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Discussione: Vivere in America - God bless America?

          
  1. #91
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Darky al di la di tutto è certamente una grande esperienza. Goditela e vivila al 100 e 1000 per cento. Viaggiare e vivere all'estero credo sia formativo. Apre la mente, ci rende elastici, si acquisisce un punto di vista non scontato, ci costringe a pensare a metterci in gioco continuamente, ci rende più forti e consapevoli di noi stessi. Ci fa amare di più la nostra terra. Tornata a casa non vedrai l'ora di ripartire per una nuova avventura, ci scommetto.


    Ah ah mi fai morire!
    Io a bowling sono negata come al minigolf!
    Certo non ai livelli di " ce l'avete voi il bowling" ma per me poco ci manca. Non mi piace. Però nella mia città il bowling non é fallito, il che è davvero un mistero!

    P.S. Il tuo amico era secondo e tu?

  2. #92
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Io? Io ultima ovviamente! ahahahah
    Ero partita benissimo, poi mi sono emozionata e tac non ho più fatto punti eheheh
    Comunque mi sono divertita e finalmente sono uscita con un gruppo di americani (che non erano nell'ambiente lavorativo!)

    A parte gli scherzi la penso come te, un'esperienza così forma veramente e tutti la dovrebbero provare.
    Quando tornerò in Italia ripartirò per nuove avventure? Beh chi lo sa... forse
    Ma di sicuro non ritornerò qui per viverci! Eheheheh

    P.s.: Comunque loro veramente pensano che noi siamo un paese del terzo mondo.
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  3. #93
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Grazie Anna e Rosy!
    - - - - - -
    Finalmente dopo tanto lavoro io e il mio amico abbiamo deciso di svagarci un po', anche se per poco (solo 30 minuti).
    L'ufficio del complesso di case ha messo l'evento per il bowling. Così verso le sette di sera siamo andati all'appuntamento per giocare tutti insieme.
    Durante la partita una ragazza si gira verso di noi e ci dice "ma voi in Italia ce l'avete il bowling?"

    E non lo stava neanche dicendo perchè giocavamo male, od almeno il mio amico era secondo in punteggio, quindi....
    L'ignoranza rimane sempre la bestia più brutta con cui l'umanità si trova a combattere, ma in questo caso ci possiamo anche fare due risate pensando a una ragazza che probabilmente immagina l'Italia come una sorta di Haiti europea.
    Comunque, tanto per non dare l'impressione di dar sempre addosso agli Americani, dirò che qualche anno fa (nel 2003) verso la fine delle mie vacanze francesi mi sono fermato in Borgogna per ammirare i paesaggi collinari che ricordano vagamente la Toscana o L'umbria e per fare acquisti nelle rinomatissime cantine a sud di Digione.
    Orbene la signora che ci vendette un notevole Pinot Noir, dopo averci osservato con notevole curiosità per tutto il tempo (infatti io e mia moglie ci scambiavamo occhiate perplesse) se ne è uscita con la seguente frase: "Ma davvero voi siete italiani? Perché per essere italiani non siete per nulla scuri di pelle". A questo punto mi corre l'obbligo di sottolineare che se io sono giusto un po' castano chiaro, mia moglie è olivastra al punto da essere spesso scambiata per un abitante della sponda Sud del Mediterraneo, cosicché anche noi abbiamo pensato che, probabilmente, anche nella civilissima e coltissima Francia c'è gente che non è andata più in là dei racconti delle tribù galliche.

    C'est la vie mademoiselle Carla
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  4. #94
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    P.s.: Comunque loro veramente pensano che noi siamo un paese del terzo mondo.
    Prima o dopo averti conosciuta?
    Ah ah scherzo!
    P.S. Sono contenta ti sia divertita! Enjoy!

  5. #95
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    ahahah
    In realtà me lo sono domandato anche io
    ah ah ah no, scherzo!

    P.S.: Mauro, eheheh veramente!
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  6. #96
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Cara Carla, questo tuo thread è bellissimo. È un manuale interattivo di interculturalità vissuta, che non è altro che la traduzione moderna dell'antica esperienza di vita.

    Il confronto con il "diverso" e in quanto diverso, enigmatico, potenzialmente problematico e ansiogeno è fonte di difficoltà per ognuno. Non tanto per le diversità oggettive o per la novità oggettiva delle situazioni, quanto piuttosto per la paura di essere rigettati, identificati come abnormi o inadeguati.
    Pensa che la settimana scorsa davanti alla stazione di Lugano ho incontrato una coppia che si guardava in giro molto spaesata. Due ragazzi tra i 25 e i 30 anni: lui dall'aria impiegatizia, lei molto raffinata, vestita con abbinamenti cromatici studiati. Non due butzzurroni, insomma. Il ragazzo si avvicina circospetto e con un filo di voce mi chiede in un inglese un po' stentato dal forte accento italico dove si va per il centro. Lo guardo perplesso per un istante e gli do le indicazioni del caso in italiano. I due accolgono la risposta in volgare con evidente sollievo. Ringraziano molto gentilmente ed educatamente e io approfitto della loro buna disposizione d'animo per soddisfare la mia curiosità. Chiedo loro perché mai avessero ritenuto di rivolgermi la parola in inglese. La risposta mi assidera sul posto: "Ma, sa, siamo qui per la prima volta e non sappiamo che lingua si parla da queste parti".
    Lo rassicuro. Gli spiego che il confine non cancella necessariamente le culture e gli suggerisco con una punta di crudeltà di dare un'occhiata ad una guida la prossima che si allontanano da casa.

    Ha ragione Mauro: l'ignoranza è una brutta bestia! Ma più dell'ignoranza è la paura che ci frega.

    E credo che sia quello che mette i bastoni fra le ruote anche a te e al tuo amico. Dall'11 settembre 2001 gli americani non fanno altro che aver paura: paura dei terroristi, paura della recessione, paura delle catastrofi naturali e... naturalmente... paura di tutto ciò che è diverso. Per sopramercato è noto quanto limitata e limitante sia la chiusura mentale di ampie fasce della popolazione statunitanze, soprattutto (ma certamente non solo) nelle aree rurali del sud (Che è quasi un pleonasmo).

    Non resta che tranquillizzare e mostrare ai nipotini dello zio Sam che tutto il mondo è paese, che la pizza e gli spaghetti non li hanno inventati loro, e nemmeno la polpetta nel panino. Che se da noi non si gioca al loro foodball è perché è un gioco barbaro e intriso di simbologie nazionalpopolari tutto sommato piuttosto primitive (lo ammetto sono di parte, sono un fan del rugby). Guardiamo tutti gli stessi sceneggiati, desideriamo tutti gli stessi successi... Abbiamo tutti le stesse paure.

    L'unico modo per superare i luoghi comuni (nei due sensi di marcia) è la conoscenza delle persone. Solo in quel modo si può passare da "ma da voi esistono i birilli" a "Carla è un genio con il computer, ma è una schiappa nel bowling, ma soprattutto è mia amica...).


    Saluti calorosissimi impacchettati con tantissimo affetto dal vecchio continente.

    Robert


    P.S.: scommetto che non avevi mai pensato al forum come "cordone ombelicale" della madre patria.

  7. #97
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    Quanto mi piace questo tuo diario, Dark! Lo leggo sempre con interesse! E tu sei molto fortunata ad aver avuto questa occasione di vivere un'avventura che ti ricorderai per sempre!

    E ricorda che, per qualche chiacchiera o per un po' di sostegno morale, noi siamo sempre qui!

  8. #98
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    bravo Rupert mi piace assai il tuoi intervento. quoto quoto e riquoto.

    P.S: geniale il panino con la polpetta, ci ceredi che non l'avevo mai visto in questo modo?

  9. #99
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    Grazie Robert!
    Sono d'accordo con tutto quello che dici! Peccato però, che anche se conosci tanta gente non puoi cambiare la mente di una nazione. Pensa, poi, quando sentono che il mio amico è iraniano. Già in Italia, molte persone, coperte dall'ignoranza, pensano male, figurati qui che, i loro governi sono sempre in conflitto.

    Grazie Elivira! Si, è vero sono stata fortunata, e se dovessi ritornare indietro lo rifarei al 100%
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  10. #100
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Ha ragione Mauro: l'ignoranza è una brutta bestia! Ma più dell'ignoranza è la paura che ci frega.
    Grazie Robert, credo che le cose siano l'una (la paura) molto spesso conseguenza dell'altra (l'ignoranza). La paura dell'ignoto è qualcosa di ancestrale e, tutto sommato, comprensibile, ma lo è molto meno quando l'ignoto che genera la paura sarebbe eliminabile con la semplice lettura di un libro o, nel caso dei tuoi sprovveduti turisti, di una guida. In questo caso ho usato volutamente (e in senso negativo) la parola "turisti" per distinguerli dai viaggiatori che sono quelli che, invece, vanno per il mondo a scoprire ciò che di bello può offrire.

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    Non resta che tranquillizzare e mostrare ai nipotini dello zio Sam che tutto il mondo è paese, che la pizza e gli spaghetti non li hanno inventati loro, e nemmeno la polpetta nel panino. Che se da noi non si gioca al loro foodball è perché è un gioco barbaro e intriso di simbologie nazionalpopolari tutto sommato piuttosto primitive (lo ammetto sono di parte, sono un fan del rugby). Guardiamo tutti gli stessi sceneggiati, desideriamo tutti gli stessi successi... Abbiamo tutti le stesse paure.
    Purtroppo loro sono così, hanno bisogno di aggrapparsi sempre e comunque alle loro granitiche (anche se, a volte, errate) certezze per non dover fare i conti con sè stessi e le loro contraddizioni personali e sociali cosa che li rende diffidenti verso qualsiasi cosa non coincida con la loro "way of life" anche se poi dimostrano di avere quasi un bisogno fisico di incontrare altre culture come dimostrano quando impazziscono per cose tipo la moda o la cucina italiane, la tecnologia giapponese, l'eleganza francese e via dicendo.
    Delle autentiche contraddizioni viventi.

    P.S. Il rugby prima di tutto sempre e comunque, anche se son grato al dottor Naismith per aver inventato la pallacanestro.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  11. #101
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    Ciao Carla. Ho letto tutti i tuoi post dall'America. Il tuo diario e le foto sono davvero interessanti e belli da leggere. Hai problemi a capire le persone?

  12. #102
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Grazie per aver letto il diario!
    Bella domanda!
    In realtà dipende da tante cose, non posso dare una risposta secca.

    Non esistono solo gli americani negli US ed anche loro lo sanno, per questo l'inglese sta cambiano ed accettano anche diverse forme di "grammatica" od espressioni.
    Qui ci sono tantissimi indiani, cinesi, egiziani...
    In generale gli americani mangiano tanto le parole e non tendono a parlare lentamente, anzi! Gli indiani parlano con tente D e T molto molto nasali. I cinesi, secondo me, sono i peggiori.
    Tutto sommato riesco a capirli. Quando partono mi perdo delle parole, ma l'importante è che si riesce a afferrare il concetto o la via del discorso.
    Noi italiani, poi, siamo abbastanza fortunati perchè molte parole si somigliano, infatti, in lettura ed ascolto non abbiamo tanti problemi, la nostra vera carenza è nel parlare e nello scrivere.
    L'inglese britannico è molto differente dall'inglese americano, personalmente io preferisco il primo perchè è più chiaro.

    Per dare un'idea dell'americano la prima cosa che mi è venuta in mente è Letterman show



    Appena trovo un video di qualche indiano che parla inglese lo posto perchè sono fantastici!
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  13. #103
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Ecco, a proposito di "Gangnam style": http://www.scompaginando.it/showthre...ighlight=style

    Il flash mob nell'università in cui mi trovo



    Il video è vecchio, ma pensate che l'altro ieri la comunità coreana ha salutato così il nuovo presidente di Purdue University.
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  14. #104
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Ho visto un po' della cerimonia di giuramento di Obama.
    Ho avuto la percezione di una cerimonia fin troppo pomposa e un po' sopra le righe e forse potrebbe sembrare che in certe cose si prendano fin troppo sul serio, ma l'impressione principale che ho avuto è che loro diano grande importanza alla figura del Presidente (chiunque sia) e lo considerino veramente una sorta di guida suprema.
    Tu che riscontri hai in questo senso Carla?
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  15. #105
    old crone L'avatar di Indigowitch
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    Bello e interessante questo tuo diario! L'ho letto con piacere dall'inizio alla fine, non deve essere semplice adattarsi a un ambiente così diverso, e dal punto di vista territoriale e da quello culturale. Un grosso in bocca al lupo per tutto, spero che la tua avventura stia procedendo al meglio.
    La vita morde forte alle spalle e quando sorride ti fa solo del male (Mauro Berchi)

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