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Discussione: Manzoni e Graziadio Ascoli

          
  1. #1
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    Manzoni e Graziadio Ascoli

    Riprendo un vecchio post che mi è capitato di leggere qualche settimana fa. Curiosando in parte sull'argomento e analizzandolo poiché parte integrante della mia tesi di laurea, ritorno su un vecchio diverbio passato alla storia come :" Il dibattito sulla lingua".
    Come da titolo, questi due pilastri della storia italiana si muovono entrambi, scandendo posizioni che sotto alcuni punti sono talvolta contrastanti. Da quello che mi è parso di capire mentre il Manzoni si basa per lo piu nella ricerca di una lingua ( il fiorentino ) attenta alla quotidianità, alla nomenclatura domestica, il tutto guardando all'istruzione elementare delle masse illetterate; l'Ascoli sembra rivolgersi per lo piu alla cerchia dei colti disdegnando i mediocri paghi di ritrovare "ormai belli e coniati gli spiccioli del ragionamento e del pensiero comune".
    Detto ciò, qualcuno puo aggiungere qualcosa o correggere queste mie impressioni?

  2. #2
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    Nemmeno un'idea o una riflessione. Su 18 visite, almeno qualcuno che esponga un dubbio, una perplessità ...
    Grazie comunque.

  3. #3
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Poni un problema di non poco spessore; e parli di un autore - Graziadio Ascoli - che, pur importante nella storia della glottologia (termine da lui stesso coniato) risulta però, a mio avviso, poco conosciuto da gfran parte delle persone che si occupano - in forma direi non professionistica - di Letteratura.
    Detto questo, riconoscendo lo scarso tributo che ha dato l'Ascoli alla mia preparazione (mea culpa, mea maxima culpa..), credo di poter dire che questo insigne glottologo ponesse ilproblema della lingua italiana su un livello di interdipendenza col corso e la lettura storica della Nazione. Che Manzoni fosse - da parte sua - più "democratico" (*) ? Che veramente la "gente meccanica" di cui parla nel proemio ai Promessi Sposi fossero i portatori di un fenomeno sociale ( e culturale, vedi nota a fondo pagina) nuovo? C'è da tener presente che l'Ascoli è uomo sì di umane lettere, ma è in particolare un ricercatore; il Manzoni, uno scrittore; e per di più uno scrittore cattolico, che vede (e vuol dimostrare) come l'irrompere della Grazia e soprattutto della Provvidenza nella vita sono motori della Storia.
    Sarebbe interessante approfondire la diversità tra i due Autori.
    Se permetti, penso che ti ( e ci) possa interessare questo link, tratto dal web. Non so se già lo conosci: nel qual caso, non porterebbe altra acqua al mulino...

    https://www.sbg.ac.at/rom/people/pro...G.I.Ascoli.pdf


    (*) Manzoni, opponendosi alla visione del Bembo e ai "liberisti" del Caffè, sostiene che per raggiungere la modernità di linguaggio, occorre avvicinarsi all'uso; mancando all'Italia una lingua comune, occorre scegliere la lingua di Firenze, "culla della Letteratura e madre della Lingua": la quale lingua è sì parlata in modo perfetto solo da alcuni, ma proprio per questo motivo deve servire alle ragioni della modernità.
    Con questo modello, Manzoni si distacca dall'Ascoli e da coloro che vedono, nella lingua, un interesse accademico, una peculiarità e non un fenomeno di crescita culturale e nazionale: la lingua italiana - per Manzoni e altri sctrittori Romantici - dopo l'Unità politica deve servire l'unità culturale dell'Italia.

  4. #4
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Io non so chi sia questo Ascoli. Cioè adesso lo so, grazie Sir.
    va da sė quale può essere il mio contributo in tutto ciò. (Probabilmente lo stesso che dai tu alle altre discussioni).

  5. #5
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    va da sė quale può essere il mio contributo in tutto ciò. (Probabilmente lo stesso che dai tu alle altre discussioni).
    È così, è giusto che ognuno dia qualcosa di sè in ogni forum. Solo così possiamo veder crescere il nostro Forum e crescere nell'arricchimento e nelle proposte.

  6. #6
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Scomparso,Don1?

  7. #7
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    I lettori non sono più 18, ma superano - e di tanto - il numero di 100.

    Qualcuno (per usare una metafora) ha pure espresso la propria opinione, mi pare.
    Credo, però, che un riscontro a tutto questo sarebbe - come dire? - dovuto.
    Oppure no? Certo, mi potrei anche sbagliare.
    E se no, che ne è del Forum e della sua essenza ? Che ne è del parlare in comune, dello scambiarsi
    opinioni, del creare l'amicizia e l'interesse attorno ad un nucleo comune che - nel nostro caso -
    è quasi sempre la Letteratura?
    L'atmosfera del Forum è cambiata, diciamocelo. Ed è cambiata in peggio. E di molto.
    Tutto questo lo scrivo qui, su "Letteratura Italiana" solo perchè faccio riferimento ad un caso specifico, ma potrei scriverlo in ogni sotto-forum.

    E con ciò hanno, i social network, partita vinta su Scompaginando?

  8. #8
    Administrator L'avatar di Mauro
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    E con ciò hanno, i social network, partita vinta su Scompaginando?
    Per me che non uso nè Feisbùc nè Tuìtter è cosa inesistente ma mi rendo conto che è una realtà ineludibile.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  9. #9
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    L'atmosfera del Forum è cambiata, diciamocelo. Ed è cambiata in peggio. E di molto.
    Tutto questo lo scrivo qui, su "Letteratura Italiana" solo perchè faccio riferimento ad un caso specifico, ma potrei scriverlo in ogni sotto-forum.
    Ma no, perchè in peggio. Siamo forse ancora pochi, ci vuole tempo affinchè le persone nuove si affezionino al forum. Prima eravamo più numerosi, ma non disperiamo. Abbiamo perso qualcuno per strada, ad esempio Miskin, ma forse con il tempo ne troveremo alltri.

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