Paul Gauguin alla Fondazione Beyeler di Basilea
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Paul Gauguin non è tra i miei artisti preferiti. Ciò nonostante la ponderosa raccolta delle sue opere esposte alla fondazione Beyeler non poteva non essere vista e ieri in compagnia della mia signora ho afrontato la trasferta all'altro capo del Paese (per fortuna la Svizzera è piccola...).
L'allestimento è molto ben fatto. Limpianto didattico-museale è ben pensato e risulta efficace. Le opere di Gauguin sono messe in valore e "raccontate" nella loro evoluzione cronologica ed espressiva.
Gauguin continua a starmi poco simpatico, ma la mostra basilese me ne ha fatto rivalutare almeno in parte la genialità espressiva.
La trasferta è certamente stata gradevole. Molti visitatori hanno ritenuto che valesse la pena vedere l'esposizione, infatti l'afflusso è notevole e a tratti per vedere un'opera con sufficiente agio è stato necessario usare pazienza.
Pink, allo Spazio -1 a Lugano
Pink
ovvero l'esposizione dedicata alle opere di artiste donne nella collezione di Danna e Giancarlo Olgiati.
Danna e Giancarlo Olgiati sono due facoltosi e illuminati collezionisti che hanno deciso di condividere la loro vasta collezione di opere d'arte contemporanea con il pubblico. Nello spirito dei grandi mecenati d'un tempo, oltre a finanziare l'opera di artisti del nostro tempo acquistandone i lavori che incontrano il loro gusto estetico, permettono al pubblico degli appassionati di fruire gratuitamente della loro collezione. la Città di Lugano ha offerto loro uno spazio espositivo interessante ed è quindi possibile per chiunque fosse interessatto fare "quattro passi" tra le opere di alcuni tra i più rilevanti e interessanti artisti contemoranei.
Certo l'arte è impegnativa. Quella contemporanea lo è ancora di più e richiede strumenti culturali ed estetici piuttosto elaborati... oppure la semplice e cristallina passione che non si attarda sui perché e sui per cui, ma vibra con la potenza espressiva della creazione artistica.
Comunque sia. Io apprezzo assai l'arte del nostro tempo (certo, non tutta e non incondizionatamente e indiscriminatamente, ma spesso e volentieri) e ho apprezzato moltissimo la mia passeggiata in compagnia della mia signora tra le creazioni di alcuni artisti che ben conosco e altri che non avevo mai sentito nominare.
Ecco il link al sito ufficiale dell'esposizione:
collezione Olgiati
Imago urbis. La memoria del luogo attraverso la cartografia...
Ho visitato la mostra Imago urbis. La memoria del luogo attraverso la cartografia dal Rinascimento al Romanticismo. Al Max Museo di Chiasso, Svizzera (ma a un passo dalla frontiera)
È vero. Sono di parte. Insegno storia e geografia e provo un amore incondizionato per le carte topografiche antiche. È chiaro che per affrontarla con qualche ricaduta positiva è necessario avere un interesse specifico di partenza. Ma a me è piaciuta moltissssssssimo!
Purtroppo, come al solito ho visitato la mostra nei suoi ultimi giorni d^'apertura e quindi se a qualcuno interessasse rimangono pochissimi giorni (fino a domenica). Al''entrata la gentilissima addetta del museo consegna al vivitatore una lente d'ingrandimento, che si rivela utilissima per l'osservazione di dettaglio di quelle che sono n tutto e per tutto delle opere d'arte grafica eccezionali e che conservano la memolria dei luoghi come non sono più.
Milano nel Cinquecento
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