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Discussione: IV° GdL - La voce di Arnaldur Indridason

          
  1. #16
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Anche a me piace molto Erlendur, è ricco d'umanità dolente.
    .
    io sono a pagina 37 e per adesso più che umanità dolente, lo trovo davvero ironico!
    cioè a me ha fatto un sacco ridere quando ha corretto il congiuntivo alla testimone e quando lei gli ha detto che non era importante lui ha risposto, invece, che lo era!
    oppure quando s'interrogava sulla posizione del missionario, chiedendosi da dove venisse il termine, per poi dire che le prostitute sono tutte missionarie!!! ah ah troppo divertente!

    alla fine sono andata su Wikipedia:

    "La posizione del missionario è probabilmente la più diffusa posizione sessuale. Si è favoleggiato che questa posizione abbia preso tale nome essendo l'unica approvata dai missionari cristiani....In realtà, l'origine della denominazione popolare di questa posizione è riportata da Bronislaw Malinowski nel suo studio sulle culture indigene del Pacifico sud-occidentale che, abbastanza fantasiose in merito alle diverse posizioni sessuali, notarono con stupore che, al contrario, i missionari giunti da loro avevano rapporti sessuali solo in questa posizione"

  2. #17
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    Il lettore deve attendere pagina 120 per conoscere il doloroso passato di Erlendur, invece Valgerour vorrebbe sapere tutto e subito al primo incontro. Ma noon sono cose di cui parlare al primo appuntamento e non capisco perché lei se la sia presa.

  3. #18
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Purtroppo dovendo attendere altri articoli dello stesso ordine il libro non mi arriverà prima della fine della settimana, io, però, son via per un lungo weekend sciistico per cui comincerò in serio ritardo la lettura ... dovrò darmi da fare per rimettermi in pari come quando, a scuola, si stava a casa almeno due settimane a causa di malattie infettive.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  4. #19
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Io sono ancora verso pagina 30, fortunatamente la letteratura non è troppo complicata e quindi riesco a mantenere la lettura del libro in inglese.
    Peccato che hanno scelto due personaggi che iniziano con la E (Erlendur e Elinborg) io già, inizialmente, faccio un fatica a ricordare i personaggi....
    Comunque sono curiosa di andare avanti e vedere che succede.

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    Per esempio.
    Testimone: "Vorrei solo andare a casa. Non possiamo parlarne domani?"
    Erlendur: "Va bene, ne riparleremo domani"
    Un altro al suo posto avrebbe preso il testimone per il collo e l'avrebbe inchiodato al muro!
    ahahah anche io ci ho pensato quando l'ho letto
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  5. #20
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Colpo doppio

    Stamattina ho dovuto passare dalla stazione Centrale e non ho potuto fare a meno di passare alla Feltrinelli dove ho trovato "La voce".
    Per fortuna avevo deciso di fare l'ordine solo oggi per avere la consegna all'inizio della prossima settimana così ora ho meno fretta e ... il libro in mano.

    Si parte!
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  6. #21
    Master Member L'avatar di daniela
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    Peccato che hanno scelto due personaggi che iniziano con la E (Erlendur e Elinborg) io già, inizialmente, faccio un fatica a ricordare i personaggi....
    Sottoscrivo! Anch'io faccio già di mio confusione con i nomi, non parliamo poi di questi due nomi Erlendur - Elinborg, soprattutto all'inizio, dovevo ogni volta fermarmi e pensare: "Elinborg" è la donna e "Erlendur" è l'uomo.
    Immagino che per gli islandesi l'assonanza sia inferiore...
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  7. #22
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    Quote Originariamente inviato da DarkCoffee Visualizza il messaggio
    Peccato che hanno scelto due personaggi che iniziano con la E (Erlendur e Elinborg) io già, inizialmente, faccio un fatica a ricordare i personaggi....
    Quote Originariamente inviato da daniela Visualizza il messaggio
    Sottoscrivo! Anch'io faccio già di mio confusione con i nomi, non parliamo poi di questi due nomi Erlendur - Elinborg, soprattutto all'inizio, dovevo ogni volta fermarmi e pensare: "Elinborg" è la donna e "Erlendur" è l'uomo.
    Anch'io faccio più fatica a leggere quando ci sono più personaggi con il nome che inizia con la stessa lettera! Mi chiedo perchè, forse inconsciamente non leggo tutto il nome, ma solo l'iniziale. Inoltre, i nomi di Elinborg ed Erlendur sono anche lunghi uguali, quindi per me la confusione aumenta!

  8. #23
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Pensate che a me questa faccenda dei nomi succede con TUTTI i romanzi Nordici...un incubo.
    Ricordo anche in Larsson -ma in questo sono ancora più tremendi!
    Però quando uno ha letto tutti i romanzi della serie, conosce i personaggi bene, come se si chiamassero Luigi o Maria.

    Io sono arrivata a pag.186; a parte che ho più impegni del solito, tra scuola casa e salute di tutti...ma sto cercando di "farmelo durare" volutamente, altrimenti il discorso della lettura di gruppo finisce. Secondo me.

    E -ripeto -lo godo come se fosse la prima volta.

    Mi piace infinitamente il suo modo di indagare, mescolando persone da interrogare e ...crucci personali; ricordi dolorosi e rapporti travagliati di famiglia -stavolta solo con la figlia Eva Lind ( che è già sufficiente da sola a complicargli la vita...).
    Immaginate quando si aggiungono pure la ex moglie, arcigna e piena di rancore, e l'altro figlio alcolizzato!

    Eppure , anche se non si può definire una lettura amena, a me piace tanto.
    E poi mi affascina fin dalla prima storia la vicenda di questo fratellino disperso nella tormenta,e mai più ritrovato, di cui Erlendur si incolpa, il cui rimorso non lo abbandona mai....
    E' come se fosse un leit motiv..

    Invece la storia del romanzo in questione, del povero Gulli assassinato nell'hotel, sta portando alla luce una dolorosa realtà di soprusi morali , di sogni irrealizzati, di infelicità e solitudine.
    E poi non voglio dire troppo.
    Bello , bello, bello.
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  9. #24
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Sono a pag. 84 e cavolo mi sono dimenticata di non leggere il commento di Rosy!
    Per quanto riguarda i nomi, a me Erlendur e Elinborg mi ricordano i nomi degli elfi de Il signore degli anelli, il che è straniante considerando l'atmosfera del romanzo tutt'altro che fantasy!
    Per quanto riguarda impressioni a caldo, mi piace. Non è una storia, almeno al momento, travolgente, cioè L'indagine forse non è ancora entrata nel vortice ma Erlendur, sua figlia, la precedente indagine sul bambino picchiato, sono a dire la verità molto interessanti. La stanza d'albergo fredda poi è un tocco di classe.

  10. #25
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    @Kaipirissima
    Ahia, spero di non averti rovinato qualcosa, anche se mi pareva di essere stata cauta! Ora aspetto a parlarne più avanti, anche se sono a buon punto, causa insonnia! ciao ciao
    Rosy
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  11. #26
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Io l'ho terminato.

    Direi ( ma rischio di ripetermi) che questo libro può essere considerato con due chiavi di lettura: innanzitutto, come giallo, e lo è, perchè il colpevole si scopre all'ultimo e ( almeno per me, che sono tonta)a sorpresa.
    Del resto , non è necessario che ci siano inseguimenti o sparatorie....lo diciamo sempre, quando parliamo di gialli.

    Poi come romanzo " di sentimenti"; io lo definisco così, non so se ci sia un altro modo, mi piacerebbe sentire gli altri...
    Le tematiche dei rapporti familiari qui spaziano;primi, quelli di Erlendur con la figlia, difficili, che più difficili non si può.
    Eppure si sente, nonostante gli errori di lui come padre ( avere lasciato i figli alla madre per lungo tempo, senza cercarli) e di lei- droga, ecc.., si sente tra loro, dicevo, un legame fortissimo.
    Che mi commuove, in certi momenti, quando la loro disperazione è più evidente.
    Che mi fa pensare che non sia ancora tutto perduto , tra di loro.
    Che abbiano ancora ( forse) qualche chance di essere perlomeno sereni.

    Poi ci sono i rapporti della famiglia del bambino maltrattato, che si presta a qualche riflessione, ma dopo, ora rivelerei troppo.

    Sapete il mio vizietto di sottolineare?
    Qui si parla dell'ucciso, Gulli, e del suo passato.

    Pag.242.
    "Casa.
    Che cos'era?
    Forse il ricordo dell'infanzia trascorsa nella casa dei genitori, prima che la vita gli scaricasse addosso complicazioni incomprensibili e il destino lasciasse dietro di sè distruzione e infelicità.
    Il ricordo di quando correva a casa sapendo che il padre, la madre e la sorella erano i suoi cari, le persone a cui voleva bene.
    Doveva tornare in quella casa per cercare i ricordi che non voleva perdere e dai quali traeva nutrimento quando la vita gli risultava insostenibile."


    Oppure questo attimo , in cui Erlendur teme che la figlia voglia compiere qualche gesto estremo.
    Pag.314.
    "Eva, vieni -ripetè piano -Andiamo a casa.
    La ragazza si voltò. Lo guardò a lungo, poi annuì.
    -Sì andiamo -rispose a fior di labbra,poi tornò dentro e chiuse la finestra.
    Erlendur le si avvicinò e la baciò sulla fronte.
    - Ti ho rubato l'infanzia, Eva? -le chiese sottovoce.
    - Come?-
    - Niente -rispose.
    Poi la guardò a lungo negli occhi.
    A volte negli occhi di sua figlia vedeva dei cigni bianchi.
    Adesso erano neri".


    Rosy
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    M.Medeiros

  12. #27
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Finito anch'io!
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    bel libro, non l'ho divorato come di solito mi spingono i gialli, ma d'altra parte è comprensibile. Ogni tanto è necessario chiudere il libro e tirarsi fuori da quella cappa di tragedia che sottilmente ricopre ogni personaggio. Anche quelli piu solari. Elinborg ad esempio, e la sua crociata contro i maltrattamenti ai danni dei bambini, ai quali "sacrifica" tempo familiare e tempo all'indagine in corso.
    per non parlare delle coppie di fratelli del romanzo.
    La positività del nido in cui è vissuto nella prima infanzia Erlendur, una sorta di paradiso perduto, a cui non si è ancora rassegnato. Allora era felice e la felicità gli è sfuggita dalle mani. Una responsabilità, un dolore che lo ha bloccato per tutta la vita.
    La figlia, porca vacca questa ragazza è un enigma. Carismatica. Mi piace molto, ma quei cigni neri, quelle pupille dilatate dalla droga mi fanno troppa rabbia. Come si fa ad aiutare una persona così? Secondo me è impossibile.


    vabbè per adesso mi fermo e vi aspetto. Buona lettura.

  13. #28
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    Finito! Giudizio positivo, senza dubbio.

    Questo libro, mi ha preso e incantato, leggevo divorando le pagine, poi tutti questi personaggi interessanti, alcuni sviscerati, altri appena intravisti, altri del tutto sconosciuti, eppure conosciuti (il fratello di Eva Lind, il fratello di Erlendur).
    Però c'è una cosa che non mi va giù, quando alla fine del libro rimangono delle questioni in sospeso. Per me, un vero finale elegante e giusto chiude tutte le questioni e chiarisce tutti i dubbi. Qui, invece, non si capisce:

      Spoiler
    che fine hanno fatto gli scatoloni con i dischi?
    che ne è stato del bambino maltrattato?


    Se mi è sfuggito qualcosa a causa della sonno o della fretta, per favore illuminatemi.

  14. #29
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    no, hai ragione non se ne parla.
    del primo chi se ne frega.
    del secondo mi sa che

      Spoiler
    Secondo me il padre viene dichiarato innocente.

  15. #30
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    no, hai ragione non se ne parla.
    del primo chi se ne frega.
    del secondo mi sa che, scusate nel computer non ho abilitato lo spoiler, selezionate con il cursore per leggere: Secondo me il padre viene dichiarato innocente.
    Anche secondo me è così, però volevo che Indridason lo spiegasse chiaramente. La faccenda del bimbo maltrattato viene narrata in secondo piano, ma comunque ci accompagna per tutto il libro e non è possibile rimanere indifferenti alle sorti del piccino.

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