altri due scorci della cappella..
AVVENTURA A LIETO FINE. Ancora Nepal.
Premetto che le foto allegate a questo racconto di viaggio sono del trekking, ma NON del fatto che narrerò.
Il perchè sarà facile da comprendere dopo averlo letto...
Nel 2004, anno in cui mi sono recata la prima volta in Nepal,la situazione politica del paese era critica.
I Ribelli Maoisti controllavano parte del territorio; per questo motivo nelle zone da loro occupate non era presente alcun servizio: sanitario, trasporti, comunicazioni.
Dal punto di vista delle persone non c'erano problemi: essi assicuravano che non avrebbero torto un capello ad alcun turista. Teniamo presente che per il Nepal il turismo è grande- e quasi unica -fonte di guadagno.
Nella zone di confine tra i territori controllati dai ribelli e le altre, si camminava, sui pullman decrepiti o a piedi,tra barricate di sacchi e filo spinato, militari armati, garitte, mitragliatrici.
Tutto questo ci dava una vaga inquietudine , ma tanto era il desiderio di questa avventura, che non ci siamo lasciati dissuadere da nulla!
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La notte in cui partimmo alle 3 per salire a piedi sul Poon Hill ( 3270 metri), di fronte all'Annapurna, eravamo così elettrizzati, che ci scorreva nelle vene adrenalina pura, al posto del sangue.
Ci avviamo quindi, 21 di noi, più le guide locali.
Buio pesto. Freddo spaventoso.
Ad un certo momento- eravamo quasi in vetta- la fila, che procedeva lenta e silenziosa tra la vegetazione , si fermò. ( preciso: là a quell'altitudine c'è ancora il verde ., diversamente dalle nostre montagne)
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cont.
Messico: Sacro e profano.
Da un pò vorrei parlare del Messico- mio ultimo viaggio- alla mia maniera, ma me n'è mancato finora il tempo.
Così posto qui un assaggio.
E' un argomento che mi ha colpita profondamente , e vorrei farne parte a chi può essere interessato.
Il sentimento religioso in Messico è molto profondo e sentito.Ci sono però delle discrepanze impressionanti nei vari modi di professare la fede...che ho incontrato in due momenti del viaggio.
Per spiegare meglio questo fenomeno, è necessaria una breve digressione nella storia del paese.
Quando, nei primi anni del 1500, gli spagnoli giunsero alla costa della penisola dello Yucatan, furono accolti benevolmente dall’imperatore atzeco Montezuma, che ,seguendo segni premonitori , li credeva mandati dagli dei..
Molto presto , però,gli indios furono sgominati dalle truppe spagnole – di cui uno dei comandanti fu il noto Hernàn Cortès - ed assogettati anche dal punto di vista religioso, quindi fatti convertire al cattolicesimo.
Mentre oggi la religione predominante è la cattolica- quasi 90%,- restano ,in alcune zone delle Chiapas, nello Yucatan, delle minoranze che praticano una mescolanza di cattolicesimo tradizionale e riti pagani, veramente interessante e degno di essere raccontato.
Ma inizierò parlando del…sacro.
Il profano, a dopo.
Durante il soggiorno a Città del Messico, una visita d’obbligo è quella al Santuario di Nostra Signora di Guadalupe:un grandioso “apparato della fede”, con due cattedrali , una vecchia ed una nuova, ed un mercato molto animato, legato ai pellegrinaggi, che stimano in più di venti milioni l’anno di persone!
Questa è la vecchia Cattedrale:
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E questa è la nuova:
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( devo precisare che mai avevo visitato- per precisa scelta- qualche importante Luogo della fede , tipo Lourdes, o Medjugorje, o Fatima ecc)
Lorenzo reina, l'ultimo pastore delle nuvole.
Settembre 2012: una settimana di camminate attraverso i monti Sicani; una zona incantevole della Sicilia , situata a cavallo tra le province di Palermo e di Agrigento.
Qui , capitati un giorno a Santo Stefano Quisquina, paesino tra i monti a mille metri d’altezza, abbiamo avuto la fortuna di incontrare e conoscere un personaggio straordinario, il pastore –scultore Lorenzo Reina.
Perché straordinario? Perché tutta la sua storia è speciale, e merita di essere raccontata.
Lorenzo Reina è un pastore, ma non come gli altri.
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Fin da bambino, pascolando le sue pecore e gli asini ,sentiva dentro di sé il bisogno di esprimersi modellando la creta, scolpendo la pietra.
Si allontanò così dalla sua terra, per seguire e coltivare la sua vocazione.
Presto iniziò a farsi conoscere come scultore.
Un giorno fu richiamato in Sicilia, al capezzale del padre morente.
L’anziano uomo gli fece promettere, sul letto di morte, di riprendere l’attività di pastore ,per non lasciare che andasse perduto il suo lavoro di decenni.
Lorenzo gli prese la mano e ne face il calco, per immortalarne una vita di fatica.
Questo calco è ora sulla tomba del padre, nel piccolo cimitero del paese.
Poi, semplicemente, obbedì.
(CONT)