Originariamente inviato da
silvia77
Un po' di tempo fa scrissi un poemetto in ottave per mio figlio, che ama il genere cavalleresco...:mrgreen:
Le avventure di Silvestro, cavaliere maldestro
In un bosco fiorito a primavera
Tra folti rami e cespugli frondosi
Avanza con la sua andatura fiera
Un cavaliere tra i più valorosi.
Luccica l’elmo sul far della sera,
spada e cimiero brillano gloriosi,
ma a guardar bene sembra un po’ maldestro,
eh sì, è proprio lui, è Ser Silvestro.
Dal dì che cavalier fu nominato,
dal re in persona nel suo gran castello,
un guaio dopo l’altro ha combinato,
ma non per colpa sua, poverello!
Dalla sfortuna è un po’ perseguitato,
anche se è forte, coraggioso e bello.
Adesso, se vi piacerà ascoltare,
le sue avventure vi vogliam narrare.
Il nostro eroe fin dalla giovinezza
Tornei e giostre frequentava assai,
ma tanta era in lui la timidezza
che si bloccava e non vinceva MAI!
Eppure si allenava con destrezza
Ma in pubblico faceva solo guai.
Così il famoso bacio della dama
Toccava a un altro e lui con aria grama
Se ne tornava via solo soletto
Tra le risa degli altri cavalieri,
si nascondeva tutto dentro il letto,
e un bel pianto faceva volentieri,
poi si chiedeva con il cuore stretto,
arrabbiato e con gli occhi seri seri:
“perché il simpaticone di Merlino
non mi aiuta con qualche trucchettino?”
Pensate che una volta il nostro amico
Si innamorò di una gentil donzella
E, poiché quello era l’uso antico,
mille poesie scrisse alla sua bella,
ma lei gli preferì Ser Odorico,
un bellimbusto che la mise in sella
per portarsela presto in Allemagna
e il povero Silvestro ancor si lagna.
Un’altra volta il nostro ser Silvestro
Salvò una principessa con onore:
“Stavolta -disse- sarò pur maldestro,
ma nessuno mi ruberà il suo amore.”
E invece…con un colpo da maestro
Un altro cavalier le prese il cuore:
“Mi spiace” disse lei, “ma mi ha sedotto
nientedimeno che Ser Lancillotto…”
Povero il nostro eroe, quanta sfortuna!
Sapete poi che accadde l’altra notte?
Brillavano le stelle e anche la luna,
Vagando tra montagne, valli e grotte,
riuscì a trovare il Graal addirittura!
Ma un brutto ceffo lo suonò di botte:
Il calice, ovviamente, l’ha perduto
E a questa storia nessuno ha creduto.
Mille e millanta narrar ne potrei
Di storie strampalate, per diletto
Ma già dalle Indie fino ai Pirenei
Ridono in tanti di quel poveretto
Sapete che vi dico, amici miei?
Ritorniamo in quel placido boschetto,
là dove incominciava questa storia
con Silvestro che andava senza boria.
Un bosco un po’ speciale a dire il vero,
una fantastica selva incantata
era quella, dove in sella al destriero
Silvestro andava in cerca di una fata.
Era una fata bella per davvero,
pensò lui quando al fin l’ebbe trovata.
“Madamigella, da voi son venuto,
perché ho bisogno di un magico aiuto.
Da quando cavalier fui nominato
Ve lo dico con onestà e franchezza
Sempre assai storto tutto quanto è andato:
di tanto ruolo non sono all’altezza!
Sono impacciato, buffo e sfortunato,
per non parlare della timidezza…
Ridon di me giullari e menestrelli,
fatina mia, ne ho fin sopra i capelli!
Con le fanciulle è una disperazione,
nessuna mai del cuor m’apre le porte
Io non son Lancillotto o Guiscardone,
con questi in giro, mai sarò il più forte!
Con sortilegio o magica pozione
Vogliatemi liberar da questa sorte,
concedete anche a me gloriose imprese.”
Così parlava il cavalier cortese.
La fata, il cui nome era Sofia,
Gli rispose: “Silvestro, non temete,
non c’è bisogno di alcuna magia,
andate bene così come siete.
Volete udire l’opinione mia?
Siete leale, gentile, e sapete?
Riuscire ad apprezzar le virtù nostre
conta ben più che vincere le giostre,
volerci bene per quello che siamo
val più dell’oro, più di un premio ambito.
Perché piuttosto non ci fidanziamo?
Lo so che il mio parlar vi sembra ardito,
ma appena vi conosco e già vi amo.”
Ser Silvestro rimase sbalordito:
possibile che tutto in un momento
della fortuna così muti il vento?
E fu così che il nostro ser Silvestro
Sposò una fata bella, ma anche saggia
E se pure è rimasto un pò maldestro,
ora vedrai che più non si scoraggia;
divenne di filosofia maestro,
ed ora per il mondo gira e viaggia.
Ma soprattutto di una cosa è lieto:
della vita ha scoperto il gran segreto.