sui vostri visi alzati
    o di simili contrattempi
    cui va soggetta la nostra
    società di Gran Marca
    con i suoi uomini distinti
    e con quelli estinti
    e i suoi preti
    e altri poliziotti
    e le sue svariate segregazioni
    e indagini parlamentari
    e altre costipazioni
    che la nostra sciocca carne eredita
    Sì il mondo è il posto più bello del mondo
    per un sacco di cose come
    fare buffonate
    e fare l'amore
    essere tristi
    e cantare canzoni sottovoce avere ispirazioni
    e andare in giro
    guardando ogni cosa
    odorando fiori
    e dare pizzicotti alle statue
    e persino pensare
    e baciare la gente e
    fare bambini e portare i pantaloni
    e agitare cappelli e
    ballare
    e andare a nuotare nei fiumi
    e fare picnic nel pieno dell'estate

    e insomma
    “godendosi la vita” Sì ma poi proprio sul più bello di tutto questo
    arriva sorridendo l'impresario di pompe funebri.

    Lawrence Ferlinghetti
    Ultima modifica di Claire; 08-November-2011 a 23:37

  7. #22
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    Salmo per coloro che escono prima che sia giorno

    Il poliziotto di ronda compra le scarpe con
    lentezza e attenzione; il caposquadra
    compra i guanti con lentezza e attenzione;
    essi hanno cura dei loro piedi e delle loro mani;
    essi vivono dei loro piedi e delle
    loro mani.

    Il lattaio non discute mai; lui lavora solo e
    nessuno gli parla; la città dorme quando
    lui è sul lavoro; posa una bottiglia di latte
    su seicento verande e lo chiama il lavoro
    d’un giorno; s’arrampica per duecento
    scale di legno; due cavalli gli fanno
    compagnia; egli non discute mai.

    Gli operai delle acciaierie sono fratelli
    delle ceneri; essi vuotano dalle loro scarpe
    la cenere, dopo il lavoro quotidiano; essi
    chiedono alle loro mogli di cucirgli i
    pantaloni bruciati sulle ginocchia; i loro
    colli e le loro orecchie sono coperti di
    sudicio; essi si lavano il collo e le orecchie;
    essi sono fratelli delle ceneri.


    Carl Sandburg
    Ultima modifica di Andrea; 09-November-2011 a 11:44
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  8. #23
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    Barbera

    Viene la tua bellezza
    fra l’armonica e i tavoli
    nell’illusoria neve di riviera.
    Ma la barbera tinge le tue labbra
    e un bacio porta la mia mano
    nel segno che tu sai.

    E ha il tuo passo, la notte.
    Bussana di Sanremo, 5.XII.10

    Marco De Carolis
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  9. #24
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    L'abbiamo rimpianto a lungo l'infilascarpe

    L'abbiamo rimpianto a lungo l'infilascarpe,
    il cornetto di latta arrugginito ch'era
    sempre con noi. Pareva un'indecenza portare
    tra i similori e gli stucchi un tale orrore.
    Dev'essere al Danieli che ho scordato
    di riporlo in valigia o nel sacchetto.
    Hedia la cameriera lo buttò certo
    nel Canalazzo. E come avrei potuto
    scrivere che cercassero quel pezzaccio di latta?
    C'era un prestigio (il nostro) da salvare
    e Hedia, la fedele, l'aveva fatto.

    Eugenio Montale
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  10. #25
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    A Milano i temporali
    del mattino vengono
    tutti da ovest, dall’acqua
    del Ticino, più in là dei Grigioni,
    da prati infontanati, rimasti in sole oltre metà
    dell’anno, e prima del tuono c’è un ronzìo
    che senti una volta su dieci,
    e un vetro avverte
    come la sua fine: piove,
    anche la materia fa pietà,
    il gas soffre come il soffocato...

    Mario Santagostini
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  11. #26
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    LE COSE

    Le monete, il bastone, il portachiavi,
    la pronta serratura, i tardi appunti
    che non potranno leggere i miei scarsi
    giorni, le carte da giunco e gli scacchi,
    un libro e tra le pagine appassita
    la viola, monumento d'una sera
    di certo inobliabile e obliata,
    il rosso specchio a occidente in cui arde
    illusoria un'aurora. Quante cose,
    atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi,
    ci servono come taciti schiavi,
    senza sguardo, stranamente segrete!
    Dureranno piú in là del nostro oblio;
    non sapran mai che ce ne siamo andati.

    JORGE LUIS BORGES
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  12. #27
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    Parole povere

    Uno, in piedi, conta gli spiccioli sul palmo
    l'altro mette il portafoglio nero
    nella tasca di dietro dei pantaloni da lavoro.

    Una sarchia la terra magra di un orto in salita
    la vestaglia a fiori tenui
    la sottoveste che si vede quando si piega.

    Uno impugna la motosega
    e sa di segatura e stelle.

    Uno rompe l'aria con il suo grido
    perché un tronco gli ha schiacciato il braccio
    ha fatto crack come un grosso ramo quando si è spezzato
    e io c'ero, ero piccolino.

    Uno cade dalla bicicletta legata
    e quando si alza ha la manica della giacca strappata
    e prova a rincorrerci.

    Uno manda via i bambini e le cornacchie
    con il fucile caricato a sale.

    Uno pieno di muscoli e macchie sulla canottiera
    Isolina portami un caffé, dice.

    Uno bussa la mattina di Natale
    con una scatola di scarpe sottobraccio
    aprite, aprite. È arrivato lo zio, è arrivato
    zitto zitto dalla Francia, dice, schiamazzando.

    Una esce di casa coprendosi un occhio con il palmo
    mentre con l'occhio scoperto piange.

    Una ride e ha una grande finestra sui denti davanti
    anche l'altra ride, ma non ha né finestre né denti davanti.

    Una scrive su un involto da salumiere
    sono stufa di stare nel mondo di qua, vado in quello di là.

    Uno prepara un cartello
    da mettere sulla sua catasta nel bosco
    non toccarli fatica a farli, c'è scritto in vernice rossa.

    Uno prepara una saponetta al tritolo
    da mettere sotto la catasta e il cartello di prima
    ma io non l'ho visto.

    Una dà un calcio a un gatto
    e perde la pantofola nel farlo.

    Una perde la testa quando viene la sera
    dopo una bottiglia di Vov.

    Una ha la gobba grande
    e trova sempre le monete per strada.

    Uno è stato trovato
    una notte freddissima d'inverno
    le scarpe nella neve
    i disegni della neve sul suo petto.

    Uno dice qui la notte viene con le montagne all'improvviso
    ma d'inverno è bello quando si confondono
    l'alto con il basso, il bianco con il blu.

    Uno con parole proprie
    mette su lì per lì uno sciopero destinato alla disfatta
    voi dicete sempre di livorare
    ma non dicete mai di venir a tirar paga
    ingegnere, ha detto. Ed è già
    il ricordo di un ricordare.

    Uno legge Topolino
    gli piacciono i film di Tarzan e Stanlio e Ollio
    e si è fatto in casa una canoa troppo grande
    che non passa per la porta.

    Uno l'ho ricordato adesso adesso
    in questo fioco di luce premuta dal buio
    ma non ricordo che faccia abbia.

    Uno mi dice a questo punto bisogna mettere
    la parola amen
    perché questa sarebbe una preghiera, come l'hai fatta tu.

    E io dico che mi piace la parola amen
    perché sa di preghiera e di pioggia dentro la terra
    e di pietà dentro il silenzio
    ma io non la metterei la parola amen
    perché non ho nessuna pietà di voi
    perché ho soltanto i miei occhi nei vostri
    e l'allegria dei vinti e una tristezza grande.


    Pierluigi Cappello
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  13. #28
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    Parole povere
    Pierluigi Cappello
    Molto bella.
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  14. #29
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
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    COSTRUIRE UNA CASA

    Costruire una casa è come mettere ordine nel mondo
    sistemo un mattone lui resta dove lo metto
    sono io che scelgo il mattone io che preparo la calce
    se potesse che tutto io potessi sistemare
    non avrei questa stretta al cuore no
    rassetterei il mondo che Dio mi perdoni
    perfino meglio di lui.

    Vera Lúcia de Oliveira
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  15. #30
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
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    TRASLOCARE


    Traslocare fa un effetto goffo,
    scatole chiuse, lettere non lette,
    libri creduti, appunti persi,
    e polvere al posto del respiro.
    E quei fiori vogliosi sulle tende
    sudice patacche,
    colpe d’acciaio mai ammesse. Come si fa a trasferire quel divano?
    Chiamalo piuttosto catafalco,
    un Gòlgota imbottito di rimpianti
    stupido, sgraziato, difettoso.
    Non si alza mai in piedi,
    non accoglie gli ospiti,
    non ha maniere.
    Ora di buttarlo.

    Helene Paraskeva
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

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