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Discussione: Vivere in America - God bless America?

          
  1. #151
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Grazie!!!

    Sabrina, si, si sentono tutti appena scendi dall'aereo. All'aeroporto ho avuto una sensazione stranissima e questo mi dispiace. La tristezza della situazione è proprio nell'aria...
    A parte che l'aeroporto era veramente, veramente sporco! Proprio macchie appiccicose che come camminavi ti attaccavi per terra..
    Nel 2012, Roma è stata la terza città più visitata al mondo! E tutti i turisti che vengono e vedono questo schifo? Quanto mi sono vergognata!
    Boh...
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  2. #152
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    Bentornata!! Dovrai riabituarti, siamo allo sbando!! e se Roma e' messa male, pensa il resto dell'Italia.
    ciao
    Pippy

  3. #153
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Ciao carissima americana! e bentornata a casa! Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  4. #154
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    Welcome back !
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  5. #155
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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  6. #156
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Un articolo che descrive cosa vogliono dire le armi in molti stati americani.

    http://www.linkiesta.it/usa-difesa-personale

    Lo copio qui sotto:

    REPORTAGE DAL MIDWEST
    Viaggio nell’America che spara
    I bambini iniziano a sparare a 4 anni, a 6 vanno a caccia. I pastori recitano: «Occhio per occhio...


    TRENTON, Missouri - Quindici secondi. È il tempo necessario a Del Weyer per alzarsi dal letto, aprire il primo cassetto del comodino, impugnare la sua Colt e puntarla contro un eventuale intruso. «Quindici secondi, mi bastano quindici secondi per freddare chiunque provi a entrare in casa mia e mettere in pericolo la vita della mia famiglia» afferma senza giri di parole questo ragazzone di 37 anni tutto casa e Chiesa. Un ragazzone che non è solamente un padre di famiglia, ma anche il pastore della First assembly Church di Trenton, Missouri.

    Qui, nel profondo Midwest americano, dove Mitt Romney ha preso il 75% dei voti alle ultime elezioni, la percentuale di bianchi sfiora il 99% e circa il 98% delle case ha al suo interno almeno un’arma da fuoco, fucili e religione vanno a braccetto. Le chiese sono, insieme ai fast food, l’unico luogo di aggregazione per i seimila abitanti di questa cittadina a circa 150 chilometri da Kansas City e le armi fanno intrinsecamente parte della cultura e della vita di questa parte di America.

    Una tradizione che viene tramandata di padre in figlio. I bambini a 4 anni iniziano a sparare, a 6 vanno a caccia. Sparano ai tacchini selvaggi, prima, per poi buttarsi su prede più grandi, soprattutto cervi. Si allenano nei grandi campi che circondano Trenton con bersagli attaccati agli alberi, bottiglie di coca cola posate sui ceppi e finti tacchini di plastica. Sparano, come i bambini delle città italiane giocano a calcio nei prati. Sparano con una freddezza impressionante, da cacciatori navigati. «Voglio che mio figlio impari a sparare bene, con precisione – spiega Dustin Smith – Così da poter andare a caccia con lui, certo, ma anche in modo tale che sia in grado di difendersi e difendere la sua famiglia».

    La necessità di difendersi, è questo, in primis, quello che spinge queste persone ad armarsi. Per loro il Secondo Emendamento è sacro, intoccabile. «Siamo pronti a difenderlo a spada tratta, senza esitazione» dicono in coro tre “redneck” – i lavoratori dei campi chiamati così per il collo rosso bruciato dal sole – seduti al bancone dello Snappy’s, uno dei due pub di Trenton. Un biliardo, un karaoke, e tanta birra. Le ipotesi di limitare la vendita delle armi dopo i recenti tragici episodi di violenza che hanno fatto numerose vittime negli Stati Uniti sono, per la maggior parte degli abitanti di Trenton, un attentato alla libertà degli Americani. E se si prova a far presente che nelle ultime settimane sono stati molti gli incidenti domestici con arma da fuoco che hanno visto per protagonisti bambini e adolescenti la risposta è unanime: «saranno stati addestrati male, noi ai nostri figli insegniamo come si usano le armi e la loro pericolosità» Addestramento, un termine che accostato a un bambino come Hayden, 7 anni, sembra stonare. Ma quando lo si vede girare per casa con un fucile in mano, pulirlo come un professionista, andare nei campi in mimetica, si capisce che sì, effettivamente il termine addestramento sembra essere piuttosto adatto per descrivere le attività che accompagnano la crescita dei bambini di questo angolo del Missouri.


    Il poligono di tiro è uno dei luoghi più frequentati di Trenton. Qui i veterani sparano fianco a fianco con i molti ragazzi che hanno fatto di questo luogo la loro seconda casa. Tra i frequentatori più assidui del poligono c’è anche Tommy Wright, il capo della polizia di Trenton. Anche per lui è un bene che gli abitanti possiedano armi da fuoco, «perché rendono questa cittadina più sicura». E proprio per questo Wright ha organizzato, nei locali del commissariato, un paio di incontri settimanali durante i quali tutti i cittadini sono invitati ad allenarsi sparando, insieme ai poliziotti, con armi laser. Ma Trenton è così pericolosa da giustificare una tale presenza di armi nelle case degli abitanti? «Assolutamente no, Trenton ha uno dei tassi di crimine più bassi d’America - dice Tommy Wright – Evidentemente avere armi in casa serve a qualcosa no?».

    Questioni di punti di vista. Nulla, davvero nulla, sembra in grado di minare le certezze della popolazione di Trenton su questo tema. Nemmeno la religione. La difesa personale viene prima di ogni cosa e le armi sono il mezzo più sicuro per difendersi. D’altronde, per il pastore Weyer, «nell’Antico Testamento è scritto chiaramente: occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, scottatura per scottatura, ferita per ferita, contusione per contusione… Quindi nessuno potrà mai vietarmi di possedere le mie pistole e i miei fucili. Nessuno».
    ©Fotografie di Tomaso Clavarino (www.tomasoclavarino.com)
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  7. #157
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    Giusto Domenica scorsa mia figlia (9 anni) se ne è uscita con un "Papà ma lo sai che in America tutti hanno un arma in casa?" che pare sia una notizia data da un compagno di scuola che ha parenti in USA. Il problema è stato spiegarle il perché e soprattutto farle capire quanto sia incivile questo "diritto" sancito dalla Costituzione americana nel II° emendamento
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  8. #158
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  9. #159
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    http://www.thetrace.org/2015/12/gun-...tive-map-2015/

    Nel sito sopra indicato si può vedere quante persone sono state sparate in America. Si può avere la mappa completa degli USA o inserire direttamente la città.
    Buona riflessione
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  11. #160
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    Ogni volta che devo affrontare una discussione su questioni del genere inerenti agli USA mi viene sempre in mente la famosa frase "L’America è il solo Paese ad essere passato direttamente dallo stato di perfetta barbarie a quello di decadenza, senza aver mai conosciuto la civiltà". Frase che, con diverse varianti, è stata attribuita a George Bernard Shaw, a Clemenceau e ad Einstein.

    Nel caso specifico mi verrebbe da dire che questo è uno di quegli aspetti in cui la società Americana non ha ancora fatto un passo in avanti dallo stato di barbarie, perché pensare che in uno stato democratico (e civile come vogliono definirsi) valga ancora la regola del diritto all'autodifesa in ogni modo, piuttosto che stabilire l'esclusività delle armi ai poteri costituiti è un qualcosa di totalmente inaccettabile e barbaramente anacronistico.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

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  13. #161
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    Neanche a farlo apposta ho ripescato un testo che pare sia la prima lezione che un antropologo americano, Ralph Linton, proponeva ai suoi studenti a inizio corso. Una lezione che dovremmo tenere a mente tutti quanti e non solo gli yankee più retrivi.

    «Il cittadinoamericano medio si sveglia in un letto costruito secondo un modelloche ebbe origine nel vicino Oriente. Egli scosta le lenzuola e lecoperte che possono essere di cotone, pianta originaria dell’India;o di lino, pianta originaria del vicino Oriente; o di lana di pecora,animale originariamente addomesticato nel vicino Oriente; o di seta,il cui uso fu scoperto in Cina. Tutti questi materiali sono statifilati e tessuti secondo procedimenti inventati nel vicino Oriente.Si infila i mocassini inventati dagli indiani delle contrade boscosedell’Est, e va nel bagno, i cui accessori sono un misto diinvenzioni europee e americane, entrambe di data recente. Si leva ilpigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone,inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba,rito masochistico che sembra sia derivato dai sumeri o dagli antichiegiziani. Tornato in camera da letto, prende i suoi vestiti da unasedia il cui modello è stato elaborato nell’Europa meridionale esi veste. Indossa indumenti la cui forma derivò in origine daivestiti di pelle dei nomadi delle steppe dell’Asia, si infila lescarpe fatte di pelle tinta secondo un procedimento inventatonell’antico Egitto, tagliate secondo un modello derivato dalleciviltà classiche del Mediterraneo; si mette intorno al collo unastriscia dai colori brillanti che è un vestigio sopravvissuto degliscialli che tenevano sulle spalle i croati del XVII secolo. Andando afare colazione si ferma a comprare un giornale, pagando con dellemonete che sono un’antica invenzione della Lidia. Al ristoranteviene a contatto con tutta una nuova serie di elementi presi da altreculture: il suo piatto è fatto di un tipo di terraglia inventato inCina; il suo coltello è di acciaio, lega fatta per la prima voltanell’India del Sud, la forchetta ha origini medievali italiane, ilcucchiaio è un derivato dell’originale romano.


    Prende il caffè,pianta abissina, con panna e zucchero. Sia l’idea di allevaremucche che quella di mungerle ha avuto origine nel vicino Oriente,mentre lo zucchero fu estratto in India per la prima volta. Dopo lafrutta e il caffè, mangerà le cialde, dolci fatti, secondo unatecnica scandinava, con il frumento, originario dell’Asia minore.Quando il nostro amico ha finito di mangiare, si appoggia allaspalliera delle sedie e fuma, secondo un’abitudine degli indianid’America, consumando la pianta addomesticata in Brasile o fumandola pipa, derivata dagli indiani della Virginia o la sigaretta,derivata dal Messico. Può anche fumare un sigaro, trasmessoci dalleAntille, attraverso la Spagna. Mentre fuma legge le notizie delgiorno, stampate in un carattere inventato dagli antichi semiti, sudi un materiale inventato in Cina e secondo un procedimento inventatoin Germania. Mentre legge i resoconti dei problemi che si agitanoall’estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggioindo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto alcento per cento americano».
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  14. Thanks DarkCoffee thanked for this post
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    Che figo questo estratto! Grazie! Mi è proprio piaciuto!
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