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Discussione: La poesia della quotidianità

          

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  1. #1
    Senior Member L'avatar di Andrea
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    La poesia della quotidianità

    Non so se la netiquette preveda che un neofita possa aprire una discussione, ma questa poesia era talmente carina che oso...

    Pizzicheria

    "Ettogrammo, chilo, mezzochilo.
    cacio, burro, prosciutto, salame,
    acciughe, salacche, baccalà... "
    Sono voci del gergo
    di questo untuoso reame.
    "Mi serve o non mi serve?
    Ho tanta fretta! "
    " Aspetti... "
    " Mi dia retta. .
    Venga qua ".
    S'infuria una servetta,
    una s'acqueta.
    "Il solito formaggio
    ma con poca corteccia".
    E una sicura mano
    apre una breccia nel parmigiano.
    Molla e tira, tira e molla,
    poca corteccia e di molta midolla.
    Aver fretta ed aspettare,
    pesare, tagliare, affettare,
    entrare, andar via,
    sono le note costanti
    della quotidiana sinfonia
    in una antica pizzicheria

    Aldo Palazzeschi
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  2. #2
    Master Member L'avatar di daniela
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    L'abbiamo rimpianto a lungo l'infilascarpe

    L'abbiamo rimpianto a lungo l'infilascarpe,
    il cornetto di latta arrugginito ch'era
    sempre con noi. Pareva un'indecenza portare
    tra i similori e gli stucchi un tale orrore.
    Dev'essere al Danieli che ho scordato
    di riporlo in valigia o nel sacchetto.
    Hedia la cameriera lo buttò certo
    nel Canalazzo. E come avrei potuto
    scrivere che cercassero quel pezzaccio di latta?
    C'era un prestigio (il nostro) da salvare
    e Hedia, la fedele, l'aveva fatto.

    Eugenio Montale
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  3. #3
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    A Milano i temporali
    del mattino vengono
    tutti da ovest, dall’acqua
    del Ticino, più in là dei Grigioni,
    da prati infontanati, rimasti in sole oltre metà
    dell’anno, e prima del tuono c’è un ronzìo
    che senti una volta su dieci,
    e un vetro avverte
    come la sua fine: piove,
    anche la materia fa pietà,
    il gas soffre come il soffocato...

    Mario Santagostini
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  4. #4
    Master Member L'avatar di Claire
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    LE COSE

    Le monete, il bastone, il portachiavi,
    la pronta serratura, i tardi appunti
    che non potranno leggere i miei scarsi
    giorni, le carte da giunco e gli scacchi,
    un libro e tra le pagine appassita
    la viola, monumento d'una sera
    di certo inobliabile e obliata,
    il rosso specchio a occidente in cui arde
    illusoria un'aurora. Quante cose,
    atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi,
    ci servono come taciti schiavi,
    senza sguardo, stranamente segrete!
    Dureranno piú in là del nostro oblio;
    non sapran mai che ce ne siamo andati.

    JORGE LUIS BORGES
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  5. #5
    Senior Member L'avatar di Andrea
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    Parole povere

    Uno, in piedi, conta gli spiccioli sul palmo
    l'altro mette il portafoglio nero
    nella tasca di dietro dei pantaloni da lavoro.

    Una sarchia la terra magra di un orto in salita
    la vestaglia a fiori tenui
    la sottoveste che si vede quando si piega.

    Uno impugna la motosega
    e sa di segatura e stelle.

    Uno rompe l'aria con il suo grido
    perché un tronco gli ha schiacciato il braccio
    ha fatto crack come un grosso ramo quando si è spezzato
    e io c'ero, ero piccolino.

    Uno cade dalla bicicletta legata
    e quando si alza ha la manica della giacca strappata
    e prova a rincorrerci.

    Uno manda via i bambini e le cornacchie
    con il fucile caricato a sale.

    Uno pieno di muscoli e macchie sulla canottiera
    Isolina portami un caffé, dice.

    Uno bussa la mattina di Natale
    con una scatola di scarpe sottobraccio
    aprite, aprite. È arrivato lo zio, è arrivato
    zitto zitto dalla Francia, dice, schiamazzando.

    Una esce di casa coprendosi un occhio con il palmo
    mentre con l'occhio scoperto piange.

    Una ride e ha una grande finestra sui denti davanti
    anche l'altra ride, ma non ha né finestre né denti davanti.

    Una scrive su un involto da salumiere
    sono stufa di stare nel mondo di qua, vado in quello di là.

    Uno prepara un cartello
    da mettere sulla sua catasta nel bosco
    non toccarli fatica a farli, c'è scritto in vernice rossa.

    Uno prepara una saponetta al tritolo
    da mettere sotto la catasta e il cartello di prima
    ma io non l'ho visto.

    Una dà un calcio a un gatto
    e perde la pantofola nel farlo.

    Una perde la testa quando viene la sera
    dopo una bottiglia di Vov.

    Una ha la gobba grande
    e trova sempre le monete per strada.

    Uno è stato trovato
    una notte freddissima d'inverno
    le scarpe nella neve
    i disegni della neve sul suo petto.

    Uno dice qui la notte viene con le montagne all'improvviso
    ma d'inverno è bello quando si confondono
    l'alto con il basso, il bianco con il blu.

    Uno con parole proprie
    mette su lì per lì uno sciopero destinato alla disfatta
    voi dicete sempre di livorare
    ma non dicete mai di venir a tirar paga
    ingegnere, ha detto. Ed è già
    il ricordo di un ricordare.

    Uno legge Topolino
    gli piacciono i film di Tarzan e Stanlio e Ollio
    e si è fatto in casa una canoa troppo grande
    che non passa per la porta.

    Uno l'ho ricordato adesso adesso
    in questo fioco di luce premuta dal buio
    ma non ricordo che faccia abbia.

    Uno mi dice a questo punto bisogna mettere
    la parola amen
    perché questa sarebbe una preghiera, come l'hai fatta tu.

    E io dico che mi piace la parola amen
    perché sa di preghiera e di pioggia dentro la terra
    e di pietà dentro il silenzio
    ma io non la metterei la parola amen
    perché non ho nessuna pietà di voi
    perché ho soltanto i miei occhi nei vostri
    e l'allegria dei vinti e una tristezza grande.


    Pierluigi Cappello
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  6. #6
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    Parole povere
    Pierluigi Cappello
    Molto bella.
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  7. #7
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    COSTRUIRE UNA CASA

    Costruire una casa è come mettere ordine nel mondo
    sistemo un mattone lui resta dove lo metto
    sono io che scelgo il mattone io che preparo la calce
    se potesse che tutto io potessi sistemare
    non avrei questa stretta al cuore no
    rassetterei il mondo che Dio mi perdoni
    perfino meglio di lui.

    Vera Lúcia de Oliveira
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  8. #8
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    TRASLOCARE


    Traslocare fa un effetto goffo,
    scatole chiuse, lettere non lette,
    libri creduti, appunti persi,
    e polvere al posto del respiro.
    E quei fiori vogliosi sulle tende
    sudice patacche,
    colpe d’acciaio mai ammesse. Come si fa a trasferire quel divano?
    Chiamalo piuttosto catafalco,
    un Gòlgota imbottito di rimpianti
    stupido, sgraziato, difettoso.
    Non si alza mai in piedi,
    non accoglie gli ospiti,
    non ha maniere.
    Ora di buttarlo.

    Helene Paraskeva
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  9. #9
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    SULLA PUNTA DELLE MIE SCARPE

    Sulla punta delle mie scarpe
    C’è un mondo intero.
    Lo osservo incredula
    E mi chiudo sotto le stringhe
    Slacciate.
    Sulla punta delle mie scarpe
    Ci sono le tracce del dolore
    Quotidiano.
    Lo conservo come muschio
    Sotto il cipresso verde.
    Sono ferma con la mia pala.
    Immobile.
    Scruto le condoglianze dei famigliari.
    Sulla punta delle mie scarpe
    Ci sono le gocce di rugiada
    Mattutina.
    Come se le mie scarpe piangessero
    Un altro morto.

    Sarah Zuhra Lukanic
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  10. #10
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    Crepuscolo

    L'oscurità nasce dalla terra
    Nel pallore dell'occidente si immergono le rondini;
    Dal fieno arriva l'allegro clamore dei bambini;
    Svanisce il vecchio palinsesto.

    Stilla profumo la violacciocca
    E in giro svolazza azzurro-luna una falena:
    Tutto quel che significò il giorno terreno
    Rovina come una menzogna.

    I bambini hanno abbandonato il loro gioco.
    Brilla un'unica stella in un velo di luce:
    Il disordine del giorno
    È sparito alla vista.

    David Herbert Lawrence
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  11. #11
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    Delicatezza verso gli animali

    Se diventassi una vegetariana
    e per cena non mangiassi dell’agnello
    come persona sarei, penso, più sana
    e pure con un fisico più snello.
    Ma l’agnello non rischia l’estinzione
    e posso dire almeno senza esitazione
    che mai, giammai ho divorato una civetta,
    pertanto, forse, sono già corretta.

    Wendy Cope
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  12. #12
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    Il grembiule

    Mia madre invece aveva un vecchio grembiule
    per la festa ed il lavoro,
    a lui si consolava vivendo.
    In quel grembiule noi trovammo ristoro
    fu dato agli straccivendoli
    dopo la morte, ma un barbone
    riconoscendone la maternità
    ne fece un molle cuscino
    per le sue esequie vive.

    Alda Merini
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  13. #13
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    Compiti per casa

    Otto anni e ancora non sai fare le addizioni
    per questo ti correggo troppo duramente
    allora chiedi "ma tu sbagliavi mai?"

    e come posso dirti che facevo sempre tutto bene
    ero troppo bravo troppo grande per la mia età
    spiegavano i medici
    come adesso lo sono per la tua

    così racconto una bugia "certo che sbagliavo anch'io"

    vedi, inventiamo un'infanzia che ci assomigli
    per riempirla delle cose che avremmo meritato
    tu un padre più paziente
    io la matematica contata su cinque dita

    Francesco Tomada
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  14. #14
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    Tavole
    Mi sono seduto anche a tavole sontuose
    dove i bicchieri vanno secondo i vini
    e uomini molto più eleganti
    s'aggirano a servire le pietanze.
    Ma so meglio la tavola dove si strofina il fondo di scodella
    con il pane e le dita arrugginite
    mensa di panche basse a mezzogiorno
    di fiati vergognosi d'appetito.
    Non bisbiglio di commensali a commentare il pasto
    ma di gole indurite che inghiottiscono
    per rimettere forza di lavoro
    e non portano eretti alla bocca la posata
    ma si calano sopra, addentano a mezz'aria
    per nascondere il magro boccone
    il quasi niente avanzo della sera.
    E di cibo non parlano per il timore di nominarlo invano.

    Erri De Luca
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  15. #15
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    Le ferramenta

    A Maceió, nei negozi di ferramenta,
    la notte giunge che il sole è ancora chiaro
    sulle strade ardenti. Un’altra volta il silenzio
    verrà a turbare gli abitanti di Alagoas. Lo scorpione
    invocherà un rifugio nel mondo desolato.
    E l’amore si aprirà come si aprono le conchiglie
    nelle secche marine, fra i sargassi.
    Negli scaffali, gli utensili sussultano
    quando le porte si chiudono con stridore.
    Cacciaviti, viti, madreviti,
    ciò che chiude e ciò che apre si riuniscono
    come una promessa di costellazione. E solo allora è notte
    sulle strade di Maceió.

    Ido Levo
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

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