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Discussione: La poesia della quotidianità

          
  1. #196
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    Reperto archeologico

    Nella penombra del museo notai all'improvviso
    un vaso etrusco, di certo un vaso per il miele,
    largo, con fianchi muliebri
    e orecchi buffamente all'insù
    come per ascoltare alla perfezione,
    e c'era un volto evidente
    che sempre sorrideva provocante,
    come se volesse offrire
    chissà quali segreti!

    Questo mi fece tacere ostinato
    per tutta la durata della visita.
    I piccoli vasi hanno anche orecchi.

    Lars Gustafsson


    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  3. #197
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    Bucato

    Dove il bucato è appeso ad asciugare
    la gente non muore,
    non è alla guerra,
    resterà per lo meno due giorni
    o forse tre.
    Non sarà sostituita
    da altra gente, o sbattuta dal vento.
    Non è simile all'erba inaridita.

    Yehuda Amichai

    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  5. #198
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    OCCHIALI
    Mi sono riadattato agli occhiali (che la patente, a me, rende obbligati, ormai,
    in un paio solo di giorni: vedo tutto più netto: (ma niente mi è, per questo,
    diventato migliore, in verità: un semaforo è sempre un semaforo, un marciapiede
    è un marciapiede: e io sono sempre io, così)
    (quanto al doloroso senso di capogiro,
    vaticinato, con l’emicrania, da un Istituto Ottico di corso Buenos Aires, al quale
    mi sono rivolto, questa volta, l’ho sperimentato e l’ho superato): (l’oculista
    affermava che, con il tempo, io mi ero costruito una mia rappresentazione arbitraria
    della realtà, adesso destinata, con le lenti, a sfasciarsi di colpo):
    e ho potuto
    sperare, per un attimo, di potermi rifare, a poco prezzo, una vita e una vista)

    Edoardo Sanguineti
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  6. #199
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    Le cose che compriamo

    Andare al supermercato è un modo
    di rinnovare le promesse matrimoniali,
    riempiendo i carrelli di offerte
    e qualche sfizio, dopo esserci chiesti
    più volte se vale la pena.
    Ci fa sentire una famiglia.
    Per le corsie pensiamo cosa manca
    nelle antine della cucina bianca.
    Alla cassa la commessa bionda
    già ci conosce, passa sul rullo i codici
    delle cose e noi le imbustiamo.
    Lei ormai sa cosa ci piace.
    Lo saprà anche di altri.
    Le cose che compriamo ci raccontano.
    Il mese scorso ha visto il test
    dell’ovulazione. Oggi gli assorbenti.


    Roberto Cescon

    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  8. #200
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    Il pacchetto Mondo


    Anche noi abbiamo ceduto, tagliati fuori
    dai discorsi del sabato sera
    sugli anticipi e i canali tematici
    e dai mondiali stitici in chiaro.
    Con accento sardo l’operatore
    propone l’offerta: quattro opzioni
    del pacchetto Mondo
    più Sport, Cinema o Calcio, a scelta.
    Gli dico lo Sport, ma cos’è il pacchetto?
    «News, Documentari, Musica, Intrattenimento,
    Bambini». Gli dico le prime quattro.
    «Tutto il pacchetto tranne i Bambini?»
    Sì, tutto tranne i bambini.


    Roberto Cescon
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  9. #201
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    Who’s Who


    Una biografia da pochi soldi vi darà tutti i fatti:
    come il padre lo picchiava, come fuggì di casa,
    quali le lotte della sua giovinezza, quali atti lo fecero
    la più grande figura dei suoi giorni; com’egli combatteva,
    andava a caccia, a pesca, lavorava tutta la notte,
    benché stordito, scavalcava nuove montagne; diede nome a un mare;
    Alcuni fra gli ultimi studiosi scrivono persino
    che l’amore gli fece versare le sue brave lacrime come a voi e a me.
    nonostante gli onori, sospirava per una
    che, dicono meravigliati i critici, viveva in casa;
    faceva piccoli lavori domestici abilmente
    e null’altro; sapeva fischiare; amava sedere tranquilla
    o girellare nel giardino; rispose a alcune delle sue lunghe
    lettere meravigliose, ma non ne tenne una.


    Wystan Hugh Auden
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  11. #202
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    Gatto molto piccolo in un negozio


    il tuo musino è tutto compito
    intenso, bello e serio
    spruzzato di tristezza e di infinito.
    in ozio mistico dentro la tua cesta.
    pigmento blu petrolio è nel tuo pelo
    la tua voce è un uccellino di foresta
    e nei tuoi occhi si suicida il cielo.


    Francesca Genti

    dal Trittico del cielo
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  12. #203
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    È l'amore la bestia più calda


    I.


    Sono a Milano. In via Farini. In bicicletta.
    Davanti a me un cielo soprannaturale:
    gommoso, grigio, gioiarespingente.
    La Settanta che cerca di bucarlo,
    che arranca verso un sole inesistente.
    Sale il cavalcavia, sprofonda,
    svolta in direzione Porta Volta,
    porta le persone a lavorare.


    È una visione molto futurista.


    Sono in bicicletta e, come loro,
    sto dirigendomi sul posto di lavoro.


    II.


    Da qualche mese lavoro in un call center,
    faccio la cartomante telefonica,
    sono una Grande Veggente d’Italia.
    Bislacca attività semi-illegale,
    naturalmente pagata molto male.


    Con lo pseudonimo di maga Fernanda
    mi occupo di problemi di famiglia,
    di tradimenti, di saldi non pagati,
    distribuisco terni a destra e a manca,
    dò consigli sugli amori tormentati.


    III.


    È qui, seduta davanti al mio telefono,
    che un’intuizione dell’adolescenza
    diventa dolorosa conoscenza,
    illuminazione dura, salda.
    Verità da cui non puoi scappare:


    “è l’amore la bestia più calda”.


    Me lo dice al telefono un signore,
    precisamente Rino da Treviso.
    È del ’39 e ne ha viste tante.
    E comunque è un assioma condiviso,
    una verità transgenerazionale,
    una certezza per tutto lo Stivale.


    IV.


    Va avanti così per tutta la serata:
    passano i minuti, scorrono parole,
    le storie sempre uguali si accavallano
    fatica, umanità, noia, dolore
    e un’imperterrita consapevolezza:


    “l’amore più lo insegui, più ti spezza
    l’equilibrio, i sogni, il sonno, il cuore”.


    Uomini e donne in un perpetuo moto
    lo cercano, lo perdono, si affannano.


    V.


    Verso la fine del mio turno di lavoro
    (sono le tre di notte, sto quasi per smontare)
    mi capita un fatto che ha dell’inquietante,
    una chiamata semi-paranormale:


    mi telefona Francesca da Torino,
    erre moscia, classe Settantacinque
    e come in un racconto di E.T.A. Hoffman
    vengo a contatto con il mio doppelgänger.


    Il mio doppio non fa eccezione,
    mi racconta la sua storia disperata,
    finita con una potente litigata,
    in cui lei gli ha sfasciato la sua Punto.


    “C’è ancora qualcosa da sperare?”
    mi chiede con tono fiducioso
    e sentendo un leggero disappunto,
    un mio tergiversare nella voce,


    mi sbatte la cornetta sulla faccia,
    non prima però di sentenziare:


    “è l’amore la bestia più feroce”.


    VI.


    Sono le cinque meno venti di mattino,
    è gennaio tagliente e io ho finito.
    Riprendo la mia bici per tornare
    al mio rifugio, il mio bunker personale.


    Guardo il cielo nerissimo di stelle,
    guardo fissa la stella del mattino,
    chiedo a Venere: “c’è qualche novità?”
    lei mi guarda, mi strizza l’occhiolino:


    “è l’amore, la bestia che ci salverà”


    Francesca Genti
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  14. #204
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    Un attimo fa ho dato un'occhiata nella stanza
    ed ecco quel che ho visto:
    la mia sedia al suo posto, accanto alla finestra,
    il libro appoggiato faccia in giù sul tavolo.
    E sul davanzale, la sigaretta
    lasciata accesa nel posacenere.
    Lavativo!, mi urlava sempre dietro mio zio,
    tanto tempo fa. Aveva proprio ragione.
    Anche oggi, come ogni giorno,
    ho messo da parte un po' di tempo
    per fare un bel niente.

    Raymond Carver
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  16. #205
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    Tavolata

    Dopo una cena, quando si resta ancora
    seduti a tavola
    ma non si parla della stessa cosa
    (qua gridano, là scherzano e discutono
    e ridono senza capire),
    quando intorno le voci si accavallano
    e i discorsi si incrociano, c’è chi
    stretto in mezzo al rumore
    guarda nel piatto
    e se ne sta lì zitto, pieno di noia
    e di pazienza, come un bambino
    lasciato troppo tempo in mezzo ai grandi.
    Ogni argomento, ormai, lo confonde.
    Allora guarda fuori,
    sopra le case, lontano,
    finché gli sembra chiaro cosa dice
    questo frastuono.
    Sente il segnale che si manda il mondo.
    Sente tutte le bocche nella sala
    fare una frase sola,affannata e serena, una preghiera
    come quella che corre sotto i treni
    o dentro il ritmo della lavatrice.

    Umberto Fiori
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

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  18. #206
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    All'indietro presero a correre
    le strade risucchiavano l'asfalto
    era di notte i netturbini
    avevano concluso il turno.
    Per alcuni minuti gridarono
    i muri delle case sbattevano
    come se fossero denti si fermarono
    poco discosti.
    I corpi che abitavano le case
    risvegliati aprivano le porte
    calcavano i cappelli sopra teste
    prive di idee vuote di sguardi
    solo l'udito ritornò
    dentro gli antichi corpi.

    Piera Mattei
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

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  20. #207
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    Constatazioni provinciali

    Le pareti di cartone bianco tagliate da una finestra
    rettangolare; il giorno si appoggia al cielo;
    e una nuvola ammazza il tempo con un nastro azzurro.
    Sui campanili il crepuscolo infittisce metallico
    e accanto a me la vita è così regolata –
    Il pozzo, ecco, riempie il secchio con un tonfo
    e uno stormo di passeri saltella spiumando su un pasto frugale.
    Poi una domestica, un gomito robusto nell’aria
    raccoglie sul braccio panni freddi dalle corde
    sì che il vento soccombe come strangolato da un laccio, –
    ora si attende la sera con il livido pennacchio della luna,
    con campane e farfalle gialle sulla volta e nei giardini.
    Profumo: piangono limpide coppe sui conviti bianchi fuori…
    Provincia – che animo ordisci in un’estate così?
    Ascolta piuttosto come ti crescono nell’ombra larve di gigli.

    Ion Vinea
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

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  22. #208
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    La squadra di calcio

    È il comunismo perfetto
    tutti con la stessa maglia
    ognuno è dell’altro il compagno
    in campo si vede, distintamente

    capisci immediatamente
    chi ha talento paura furbizia
    remora buona volontà o resistenza
    chi gambe chi fiato
    non c’è mai una menzogna

    e che tutti e sempre
    si giochi con le braghette corte
    dice bene
    che questo è un regime
    che funziona

    solo quando è giovane.

    Giovanni Fierro
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  23. #209
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    E allora bevo

    Dint' a butteglia
    n'atu rito 'e vino
    è rimasto...
    Embè
    che fa
    m' 'o guardo?
    M' 'o tengo mente
    e dico:
    "Me l'astipo
    e dimane m' 'o bevo?"
    Dimane nun esiste.
    E 'o juorno primma,
    siccome se n 'è gghiuto,
    manco esiste.
    Esiste sulamente
    stu mumento
    'e chistu rito 'e vino int' 'a butteglia.
    E che ffaccio,
    m' 'o perdo?
    Che ne parlammo a ffà!
    Si m' 'o perdesse
    manc' 'a butteglia me perdunarria.
    E allora bevo...
    E chistu surz' 'e vino
    vence 'a partita cu l'eternità!

    Eduardo De Filippo
    Due cose mi hanno sempre sorpreso: l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini. Bertrand Russell

  24. #210
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    Ridere a cena, la televisione accesa
    il notiziario che corre inascoltato,
    la domenica mandano spezzoni di partite
    striscioni, primi piani di tifosi e grida,
    un lampo tartareo nelle gole;


    molto, credo, mi sia questo poco
    e qualcosa pure mi tocca mentre mi dici
    basta dài spegni andiamo di là
    sono senza aggettivi e felice, amore,
    triste come un desiderio assolto.


    Pierluigi Cappello
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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